Muslim: Non staremo a questo
gioco
December 05, 2013
Il
co-presidente del Partito dell’Unità Democratica (PYD) Salih Muslim ha ripetuto
che desidera che l’Alto Consiglio Curdo partecipi nella seconda tornata dei
colloqui di Ginevra come una parte indipendente, dicendo che “noi non
permetteremo una seconda Losanna. Stanno cercando di giocare allo stesso gioco,
ma i curdi non verranno raggirati come nel 1923. Né tradiremo i nostri martiri,
né contrarremo obblighi nei confronti degli Stati Uniti o dello Stato turco. Il
popolo curdo non ha impegni nei confronti di nessuno se non di se stesso. Fino
a quando ci sarà un curdo in Kurdistan lotteremo per la nostra libertà.”
I curdi vogliono partecipare alla seconda Conferenza di Ginevra, che
intende portare intorno a un tavolo le parti in conflitto in Siria, come una
parte indipendente e non come parte di alcun gruppo di opposizione. La partecipazione
indipendente alla conferenza, prevista per il 22 gennaio, sarà efficace nel
battere la resistenza dell’opposizione araba contro le richieste dei curdi e
sarà anche la dimostrazione di un riconoscimento dei curdi a livello
internazionale. In questo modo l’Alto Consiglio Curdo si posizionerà come
l’unico legittimo rappresentante dei curdi sia verso l’interno che verso
l’esterno. Così verrà aperta la strada per il riconoscimento da parte
dell’opinione pubblica dell’amministrazione autonoma democratica attualmente in
costruzione e le legittime richieste dei curdi che con la loro resistenza nel
Rojava hanno fatto una rivoluzione. Per tutte queste ragioni un comitato del
PYD ha mandato alle autorità della Russia e dell’ONU la propria richiesta di
partecipare a Ginevra nell’ambito dell’Alto Consiglio Curdo indipendente. Questa
richiesta è stata valutata positivamente dalla Russia e dall’ONU. Tuttavia
poteri incapaci di accettare che il popolo curdo esprima la propria volontà ed
abbia un riconoscimento internazionale continuano a mostrare la propria
opposizione.
Gli Stati Uniti e
Come
Alto Consiglio Curdo, quali sono le vostre aspettative per quanto riguarda
Certamente non
accettiamo di trovare a Ginevra una situazione come quella di Losanna. A
Ginevra deve essere trovata una soluzione alla questione curda. Se non vengono
affrontati i nostri problemi, lotteremo per altri 100 anni. Se in Siria deve
esserci democrazia, deve partire dalla questione curda. Tuttavia fino ad ora
niente è stato pianificato o deciso. Non solo per quanto riguarda i curdi, ma è
incerto anche come i gruppi arabi in Siria parteciperanno alla conferenza. Ci
sono una serie di disaccordi rispetto alla partecipazione all’interno della
Coalizione Nazionale che è stata creata dai gruppi dell’opposizione siriana. Tuttavia
noi insistiamo per partecipare alla conferenza come una parte indipendente e
terza. Vogliamo partecipare alla Conferenza di Ginevra come Alto Consiglio
Curdo con i nostri colori, la nostra volontà e le nostre richieste. Tuttavia,
come a Losanna, davanti a noi sono stati messi una serie di ostacoli. Non è
chiaro se parteciperemo o meno. La situazione non è certa. Tuttavia la maggior
parte degli incontri che fino ad ora abbiamo avuto a Ginevra sono stati
positivi.
Sono
stati pubblicati rapporti sul desiderio del regime di Assad di incontrarvi. C’è
del vero in questa notizia? Se è vera, cosa ne pensa?
Si questi
rapporti sono veri. Il regime chi ha mandato una richiesta circa due mesi fa in
occasione di un incontro ad Hewlêr (Erbil). Volevano mandare un curdo che è fa
parte del parlamento siriano ad incontrarci. Noi però non abbiamo accettato
l’incontro. Quando non abbiamo accettato, hanno incontrato altri partiti ed il
Sig. Barzani. Non abbiamo accettato l’incontro perché il regime Baath non ha
abbandonato i metodi di oppressione e tortura che sta usando contro di noi dal
Come
commenterebbe l’atteggiamento che il governo del Kurdistan meridionale e lo
stato turco hanno in comune rispetto al tema del Rojava?
Entrambe le
parti hanno politiche ed interessi comuni nel Rojava. L’amministrazione Barzani
è un partner dello stato turco in particolare rispetto al tema del petrolio. Inoltre
hanno affidato tutti i valichi di frontiera verso il Rojava ad islamisti. Ma ci
hanno chiuso queste porte dicendo che “le prenderete e le darete alle YPG.” Per
questa ragione è stato messo in atto un embargo contro il Rojava per 6 mesi. Ma
un nuovo valico è appena stato aperto. Né l’ONU né alcun altro convoglio
umanitario possono raggiungere il Rojava da questo valico.
Qual’è
la situazione attuale della rivoluzione e della resistenza nel Rojava? Che tipo
di umore c’è li adesso?
C’era una parte
che all’inizio non credeva che la lotta sarebbe giunta fino a questo punto. Ma
nella fase alla quale siamo arrivati, il popolo curdo saluta tutte le sue
componenti con slogan in favore della democrazia e della fratellanza tra i
popoli. La lotta è stata diretta secondo la filosofia del leader Apo. La nostra
lotta è l’eredità di Kemal Pir, Hayri Durmuş e Ali Çiçek. Oggi nelle menti e
nei cuori dei giovani del Rojava c’è la leggenda di Mazlum Doğan e dei suoi
compagni. La rivoluzione del Rojava è l’eredità e la filosofia del leader del
popolo curdo Abdullah Öcalan. Lotteremo fino a quando la vittoria si diffonderà
dal Rojava a tutto il Kurdistan. Allo stesso tempo stiamo lottando contro il
tradimento tanto quanto lottiamo contro i nemici. Per noi due cose sono molto
importanti: La leadership e la realtà del popolo. Ci sono quelli che vogliono
dividerci dalla nostra gente, ma non avranno mai successo. Salih Muslim non può
essere il presidente della gente, la gente si governando da sé. Che nessuno
pensi che chiudendo i valichi di frontiera e impoverendo il popolo, abbandonerà
la lotta. Il nostro popolo può accettare fame e può accettare di essere
denudato, ma non accetterà mai di arrendersi. Il nostro popolo sta dando se
stesso e combattendo la sua guerra. Quando portano le bare dei martiri sulle
spalle dicono “la vittoria e la lotta sono nostre.” Questa è la realtà del
Kurdistan. Dopo questa resistenza, la vittoria sarà senza dubbio la vittoria
del popolo del Kurdistan.
Ozgur Gundem