Le donne a Kobani si organizzano
August 25, 2013
Il popolo del
Kurdistan occidentale sta forgiando il proprio futuro nonostante l’assedio
regionale ed internazionale al quale è soggetto. La regione che è stata
scenario di sviluppi eccezionali nell’ultimo anno, ora assiste agli sforzi per
garantire la partecipazione delle donne in tutte le aree della vita pubblica.
L’organizzazione
delle donne Yekitiya Star ha costruito una bottega di cucito per donne a Kobani
dove il 19 luglio 2012 è iniziata la rivoluzione del Kurdistan occidentale. Cinquanta
donne lavorano nella bottega usando 37 macchine per cucire.
Le donne nella
bottega lavorano dalle 8.00 alle 16.00, svolgendo la loro attività in varie
arre, la decisione del modello, la preparazione degli schemi, il taglio della
stoffa con macchine, la realizzazione del vestito e la stiratura.
I vestiti
prodotti vengono forniti ai clienti nel bazar di Kobani. La direzione della
bottega ha detto che si sta svolgendo un buon lavoro nonostante la guerra ed il
collasso economico della regione, facendo notare che i prezzi vengono decisi
secondo le possibilità economiche della popolazione locale nella città.
Fatma Kalo,
incaricata della bottega del cucito, aggiunge che rendono possibile la vendita
a prezzi bassi delle merci che acquistano a prezzi elevati e che li vendono
dopo averli lavorati nella bottega. Racconta che arrivano anche a vendere
alcuni beni a prezzi simbolici alle persone povere.
Kalo dice che
hanno continuato a rispondere ai bisogni della gente dal mercato dove –
aggiunge – I prezzi dei materiali che usano nella bottega negli ultimi tempi
sono triplicati. Più donne impieghiamo, più crescerà la bottega, sottolinea.
Il territorio
del Kurdistan occidentale non riceve aiuti umanitari da alcun paese, eccetto
che dai curdi delle altre parti del Kurdistan. Gli aiuti dell’ONU che
raggiungono tutte le aree della Siria non arrivano alla regione curda nel
paese. Il conflitto che dura dal marzo
La gente qui sta
forgiando il proprio futuro in modo autonomo, soprattutto per via della
chiusura dei valichi di frontiera e del blocco delle strade da parte di gruppi
armati.
Il popolo curdo
nella regione non ha solo creato un proprio esercito e le proprie forze di
polizia, ma ha anche costituito tribunali, scuole, percorsi di formazione,
cooperative, unità lavorative per donne, accademie linguistiche e di polizia e
una serie di ONG e di consigli popolari, in linea con il sistema della
co-presidenza.
Le
organizzazioni curde che stanno anche lavorando per la costituzione di un
governo locale, sono intenzionate anche a formare un’autorità locale a seguito
di elezioni che avranno luogo entro l’anno. Le organizzazioni fanno appello a
tutta la popolazione dell’area perché prendano parte al nuovo sistema di
governo.
anf