October 09, 2013
La siria sta vivendo un periodo tragico. La guerra che va avanti da due
anni e mezzo ha ridotto il paese allo stremo delle forze. Questo è una
conseguenza delle strategie sbagliate.
Fino ad oggi a
causa di questa guerra sono morti centomila civili. Un numero triplo di questo
sono i feriti e i dispersi.
7 milioni di
donne bambini e anziani compresi anche i giovani hanno dovuto fuggire dalle
proprie case; 2 milioni all’estero, gli altri all’interno del paese nei luoghi
sicuri per loro, in particolare le zone curde dove non c’erano gli scontri. In
più circa 1 milione di case sono stati distrutte totalmente oppure sono
inabitabili.
Durante questa
guerra gruppi di radicali salafiti e jihadisti sono diventati forti. Questo è
un pericolo per la siria, combattenti venuti dall’estero stanno portando grosso
caos e tragedie..
Tutto quanto
detto finora ci dimostra che non abbiamo nessuna possibilità senza una
soluzione politica e pacifica. Soluzione che può essere trovata alla Conferenza
di Ginevra. Importante è fare partecipare tutte le parti in conflitto e i paesi
in qualche modo coinvolti, per preparare una road map che porti alla soluzione
della questione della siria.
Jihadisti e
salafiti (sotto il nome di Al Nusra, ISIS) da 3 mesi attaccano in modo feroce e
con le armi pesanti la popolazione civile di tutte le regione autonome curde
compresi i vari quartieri abitati dai curdi nelle citta come aleppo, til hasil,
til aran e til ebyad. inoltre viene praticato un embargo de facto contro le
zone curde. Lo scopo di tutto questo è mettere paura alla popolazione e
lasciarla alla fame e cosi svuotare la zona dai civili per cambiare la
composizione della popolazione e mettere gli uni contro gli altri.
Invece i curdi insieme agli altri popoli stanno resistendo e si stanno
difendendo contro questi attacchi che vengono respinti.
Noi curdi
dall’inizio abbiamo detto che seguiremmo una terza via: abbiamo detto no al
regime dittoriale ma anche ai cambiamenti mascherati che non riconoscono le
richieste delle popolazioni.
Noi abbiamo
fatto come una strategia la terza via in cui in una siria democratica possano
vivere insieme tutti i popoli, le etnie e le diverse religioni. Cosi per
portare una vita libera a tutti, costruendo un mosaico di popoli che vivono in
siria.
Per
poter realizzare il nostro progetto chiediamo al parlamento italiano
1. Senza un
riconoscimento dei curdi non si puo fare una soluzione permanente in siria, per
questo chiediamo di sostenere che i curdi sotto il nome del Alto Consiglio
Curdo partecipino alla conferenza di Genevra 2.
2. si devono
condannare tutti gli attacchi dei jihadisti e i bombardamenti del regime di
Esad nelle zone curde perche hanno come obiettivo quello di massacrare i curdi
3. che si decida
di mandare gli aiuti umanitari (come farmaci, e alimentazioni, aiuti per le
scuole) nelle zone curde che fino ad oggi non sono stati mandati mai da parte
delle organizzazioni internazionali come Nazione Unite, Unione Europea,
Consiglio d’europa.
4. riconoscere
l’Alto Consiglio curdo come rappresentate dei curdi che vivono in siria e
chiamare a tuttti incontri internazionali che riguardano la situzione della
siria, e sostenere l’opposizione curda.
Conferenza stampa alla camera dei deputati. Intervento del Componente del Alto
Consiglio Curdo e Responsabile degli affari esteri del PYD Europa
http://webtv.camera.it/archivio?id=4123&position=0
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