Kalkan: un’azione contro la Siria si trasformerebbe in
una guerra in Medio Oriente
August 31, 2013
Parlando a Sterk TV, venerdì sera, Duran Kalkan, membro del Consiglio
esecutivo del KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan) ha commentato su una
potenziale azione militare internazionale contro
Kalkan ha
sostenuto che un’azione militare esterna in Siria si potrebbe trasformare in un
sanguinoso conflitto che porterebbe alla 3° guerra mondiale che, si dice, sia
in atto dal 1989-90. Kalkan ha osservato che una simile azione non si
limiterebbe soltanto al territorio siriano, ma si trasformerebbe in una guerra
regionale e coinvolgerebbe tutto il Medio Oriente.
“Questa guerra
ideologica e politica è in corso da almeno 20 anni, mantenendo l’aspetto
militare in parte nascosto. Questa, si dice, sia la principale caratteristica
della 3° guerra mondiale. Tuttavia, un attacco in Siria si trasformerebbe in
una nuova guerra in tutto il Medio Oriente, proprio come è successo durante la
1° guerra mondiale. Questo è ciò che accadrebbe, non importa quale possa
essere il motivo scatenante, se un accordo di USA, Europa, Cina e Russia oppure
se un disaccordo tra Russia/Cina e USA/Europa/NATO”, ha sottolineato Kalkan
ipotizzando la trasformazione di una guerra politica e ideologica in una guerra
di carattere militare. Egli ha osservato che questa guerra
oltrepasserebbe i confini della Siria, coinvolgendo l’Iraq,
L’esecutivo del
KCK ha avvertito che una simile azione genererebbe un disastro e trasformerebbe
la regione in un bagno di sangue, sottolineando che tutte le parti devono
impegnarsi per evitare una simile situazione.
Kalkan ha
sottolineato che il popolo e i poteri democratici in Medio Oriente, così come i
curdi, si oppongono a questa guerra.
Ricordando che i
curdi hanno sostenuto la terza alternativa, democrazia, libertà, unità dei
popoli, in Siria e a Rojava, Kalkan ha continuato dicendo che questo è la linea
che i curdi di Rojava hanno seguito finora, rimanendo neutrali sia
all’intervento straniero che al conflitto interno. Non hanno preso parte attiva
alla guerra negli ultimi due anni, non sostenendo né il regime del Ba’ahe che
difende lo status quo né l’opposizione religiosa o gli altri gruppi asserviti
al potere mondiale.
L’esecutivo del
KCK ha sottolineato che nel caso in cui venisse imposta una guerra in Siria, i
curdi di Rojava continuerebbero a seguire la stessa linea d’azione, agendo
assieme ad altri popoli e altri poteri democratici, insistendo su una
rivoluzione democratica per i popoli del Medio Oriente. “Questa è la linea
ideologica del leader Apo (Abdullah Öcalan) e tutto il movimento curdo è basato
sulla medesima. Questo è il motivo per cui si insisterà sulla resistenza per il
raggiungimento della libertà, democrazia e fratellanza in contrapposizione alla
guerra imperialista”, ha aggiunto Kalkan.