Sviluppi rivoluzionari
nell’agricoltura e nell’allevamento del bestiame nel Rojava
June 06, 2014
Nel Kurdistan
occidentale si stanno riattivando l’agricoltura e l’allevamento di bestiame. Mentre
aumenta la dimensione delle terre coltivate, viene sviluppato l’allevamento di
bestiame e vengono create strutture per la produzione di latticini. Prodotti
vietati sotto il regime Ba’ath sono già stati visti sul mercato. Si sta
rafforzando ogni giorno la forza economica nonostante l’embargo e l’oppressione
nel Rojava, dove sono diventate prevalenti le strutture cooperative.
Il Kurdistan
occidentale è una fertile area agricola per via delle condizioni climatiche
favorevoli. I cantoni di Cizîre, Kobanê ed Afrîn, proclamati a gennaio sono
sempre stati centri di attrazione grazie alle loro ricche risorse sia del suolo
che del sottosuolo. Queste terre, che sono ricche in particolare di ulivi,
grano, granturco, orzo, ceci, spezie e carbone, hanno alimentato
La regione è
ricca anche di risorse idriche, petrolio e gas. I grandi fiumi Eufrate e Tigri
scorrono attraverso questa che è la parte più piccola del Kurdistan. La rivoluzione
iniziata nel luglio 2012 con la presa del potere nel Rojava da parte del
popolo, sta continuando con sviluppi spettacolari in molti settori. Sono state
formate molte istituzioni per organizzare il popolo per proteggere e sviluppare
le conquiste della rivoluzione. Una di queste istituzioni è quella per
l’Agricoltura e il Bestiame, che è stata costituita nel luglio 2013 sotto
l’istituzione per lo Sviluppo dell’Economia.
L’Istituzione
per l’Agricoltura e il Bestiame ha avviato molti progetti. In particolare nella
regione di Cizîre, sono iniziati progetti significativi per rivitalizzare
l’agricoltura e l’allevamento di bestiame. Dato che i prodotti del territorio
vanno sul mercato ad un prezzo basso, questo progresso è diventato una fonte di
speranza per la gente del Rojava che è sottoposta ad un embargo.
Newzat Silêman,
un componente del direttivo dell’Istituzione per l’Agricoltura e il Bestiame ha
parlato all’ANF degli sviluppi, dei progetti e del perché simili istituzioni
sono necessarie.
QUESTA
REGIONE E’ ADATTA PER
Silêman ha
riferito che la regione di Cizire è ideale per la coltivazione di ortaggi, ma
che il regime Ba’ath non ha mai permesso di coltivare altro che grano,
trifoglio, ceci e lenticchie e che lo scopo era quello di lasciare che la
popolazione del Rojava dipendesse da altri.
“Le terre di
Cizire sono fertili, non solo per lenticchie, grano e ceci, ma anche per
diversi tipi di ortaggi. Cotone, sesamo e girasole possono essere seminati. Il
governo permetteva solo grano, trifoglio e cotone, ma non incoraggiava la gente
a coltivarli. Il governo pubblicava rapporti di proposito che dicevano ‘la
terra non è adatta alla coltivazione di alcun ortaggio”. Tutti gli ortaggi
provenivano regioni come Lazkiye e dalla costa mediterranea. Se avessimo
coltivato qui gli ortaggi, non saremmo dipendenti da altre regioni. Sono state
tentate diverse tattiche per creare un Rojava dipendente” ha detto Silêman.
Ha anche
evidenziato il fatto che
COLTIVAZIONE
IN SERRRA
Silêman
riferisce anche che uno dei progetti sviluppati riguarda la coltivazione in
serra (agricoltura bioplastica) e che questo è stato fatto per la prima volta a
Girkê Lege. “è stata la prima esperienza con delle serre e con semi di pomodoro
e cetriolo seminati su circa
Affermando che
tutti questi prodotti andranno sul mercato, Silêman dice che verranno venduti
ad un prezzo inferiore al prezzo di mercato corrente per influenzare il mercato
ed evitare che sul mercato complessivamente prevalgano prezzi elevati. Ha anche
aggiunto che uno degli scopi di questo progetto è di aiutare la gente del
Rojava ad entrare nell’ordine di idee che “possiamo governarci”.
PRODUZIONE
GIORNALIERA DI 400 LITRI DI LATTE
Silêman,
evidenziando altri progetti che fanno parte delle conquiste della rivoluzione,
ha detto che da 250 mucche vengono prodotti
Le fattorie
rappresentano anche opportunità di lavoro per famiglie di immigrati. Per
esempio, in totale 20 lavoratori lavorano in queste fattorie per sostenere le
proprie famiglie.
Prima della
rivoluzione, il regime siriano impediva che la regione curda avesse la
possibilità di produrre farina, ma l’istituzione ha scoperto una soluzione al
problema costruendo dei mulini. Ad esempio è stato creato un mulino per la
farina a Dirbesiyê e “produciamo 40 tonnellate di farina al giorno in questo
mulino e fino ad ora ha lavorato per 20 giorni” ha detto Silêman. Dice che i
lavori proseguono anche in altre regioni e che mirano a raggiungere una
produzione giornaliera di 200 tonnellate nel cantone di Cizîre.
Riferisce
inoltre di come prevedono di costruire caseifici. Indicando che il loro modello
organizzativo è quello delle cooperative, Silêman dice “Stiamo lavorando per
dare tutta la terra a delle cooperative per coltivarle appena si formano e per
avere più persone nelle cooperative per fare in modo che la gente possa trarre
beneficio delle terre”.
Silêman nota che
nel cantone di Cizire ci sono 157 persone che lavorano a tempo pieno con un
salario mensile e che ci sono anche 1,000 part-time, giornalieri e settimanali.
Sottolineando il
fatto che l’economia del Rojava sta prosperando nonostante l’embargo sulla
regione, Silêman dice, “Tutto sommato i lavori dell’istituto hanno un grande
effetto sull’economia del Rojava. Non abbiamo lasciato che aumentasse il prezzo
del pane. Il prezzo del grano si è ridotto. Se i commercianti ne avessero la
possibilità, il prezzo del pane ora sarebbe molto più alto. Anche la vendita di
latte a metà prezzo è stato un fattore significativo. Tutto questo ha dato
speranza alla gente. La gente ha visto che non dipende da altri”.
“L’economia nel
Rojava è migliore di quella che in questo momento c’è in molti paesi. Non
pianifichiamo di produrre solo per la gente del Rojava, ma di esportare
prodotti in futuro. Vogliamo rendere il Rojava forte economicamente sia per se
stesso che verso gli altri” ha concluso Silêman.
di Nergiz Botan