Una lettera di Güler Zere, prigioniera del DHKP-C – poi morta il 7 maggio 2010
14-10-2009
http://www.autprol.org/public/news/news000415613102009.htm
 

[Presentazione della lettera, settembre 2009]

Güler Zere, prigioniera del DHKP-C (Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo), 37 anni, di origine kurda, catturata nel 1995 in occasione di un rastrellamento dell’esercito contro la guerriglia del DHKP-C nelle montagne del Dersim.
Condannata dalla Corte di sicurezza di Stato (DGM) di Malatya all’ergastolo in quanto membro del movimento marxista, imprigionata da 14 anni, affetta da cancro terminale alla bocca.
Güler Zere ha scritto questa lettera il 1° settembre 2009 dall’ospedale di Balcali (Adana, sud della Turchia) dove era curata in stato di detenzione. Questa lettera era indirizzata prima di tutto ai suoi amici e compagni accampati davanti all’ospedale, a quelli in presidio davanti all’Istituto medico-legale di Istanbul, ma anche agli innumerevoli sostenitori che lottano per la sua liberazione.
Güler stava morendo. Güler non poteva più nutrirsi, né parlare. Riusciva appena a scriverci.
Comitato delle libertà. 3 settembre 2009
comitedeslibertes@gmail.com


Cronologia della vicenda di Güler Zere
 

2009, INIZIO AGOSTO
Le autorità turche rifiutano la libertà alla prigioniera politica accusata per il DHKP-C Güler Zere, in carcere da 14 anni, in isolamento, con un cancro terminale alla gola e impossibilitata a curarsi in carcere. 

2009, 12 OTTOBRE
La prigioniera politica Güler Zere operata per la 3ª volta, ammanettata. 

2009, 6 NOVEMBRE
Successo dell’ampia campagna per la liberazione dei prigionieri gravemente malati, liberata e “graziata” Güler Zere, prigioniera politica accusata per il DHKP-C, e altri 3 prigionieri politici. 

2009, 27 NOVEMBRE - ISTANBUL

L’ex prigioniera politica Güler Zere, dopo il successo della campagna per la sua liberazione, partecipa alla dimostrazione periodica per la liberazione di tutti i prigionieri gravemente malati. 
 

2010, 7 - 8 MAGGIO  - ISTANBUL

Muore Güler Zere, ex prigioniera politica rilasciata solo quando il tumore che aveva non poteva più essere curato.
Dimostrazione di 1000 persone per la liberazione di tutti i prigionieri politici malati, continua la campagna iniziata per Güler. Sit-in anche a Bruxelles. 
 


--


Istanbul, 27 XI 2009 - Güler Zere, dopo la sua liberazione, partecipa alla dimostrazione per la liberazione dei prigionieri gravemente malati. - NB.: le mascherine si riferiscono simbolicamente ai prigionieri malati.


Buongiorno,
in questo momento, nella notte, io sento la vostra voce, ancora una volta.
E così come io sento la vostra voce, so che voi sentite la mia.
I palpiti del vostro cuore si mescolano ai miei. E’ un cuore immenso quello che palpita dentro di me alla mia sinistra.
Il cuore… com’è gonfio il nostro cuore… Cosa non siamo riusciti a contenere nei nostri cuori.
Nel mio cuore, ci sono tante cose. In primo luogo un amore grande, quindi il profumo dei garofani, che sono al mio capezzale e il cui odore si mescola a quello dei fiori di montagna, poi voi, anime sensibili che mi siete care e tutti coloro che io amo, tutte le cose che ho lasciato a metà, tutti coloro il cui affetto io avverto…
Ogni volta che il mio cuore si stringe, che il mio corpo si contorce di dolore, vi sento a portata di mano, i vostri occhi sfiorano i miei, questa piccola cella si mescola alla folla e una polifonia vocale si sprigiona. Rimango impietrita. Rispondo ad ogni suono con un sorriso. In modo involontario, spontaneo. E voi accogliete ogni rantolo cavato alle mie viscere con i vostri occhi sorridenti.
Che voi siate al mio capezzale, all’ingresso della mia porta, ad un passo da me, nella strada o in non importa quale città, in presidio davanti all´Istituto medico-legale o altrove, io vi sento.
Il vostro calore, la vostra forza e le vostre voci mi cingono. E’ per questo che rimango a testa alta ogni volta che il male mi bracca. E’ grazie a questo che sono pronta a fargli lo sgambetto. Voi siete con me, di conseguenza, che importa il resto!
Quando seguendo un breve tragitto, i vostri occhi incrociano i miei, il mio cuore si mette a tremare come un passero.
Sì, è di voi che parlo, miei cuori valorosi ardenti come la canicola di Adana, gli occhi scintillanti come il riflesso della luna nel fiume Seyhan. Io vi amo. Voi non siete accampati dinanzi alla mia porta, ma nel bel mezzo del mio cuore.
Ci sono poi coloro che aspettano, seduti, nella città della mia lotta. Siete là da giorni e chi può dire il numero di volte che mi sono protesa verso voi? Mi protendo e tocco la vostra speranza. Sapete, questo stato di sublimazione in cui la voce dei vostri cuori si mescola al sudore dei vostri occhi. Io sono sempre con voi. A tal punto che è moltiplicandomi che io torno alla mia cella. Ed ogni volta, è con la vostra forza che io abbatto la mia cella. Stringo le vostre mani con tutto il mio cuore, con tutte le mie forze.
E ci sono coloro che dimorano nelle profondità tumultuose del mio cuore. Coloro che instancabilmente vengono a me, la penna colma di amore, di fratellanza, di amicizia. Loro, i portatori di speranza. Questi compagni che sono anima della mia anima. Come esprimere il dolore generato dalla vostra assenza? Mi mancate tanto. Vi amo tanto…
E ci sono ancora tutti i nostri amici in questa lotta. Voi, che con la vostra amicizia siete sempre stati al mio fianco. Non avete mai cessato di far sentire la vostra presenza. E unendo la vostra voce alla mia, mi avete riempito del particolare conforto che procura la presenza di un amico nella lotta. Vi invio un sorriso amichevole pieno d’amore e di combattività… un saluto a voi tutti.
Qualunque cosa io dica o faccia, sarà insufficiente e incompleta, lo so. E’ meglio quindi che io ora vi saluti. Ma guardo con i miei occhi ai vostri occhi profondi affinché vediate la profondità dell’amore che vi porto. Concludo questa mia lettera, ripetendovi ancora una volta: vi amo, vi amo tanto!

Güler Zere
Ospedale di Balcali, Adana, 1 settembre 2009 (Traduzione a cura dell’ASP)