Una brigata jihadista d’Ankara
contro i curdi
September 19, 2013
di Maxime Azadi-
Secondo l’Intelligence Online, pubblicazione professionale dedicata ai
servizi di Intelligence di Stato, Ankara ha creato una brigata jihadista per
combattere contro il PYD, pricipale partito curdo siriano. Per combattere le
truppe del movimento curdo siriano PYD, che controlla una parte della frontiera
tra
I combattenti di questo movimento, principalmente giovani curdi senza un
soldo, ricevono circa 1.000 dollari quando vengono arruolati. Sono quindi
inviati a combattere il PYD sulla frontiera turco siriana a fianco
dell’Esercito Libero Siriano e dei jihadisti di Jabhat al-Nosra. Molti tra loro
sono stati uccisi a fine luglio durante un assalto alla città di Tell Halaf. Alcuni
combattenti del KaT sono ex-membri del movimento separatista curdo PKK
convertiti all’Islam nelle prigioni curde. Altri provengono da scuole religiose
fondate nel Kurdistan dai fedeli dell’imam Fethullah Gülen. Un altro movimento
curdo, il PDKS, vicino al leader curdo iracheno Massoud Barzani, combatte
contro le truppe del PYD ai confini delle frontiere turche, siriane e irachene.
Sostegno della Turchia ai jihadisti
Anche la commissione di inchiesta inviata dall’ONU per indagare sui crimini
contro l’umanità in Siria ha accusato lo scorso mercoledì 11 settembre i
ribelli di aver compiuto crimini di guerra e in particolare uccisioni,
esecuzioni non regolari, atti di tortura, rapimenti di ostaggi e attacchi
contro obiettivi protetti.
Due porte d’accesso segrete per il passaggio dei
jihadisti
Secondo
l’agenzia di stampa curda Firat, la direzione generale delle imprese agricole
(TIGEM) a Ceylanpinar, sulla frontiera con
Il sostegno della Turchia è del resto plateale perché questi “stranieri
estremisti” utilizzano le frontiere turche indisturbati, trasportando i loro
feriti su ambulanze turche verso gli ospedali di Urfa, portando nuovi
combattenti stranieri inizialmente ospitati negli hotel di Istanbul e diretti
poi verso
Malgrado questo consistente sostegno da parte di paesi stranieri, il Fronte
al-Nosra e lo Stato Islamico in Iraq e nel Levante, due gruppi affiliati a
Al-Qaida, così come più di dieci brigate dell’ESL, hanno subìto pesanti perdite
confrontandosi con combattenti curdi nel Kurdistan siriano e a Aleppo. Più di
mille membri di questi gruppi armati sono stati uccisi a partire da metà
luglio, a decine sono stati catturati e numerosi veicoli militari che
trasportavano cannoni antiaerei, carri armati e grandi quantità d’armi sono
stati sequestrati dai combattenti curdi.