I curdi del cantone di Kobane
stanno per affrontare un massacro
March 24, 2014
Comunicato Stampa del KNK - Negli ultimi giorni nel Kurdistan- Rojava
sudoccidentale (Siria) gruppi terroristici hanno circondato la città di Kobane,
uno dei tre cantoni proclamati dai curdi, e stanno minacciando un massacro. L’obiettivo
di queste bande di circondare e conquistare Kobane viene sostenuto
indirettamente dallo stato turco e da quello siriano. È ben noto che i
combattenti di queste bande stanno ricevendo sostegno militare e logistico
attraverso il valico di frontiera di Akcakale (Akcakale è il valico al confine
turco-siriano che sul lato siriano è controllato da ISIS) da parte dello stato
turco. Allo stesso tempo queste bande vanno verso Kobane sotto gli occhi dello
stato e dei militari siriani che restano in silenzio. Questo significa
unicamente che esiste l’obiettivo condiviso di massacrare i curdi. In risposta
a questo, le donne, i giovani e gli anziani di Kobane stanno mostrando di
resistere. Questa resistenza è una resistenza del popolo contro carri armati ed
artiglieria pesante. Fino ad ora molte persone hanno perso la vita da entrambe
le parti. È incomprensibile che
Dall’inizio di questi attacchi, nel corso degli ultimi tre giorni, il
silenzio della Comunità Internazionale è stato assordante; al contrario, stare
al fianco del popolo curdo in questo periodo è una responsabilità umana, una
responsabilità etica e una responsabilità legale. Il popolo di Kobane sta
resistendo e continuerà a resistere. Se la resistenza di Kobane verrà spezzata,
allora la forza dei terroristi radicali in Siria si consoliderà. In questo
senso la resistenza del popolo di Kobane non è significativa solo per il popolo
di Kobane. È una questione di sicurezza per tutti. Stare al fianco dei curdi di
Kobane, significa stare al fianco della democrazia e della libertà.
In questo senso chiediamo alle organizzazioni internazionali, incluse
l’Unione Europea e le Nazioni Unite, di prendere posizione. Ci appelliamo a
queste organizzazioni affinché stiano al fianco del popolo curdo. Facciamo
appello anche agli attivisti per i diritti umani, alla società civile e alle
istituzioni democratiche in tutto il mondo perché siano solidali con il popolo
curdo.
Congresso Nazionale del Kurdistan
24/03/2014