05 -06- 2014
Le Monde
ieri ha scritto che i governi occidentali sono a conoscenza di attacchi
chimici compiuti delle forze governative siriane ma tacciono, almeno per
ora. Anche lo scorso anno Damasco fu accusata di un lancio di gas Sarin su
Ghouta, accuse che stavano per scatenare un attacco americano alla Siria ma poi
non furono confermate e addirittura vennero smentite dal giornalista
americano e premio Pulitzer Seymour Hersh
di Michele
Giorgio – Il Manifesto
Roma, 05 giugno 2014, Nena News –
Damasco usa il gas cloro contro il suo popolo e i miliziani dell’opposizione, i
governi occidentali sanno tutto ma non intervengono. E’ questa l’accusa
lanciata ieri da Le Monde mentre in Siria lo spoglio delle schede elettorali
assegnava, con l’88% dei voti, un nuovo mandato di sette anni al presidente
uscente Bashar Assad. Non solo. Il quotidiano francese sostiene che le
prove di questi attacchi sarebbero nelle mani di Parigi da almeno quindici
giorni e che anche Gran Bretagna e Stati Uniti sono al corrente di tutto.
Questi governi occidentali però preferirebbero rimanere in silenzio e non
passare all’azione. Il gas chimico cloro è molto reattivo all’acqua e
brucia le mucose. I primi sintomi sono bruciature agli occhi, al naso, alla
gola, poi sono aggrediti bronchi e polmoni con conseguenze spesso fatali per le
vittime.
Anche lo scorso anno le forze militari agli
ordini di Bashar Assad furono accusate di aver lanciato razzi armati con
gas Sarin, uccidendo 1000-1500 civili e ribelli nella regione di Ghouta, a est
di Damasco. Gli Usa e diversi governi europe affermarono l’esistenza
di prove inconfutabili del crimine attribuito all’esercito governativo e
l’opposizione siriana, sostenuta dall’Arabia saudita e dal Qatar, chiese con
insistenza una “dura punizione” per Assad. Barack Obama fu sul punto di dare il
via libera a un massiccio attacco aereo contro la Siria ma all’ultimo istante
fece una repentina marcia indietro prima annunciando di volere chiedere
l’autorizzazione del Congresso al raid militare e poi accettando la soluzione
della distruzione dell’arsenale chimico di Damasco (attualmente in corso)
proposta dalla Russia.
Il motivo di quella improvvisa esitazione è
stato spiegato qualche mese dopo dal noto giornalista americano e premio
Pulitzer Seymour Hersh, secondo il quale non furono i soldati governativi ma
proprio i ribelli siriani con l’aiuto della Turchia a bombardare il 21 agosto
2013 con il Sarin il sobborgo di Ghouta, allo scopo di innescare l’attacco
americano alla Siria. Hersh, grazie alle rivelazioni di un ex 007 statunitense,
aggiunse che l’attacco fu una trappola predisposta dai servizi segreti turchi
per convincere Obama, riluttante ad approvare un nuovo intervento armato
americano in Medio Oriente. Tuttavia due giorni prima
dell’offensiva aerea Usa, un rapporto dei servizi segreti britannici dimostrò
agli americani che il gas Sarin usato non era quello stipato nei depositi
dell’esercito siriano, costringendo Obama a fermare i suoi cacciabombardieri.
Anche in questo caso Le Monde parla di “prove
inconfutabili” dell’uso