«Prima di andare in battaglia ci
danno delle pillole allucinogene per attaccare i nemici
senza provare paura: Baltan, Capticol, Zolam, Briximol e anche hashish».
Parlano cinque guerrieri dell' esercito dello Stato islamico di Abu Bakr
al-Baghdadi, l'uomo che ha proclamato il califfato in un vasto territorio a
cavallo tra la Siria
e l'Iraq e considerato il nemico numero uno dell'Occidente.
“L'Espresso” in
edicola venerdì ( il servizio integrale da subito online anche su E+
) riporta le
testimonianze di cinque miliziani catturati dai curdi del nord della Siria. Uno di loro comandava una squadra, conferma l'uso di droghe e anche
l'arrivo nelle loro file di diversi
combattenti arrivati dall'Europa :
«Ne ho visti due che venivano dalla Germania, uno dalla Spagna, uno anche
dall'Italia, ma non abbiamo mai avuto rapporti personali con loro perché
li chiamano “mihajirin”, gli immigrati, e non ci era permesso
frequentarli da vicino».
VIDEO - "Io, europeo, in Siria per combattere Isis"
"I miei genitori sono di origine siriana; ero venuto per
cercare di capire qualcosa di questa guerra. Non me ne sono più
andato”. La storia di un ex militare, oggi a capo di un drappello di
siriaci dell'MFS che combattono il Califfato in prima linea. di Giuseppe Ciulla
e Cristina Scanu
Un esperto in ordigni afferma che per ogni attentato riuscito veniva pagato 50
mila lire siriane (327 dollari) e di essersi arruolato anche per denaro.
Naturalmente l'aspetto ideologico è importante: « Vogliamo
creare uno Stato islamico. I cristiani sono dei miscredenti ed è per
questo che devono convertirsi all'Islam. Se non si convertono devono pagare una
tassa per poter mantenere la propria fede. Se non lo fanno, vengono uccisi» .
Tra i cinque anche l'insegnante di una madrasa di Damasco e il suo allievo che
del maestro dice: « Durante le sue lezioni
sosteneva che per raggiungere il paradiso di deve necessariamente uccidere. Se
uccidi un cristiano vai direttamente in paradiso. Se non lo fai sei considerato
un peccatore, verrai torturato e finirai all'inferno» .
Oltre ai cinque guerrieri del califfo, su “l'Espresso” anche la
testimonianza di un cristiano europeo di origine siriana e che parla italiano.
Nel Vecchio Continente ha lasciato la discoteca che gestiva e una fidanzata
parrucchiera. Ora combatte gli islamisti e di loro dice: « Non
hanno etica né regole. Quando avanzano non sentono la paura della morte.
Cercano il martirio perché li farà arrivare in paradiso. Per questo
attaccano come furie. Ti sgozzano, tagliano orecchie, nasi, teste. Uccidono in
modo disumano» .
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venerdì 29 agosto e subito online su E+