Carceri turche

Le delegazioni di solidarietà

===============================

(click sull'immagine per tornare all'Indice
"Carceri turche")

============================================= 

6 gennaio 2001

Amnesty International


Amnesty International, 6 I 2001 :
Trasferimento nelle carceri di tipo F in Turchia
Comunicato stampa del Segretariato Internazionale di Amnesty International
6 gennaio 2001
EUR 44/001/2001 - 4/01

Le associazioni per i diritti umani "Amnesty International" e "Human Rights Watch" hanno richiesto una immediata riforma del sistema penale turco dopo aver ricevuto resoconti di tortura e bastonate contro i prigionieri trasferiti in celle più piccole durante una recente vasta operazione.
Rappresentanti delle associazioni sono attualmente in Turchia per indagare l'operazione condotta in 20 prigioni nel dicembre 2000 e per studiare le condizioni delle nuove prigioni di tipo F nelle quali molti dei prigionieri erano stati trasferiti. Gli osservatori hanno parlato con medici, avvocati che avevano visitato le nuove prigioni, parenti dei prigionieri e tre prigionieri che erano stati rilasciati dalle prigioni di tipo F.
Queste fonti indicano abbondantemente che i prigionieri sono stati bastonati, ed alcuni torturati, prima, durante e dopo il trasferimento nelle nuove prigioni. E' stato detto che i prigionieri sono stati svestiti e violentati con un manganello all'arrivo alla prigione di tipo F Kandira, presso Izmit, ma non è stato possibile verificare tali lamentele poiché le richieste degli avvocati affinché venissero intrapresi esami forensi non hanno ricevuto alcuna risposta.
Tutti i resoconti confermano che è stato imposto un regime di isolamento solitario e di piccoli gruppi nelle nuove prigioni di tipo F, in violazione degli impegni del Ministero della Giustizia. Molti prigionieri sono rimasti senza alcun contatto umano per giorni, eccetto gli "appelli", che venivano frequentemente accompagnati da violenza. Diversi prigionieri in isolamento solitario non sono stati visti da nessuno dal mondo esterno da metà dicembre.
I prigionieri non erano ammessi nei piccoli cortili di servizio adiacenti alle celle individuali fino ai pochi giorni fa. Secondo quanto è a conoscenza di Amnesty International ed Human Rights Watch, nessuno dei prigionieri delle prigioni di tipo F è stato condotto fuori della propria stanza per ricreazione, idonei esercizi o sport, né è stato concesso loro di associarsi con altri prigionieri. I prigionieri hanno anche lamentato che una musica a volume molto alto è stata trasmessa nei corridoi esterni alle stanze.
"Le nostre indagini suggeriscono che i prigionieri trasferiti sono stati tenuti in isolamento ed sono stati torturati o maltrattati" - hanno affermato gli osservatori di Human Rights Watch ed Amnesty International. "La tortura di un essere umano è un atto di crudeltà che è proibito dalle leggi internazionali dei diritti umani. L'isolamento può provocare danni fisici e mentali, e può tradursi in un trattamento crudele, inumano e degradante. Il Governo turco deve rendere conto di questi abusi e porvi immediatamente termine". Amnesty International ed Human Rights Watch hanno richiesto colloqui con il Ministero della Giustizia così come l'accesso alle prigioni, ma in entrambi i casi le richieste sono state respinte. Essi si sono incontrati con rappresentanti della Commissione Diritti Umani del Parlamento turco e l'Associazione dei Diritti Umani.
Almeno 300 prigionieri sono in sciopero della fame, e molti hanno digiunato per più di 70 giorni. Appare verisimile che nei prossimi giorni si verificheranno decessi. Amnesty International e Human Rights Watch sono assai allarmati per il recente sviluppo nel sistema carcerario turco, e raccomandano urgentemente che il Governo turco assicuri :
- l'accesso alle prigioni da parte di avvocati e medici indipendenti al fine di esaminare le dichiarazioni di tortura e maltrattamenti, e per somministrare l'assistenza medica necessaria.
- che il regime di intenso isolamento in piccoli gruppi nonché solitario nelle prigioni di tipo F sia abbandonato, e le porte alle stanze dei prigionieri siano lasciate aperte durante il giorno per permettere ai prigionierientro ogni piccolo gruppo di stanze di associarsi.
- ampio accesso ai rappresentanti delle associazioni di avvocati, medici e dei diritti umani, per assicurare che le nuove prigioni siano gestite in accordo con la legge turca e con gli standards internazionali per il trattamento umano dei prigionieri.
I gruppi hanno anche richiesto al Consiglio d'Europa, con la sua esperienza nel campo della gestione delle prigioni, di assumere un interessamento attivo alla crisi. Per maggiori informazioni contattare :
Jonathan Sugden or Heidi Wedel al :
00 90 532 598 0771
------
Si può rispedire questo messaggio verso altre fonti purché il testo non venga modificato in alcun modo, e sia l'attribuzionead Amnesty International di intestazione che quella di piè pagina rimangano intatte.

.

(Torna ad inizio pagina)