Il silenzio dell’occidente di
fronte al massacro da parte di Al Qaeda e dell’ESL
August 02, 2013
La comunità
internazionale continua ad ignorare i crimini di guerra e i crimini contro
l’umanità commessi da gruppi legati ad al-Qaeda e all’Esercito Siriano
Libero (ESL) contro la popolazione civile curda in Siria. Solo
Il fronte di
Al-Nusra e lo Stato islamico dell’Iraq e il Levante legato ad Al-Qaeda,
hanno ucciso il 31 luglio almeno 50 civili curdi dei villaggi di Til Hasil e
Til Aran della provincia di Aleppo. Il 1 agosto 20 donne e bambini curdi che
volevano scappare dagli jihadisti sono stati uccisi selvaggiamente in un
furgone a Til Aran, con cannoni antiaerei. Circa 350 civili sono stati rapiti
negli stessi villaggi.
Nel frattempo le
moschee di Til Hasil e Til Aran, sotto il controllo degli jihadisti,
annunciavano costantemente che le proprietà e le donne curde sono “halal”,
invitando quindi allo stupro e al massacro, secondo fonti locali. Diverse donne
sarebbero state violentate da questi criminali, mentre migliaia di civili
sarebbero stati costretti a fuggire nel deserto per salvarsi la vita.
L’ESL È
COINVOLTO NEL MASSACRO
I suoi nuovi
attacchi si sono verificati dopo la riunione del 26 luglio alla quale hanno
partecipato 70 comandanti dell’”opposizione siriana” a Gaziantep, in Turchia.
La decisione di attaccare i kurdi sarebbe stata presa durante quella riunione,
secondo l’agenzia di stampa curda ANHA. Il capo del consiglio militare
dell’ESL, Abdul Jabar al-Akidi, avrebbe detto che è tempo “di braccare i
curdi”.
In un video un
altro membro del consiglio militare, Abdul Jabar al-Iqeli, accanto ad altri
comandanti dell’ESL, dice che annienterà i curdi, pur aggiungendo che non loro
sono contro i curdi ma contro il principale partito curdo PYD, un pretesto per
nascondere la verità dato che sono i civili ad essere stati massacrati.
Questi combattenti,
qualificati dall’Occidente come “ribelli” o “membri dell’opposizione”, il 20
luglio avevano preso centinaia di civili curdi a Til Abyad, nella regione di
Raqqa, dopo aver attaccato le zone curde.
NESSUN
PAESE EUROPEO HA CONDANNATO IL MASSACRO
Nessun paese
dell’Unione Europea, tra cui
MOSCA
CONDANNA IN MANIERA RISOLUTA
In un comunicato
il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato: “Condanniamo in modo risoluto
gli attacchi dei radicali contro la pacifica popolazione curda. Intendiamo
ottenere che le autorità siriane e tutti i gruppi di opposizione, compresi i
rappresentanti del Consiglio Supremo curdo, prendano l’impegno comune alla
conferenza sulla Siria – Ginevra 2, di eliminare o espellere dal territorio
siriano tutte le organizzazioni terroristiche e di estremisti legati ad Al-Qaeda.”
Gruppi legati ad
Al-Qaeda e all’ESL sono apertamente sostenuti da alcuni paesi stranieri,
compresa
A
SEREKANIYE 35 JIHADISTI UCCISI
Sul campo si
intensificano i combattimenti tra i combattenti curdi e Al Qaeda, supportata
dalla maggior parte delle brigate dell’ESL.
Il fronte di Al
Nusra e l’EIIL hanno bombardato il 2 agosto alle 4 la città curda di Serekaniyê
, ferendo quattro persone con proiettili sparati dal villaggio di Til Xelef, a
pochi chilometri dalla città.
Le Unità della
difesa Popolare (YPG), composte da uomini e donne, hanno di seguito lanciato
un’ampia operazione contro le basi di al-Qaeda a Til Xelef. Almeno 35 membri di
Al-Qaeda sono stati uccisi e altri 10 sono rimasti feriti, secondo fonti vicine
al YPG. I feriti sono stati trasportati agli ospedali di Ceylanpınar in
Turchia, si è appreso da fonti locali. Questi gruppi erano stati espulsi da
Serekaniye il 17 luglio.
ALTRI 20
UCCISI A GIRKE LEGE
Altri 20 jihadisti
sono stati uccisi il 2 agosto da combattenti del YPG nelle vicinanze del
villaggio di Girhok considerato la fortezza di Al-Qaeda, nei pressi della città
di Girké Lêge nel Kurdistan occidentale, cioè il territorio curdo in Siria.
I combattenti
curdi avevano annunciato l’uccisione nella notte dal 31 luglio al 1 agosto di
69 jihadisti nelle regioni Girke Lege e Tirbespiye nel Kurdistan occidentale.
Due combattenti curdi sono stati uccisi, secondo la dichiarazione di YPG. Dal
16 luglio centinaia di jihadisti sono stati uccisi dai combattenti curdi.
UCCISO
UN EMIRO DELL’EIIL
Inoltre un sito
web jihadista ha annunciato che l’emiro dell’EIIL ad est della provincia di
Aleppo, Abu al-Oubeida Tunusi, è stato ucciso negli scontri con Jabhat Al-Akrad
– il fronte curdo, a Til Aren, senza dare ulteriori dettagli. Il fronte
Al-Akrad aveva catturato altri due emiri degli jihadisti a Til Abyad, dopo aver
combattuto il 20 luglio.
CONFLITTO
INTERNO SUL BOTTINO: UCCISI DUE CAPI JIHADISTI
Secondo un altro
sito jihadista appartenente al gruppo Ahrar Al-Sciam, legato all’EIIL, il vice
presidente di Ahrar Al-Sciam, Abu Yahha al-Kurdi e le sue guardie del corpo
sono stati uccisi, sempre senza ulteriori dettagli. Al-Kurdi era anche un
funzionario responsabile del posto di frontiera di Til Abyad.
Secondo fonti
vicine all’ESL c’è stata una disputa tra Al-Kurdi e i combattenti dell’EIIL
sulla condivisione del “bottino”, cioè dei beni sequestrati dopo il saccheggio
di villaggi e quartieri curdi.
Il 1 agosto alle
ore 21.30 Ali Sénin, leader del gruppo “Walid Soukhni Hadji Abdo Soukhni”, è
stato ucciso dai combattenti dell’EIIL dopo una disputa sulla condivisione del
bottino, come si è appreso da fonti locali. Collegato a Ahrar Al-Sciam, il
gruppo è noto per i suoi atti di saccheggio e furto.
Maxime
Azadi – Mediapart