Preoccupanti sviluppi nella
Regione
July 16, 2013
Le condizioni geo-politiche possono non consentire un
intervento simile sulla Turchia, tuttavia se persistono gli imprevedibili
riflessi regionali e le politiche incoerenti di Erdogan verso le richieste del
popolo curdo, allora qualche tipo di intervento non può essere del tutto
depennato.
Improvvisamente il fatto di cui il mondo si sta occupando è il colpo di
stato in Egitto. L’Egitto ha sempre avuto un’importanza fondamentale per la
regione e per il mondo. Fin dall’inizio della civiltà centrale l’Egitto ha
mantenuto un significato caratteristico in relazione al dominio politico
globale; attualmente questo impatto sta divenendo sempre più evidente. Una
delle prime tappe della “primavera dei popoli” deve ancora assumere una
coerenza politica. Il punto in questione è “che tipo di Egitto si costruirà?” Per
questo non restano che due risposte: l’Egitto del popolo o l’Egitto dello
stato.
Per quasi mezzo secolo i Fratelli Musulmani sono costantemente stati una
forza di opposizione in Egitto. Nel corso dello scorso anno però i Fratelli
Musulmani sono effettivamente stati al potere. Possiamo ora chiaramente affermare
che questo periodo non ha avuto lo sviluppo che dovevano aver
pianificato. C’erano precise incongruenze tra le loro azioni e le loro parole. Sebbene
queste incongruenze siano sicuramente un fattore importante in quello che può
essere descritto solo come un caduta precoce, altri fattori come una visibile
mancanza di una onnicomprensiva inclusività organizzativa non ha aiutato la
loro causa.
E ‘ovvio che questo sviluppo avrà effetto sulle regioni con un progetto già
volatile. Anche se ci sono poche opzioni possibili su ciò che ora seguirà, il
fatto che le potenze occidentali come gli Stati Uniti,
Come bisogna leggere questi sviluppi e il loro
significato per il Medio Oriente in generale?
Gli sviluppi in Egitto influenzeranno sicuramente quello che succede in Siria. E’
noto che i Fratelli Musulmani sono operativi in Siria. Possiamo arrivare alla
logica conclusione che il colpo di stato contro i Fratelli Musulmani in Egitto
indebolirà l’esistenza dei Fratelli Musulmani in Siria. Tuttavia, possiamo
anche supporre e aspettarci che, come meccanismo istintivo di difesa, i
Fratelli Musulmani farà tutto il possibile per destabilizzare ulteriormente il
paese.
Questo colpo di stato può essere letto anche come un intervento sulla
relazione che si sta sviluppando tra l’Egitto e l’Iran. Il possibile sviluppo
del suddetto rapporto avrà sicuramente creato problemi a certi poteri
internazionali.
Questo colpo di stato porta un altro problema serio alla
ribalta, qual è il futuro dell’islam politico in Medio Oriente? Che cosa
possono aspettarsi gli altri paesi che desiderano sviluppare l’Islam politico
nella regione? È un destino simile sulle carte per questi paesi?
Il primo ministro turco Erdogan ha un forte programma sull’Islam politico,
e come Morsi, centralizza sempre più l’autorità politica e concentra il potere
decisionale nella sua persona. Le condizioni geo-politiche possono non
consentire un intervento simile sulla Turchia, tuttavia se persistono gli
imprevedibili riflessi regionali e le politiche incoerenti di Erdogan verso le
richieste del popolo curdo, allora qualche tipo di intervento non può essere
del tutto depennato.
La pressione crescente da parte di potenze regionali e internazionali
contro il movimento per la libertà del Kurdistan non ha in alcun modo portato
il movimento ad abbandonare l’insistenza verso una posizione alternativa per
quanto riguarda la situazione di stallo nella regione. Questa presa di
posizione è alternativa sia al gruppo di interesse guidato dagli USA sia alla
tendenza russo-iraniana. L’ultima decisione di ritirare le licenze dei canali
televisivi curdi Nuce TV e MMC da parte delle autorità danesi, è una chiara
indicazione della pressione imposta. Questo tipo di atteggiamento è stato
l’approccio costante da parte dell’Europa contro la questione curda in Turchia;
anche in un momento in cui si sta parlando di una soluzione pacifica e
democratica, la posizione dell’Europa è antagonistica e inefficace.
Il Medio Oriente si trova in una delicata circostanza; le richieste del
popolo di libertà e democrazia sono in lotta diretta contro le esigenze
elitarie di potere e di interesse da parte delle lobby regionali e
internazionali di soldi, di società e poteri egemonici. Solo una lotta intensa,
affettiva ed unitaria dei popoli può riuscire a portare la democrazia e la
libertà nella regione.
Accademia delle Scienze Sociali di Abdullah Ocalan