Aldo
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Aldo, La mia esperienza di incontro con il popolo kurdo


Ho cominciato ad occuparmi della questione kurda nel marzo 1998, quando Dino Frisullo (che conoscevo ‘di sfuggita’) era stato arrestato al Newroz di Diyarbakir, incarcerato e processato.

Avevo cominciato a raccogliere informazioni storiche e culturali sul popolo kurdo, realizzando “Newroz 4D”, un database multilingue (italiano, francese ed inglese) di più di diecimila testi, ordinati cronologicamente e tematicamente. Poi, nel novembre 1998, Ocalan era venuto in Italia, e da allora avevo cominciato a partecipare alle iniziative italiane, a Roma ed in altre città italiane, di cui Dino Frisullo era l’instancabile organizzatore, ed alle delegazioni italiane che si recavano in Turchia e in Kurdistan ogni anno per il Newroz ed in altre occasioni.

Alla morte di Dino Frisullo ho dedicato a lui un Sito Web:
http://www.mesopotamia-ita.com/dino

 

In particolare, avevo avviato diverse collaborazioni con l’Associazione “Verso il Kurdistan” di Alessandria (Antonio Olivieri), tra cui la traduzione del libro dell’Associazione Profughi kurda Göç-Der sull’esodo forzato dai villaggi distrutti, e la realizzazione di un Sito Web multilingue (in turco, italiano, inglese e francese) su ciò:
http://www.mesopotamia-ita.com/GocDer/
http://www.mesopotamia-ita.com/GocDerText

Dopo la condanna a morte di Ocalan avevo organizzato a Torino una manifestazione contro tale condanna, in cui un corteo di circa 500 persone aveva poi consegnato una petizione al Console turco (allora anche a Torino esisteva un Consolato della Turchia).

In quel periodo, in particolare, svolgevo un’attività di informazione telematica attraverso un’iniziativa che avevo denominato “Kurdish Mailing List”: inviavo a migliaia di recapiti e-mail informazioni, ‘girando’ le notizie che reperivo o che a mia volta ricevevo.

 

Un quadro parziale delle tematiche di cui da allora mi sono occupato emerge dai Siti Web da me realizzati, elencati dalla ‘pagina introduttiva’: “INDICE DEI SITI : mesopotamIa-Ita” consultabile al link: http://www.mesopotamia-ita.com/

 

Ho così potuto conoscere i diversi responsabili e collaboratori dell’UIKI, “Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia” [ www.uikionlus.com ], a partire dal momento della sua creazione, circa il 1999, sino a poco tempo fa: Hevi Dilara, Mehmet Yüksel, Rojin Felat, Francesca Gianfelici, Yilmaz Orkan.

 

Ho poi vissuto stabilmente (salvo brevi interruzioni) nel Kurdistan turco (prevalentemente a Diyarbakir e Derik)  ed in Turchia (prevalentemente a Istanbul, dove ho collaborato con il MKM, “Mezopotamya Kültür Merkezi”) a partire dal marzo 2002 sino al 17 giugno 2010, data in cui la Turchia mi ha formalmente espulso; ho descritto tutto ciò che concerne tale espulsione nel Sito Web “La Turchia entra in Europa e scaccia gli europei”: http://www.mesopotamia-ita.com/tureu/

 

Una sintetica immagine del mio soggiorno in Kurdistan e in Turchia è contenuta nel testo “La mia amicizia con il popolo kurdo”, che avevo scritto dopo la mia espulsione, consultabile al link: http://www.mesopotamia-ita.com/tureu/pages/friendship.html

Un’altra iniziativa è stata quella denominata “Turismo solidale in Kurdistan”, volta all’organizzazione di viaggi, attivata nel 2009 da me e da Carlotta Grisi, e troncata poi dall’espulsione della Turchia prima contro di me e poi di Carlotta; essa è descritta al link:
http://www.mesopotamia-ita.com/ts/
Ivi, tra l’altro, è scritto:
Il viaggio diventa solidale e responsabile perché i partecipanti sono ospitati in famiglia –evitando il soggiorno in hotel- e danno un contributo concreto alle famiglie ospitanti –monetario e/o di altra natura: regali portati dall’Italia o beni locali-. Ma soprattutto il metodo dei soggiorni famigliari vuole essere un modo di incontro diretto basato sulla reciprocità e sul dialogo, un modo per conoscere e gustare due (e più) culture. I partecipanti avranno modo di vivere, mangiare, dormire, bere çay e sgranocchiare semi con le famiglie conoscendo e toccando realmente chi è il popolo Curdo. I Curdi possono raccontarsi, mostrare la loro terra, usanze, tradizioni, e raccontare la loro storia, i loro problemi, difficoltà, richieste e speranze. […] Il viaggio diventa così un momento non solo di visita ai luoghi ma di conoscenza -storica, geografica, sociale, culturale-, creazione di legami e diffusione di informazioni. Durante il viaggio si visitano anche le sedi di alcune associazioni –come l’Associazione dei diritti umani (IHD), associazioni e cooperative di donne etc. a seconda degli interessi dei partecipanti- per sentire opinioni, conoscere dati, statistiche, progetti”.
 

In Turchia, tra l’altro, ho fatto Siti Web per amici kurdi artisti [ http://www.mesopotamia-ita.com/ = Indice dei Siti - Cultura], sottotitolazioni in diverse lingue (italiano, inglese, francese) di film kurdi (del MKM etc.); ho fatto un Sito Web sul rifacimento del processo a Leyla Zana, nel 2003  [ http://www.mesopotamia-ita.com/LeylaZana/ ], ho collaborato con il Kalkinma Merkezi Derneği [ http://www.mesopotamia-ita.com/sviluppo_rurale_in_kurdistan/ ].

 

Entrai in contatto ed amicizia con Yüksel Genç, una dei componenti del primo “Gruppo di Pace”  di guerriglieri del PKK che nel settembre-ottobre 1999 si autoconsegnò alla Turchia per promuovere un dialogo di pace, e tradussi in italiano metà del bellissimo libro “Barışa Tutunmak” (İstanbul, Belge Yayınları, 2006), ed ora  una selezione di brani scelti tradotti è nel Sito Web multilingue che creai, intitolato: “Kurdish Peace Group” [ http://www.mesopotamia-ita.com/Peace_Group/Haberler/ITA/pace/index.htm ].
Tale Sito Web [ www.mesopotamia-ita.com/Peace_Group/ ] in realtà non è solo su “un” Gruppo di Pace,  , ma su due. sia quello del 1999 che quello del 2009.


Alla cultura kurda avevo dedicato il Sito Web multilingue “Kurdish Culture”:
http://www.mesopotamia-ita.com/kc

 

Dopo la mia espulsione (contro la quale ho fatto un ricorso, le cui pratiche legali sono tuttora in corso), tra il giugno 2010 ed il dicembre 2013, ho soggiornato a Roma, operando ‘a tempo pieno’ all’interno dell’associazione “Senza Confine” (allora presieduta da Alessia Montuori, ora dall’avvcata Simonetta Crisci) per l’assistenza ai richiedenti asilo, quasi tutti kurdi; ogni giorno venivano da me kurdi scappati dalla Turchia per le persecuzioni subìte, io ascoltavo le loro terribili storie raccontate in turco, e l’associazione “Senza Confine”, con l’aiuto degi avvocati spesso necessari, li aiutava a prepararsi all’incontro con la Commissione che avrebbe deciso se accogliere la loro richiesta di asio politico.
“Senza Confine” è adiacente al “Centro Ararat”, gestito dai Kurdi (titolari di asilo o richiedenti), con cui la collaborazione era intensa e quotidiana.

Dopo il mio ritorno alla mia abitazione piemontese a Saluzzo, a partire dal 2014, mi sono occupato soprattutto del Rojava, a cui ho dedicato il Sito Web omonimo, consultabile al link: http://www.mesopotamia-ita.com/rojava/
Eccone una succinta presentazione:
‘Rojava’ vuole essere soprattutto un sito di raccolta di documentazione sul Rojava, organizzata sia cronologicamente che tematicamente.
La sua documentazione, che viene continuamente aggiornata ed accresciuta, inizia circa dal 15 marzo 2012, cioè dall’inizio dell’insurrezione siriana contro Bashar al Assad, ed arriva sino ad oggi, raccogliendo attualmente migliaia di testi, ordinati cronologicamente; ciò permette di leggere la sequenza dei testi come un vero “racconto” dello sviluppo degli eventi. Il Sito raccoglie l'informazione presente soprattutto nella stampa periodica (quotidiani, o periodici di più ampio respiro) e sul web (agenzie di news etc.); oltre ai più diffusi organi di informazione generale, si attinge da alcune fonti assai attente a questi argomenti: in particolare il sito dell'UIKI, "Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia". Sono presenti sia testi relativi alla narrazione degli ‘eventi’ sia quelli relativi ad analisi dei più diversi argomenti. Ma i testi oltre che cronologicamente sono organizzati anche tematicamente: il Sito contiene anche le Sezioni Tematiche: Rojava; Medio Oriente; Donne; Pluralismo; Rapporti sociali e con la natura; Cultura, arte, educazione, religioni; Yezidi; Stato Islamico, IS, ISIS.

 

gennaio 2019
Aldo Canestrari