Il Cantone di Kobanê sconfigge
l’embargo e gli attacchi attraverso la produzione comune
August 27, 2014
Il popolo di
Kobanê sta continuando a costruire la rivoluzione nonostante il lungo embargo
imposto dalla Turchia e l’accerchiamento del cantone da parte di miliziani di
Stato Islamico di Iraq e Sham (ISIS).
Il presidente del cantone di Kobanê nel Rojava, Enver Muslim, ha spiegato che
nel corso degli ultimi due mesi, mentre gli attacchi e l’embargo si sono
intensificati, il popolo di Kobanê è stato capace di resistere agli attacchi
facendo affidamento sulle proprie difese e risorse attraverso un modello di
produzione comune e di divisione dei beni alla pari.
Muslim ha spiegato che il lavoro per costruire una nuova economia è essenziale
per l’autodifesa del cantone che ancora una volta è tornato alla ribalta con
rinnovati attacchi da parte di ISIS a luglio. Per Kobanê sia l’autodifesa che
il preservare e costruire la rivoluzione costituiscono garanzie fondamentali. A
seguito del richiamo alla mobilitazione dopo l’ultima ondata di attacchi, le
varie organizzazioni con il coordinamento di TEV-DEM hanno temporaneamente
sospeso le loro altre attività per sostenere le YPG/YPJ. Dopo gli attacchi il
lavoro è stato ripreso dove era stato lasciato.
Nonostante la grande quantità di aiuti che è arrivata a Kobanê dal North
Kurdistan settentrionale, dall’Europe e da tutti gli altri posti dove i curdi
hanno organizzato champagne per il Rojava il cantone continua ad avere bisogni
impellenti, in particolare rispetto ai servizi municipali e sanitari.
Il Presidente del cantone di Kobanê del Rojava, Enver Muslim, ha parlato con
l’ANF dei bisogni del cantone e degli sforzi della gente per superare queste
difficoltà.
Uno dei maggiori problemi che aspettano il cantone secondo Muslim, è
l’approvvigionamento di acqua ed elettricità. Sia l’acqua che arrivava a Kobanê
dalla riva occidentale dell’Eufrate e l’elettricità fornita dalla diga di
Tishrin nella regione di Sirrin nel sud, sono state tagliate da ISIS. Ha
proseguito spiegando come il cantone ha trovato una propria soluzione al
problema dicendo “abbiamo scavato 18 fossati intorno al villaggio di Qeynter
Oxan nell’ovest di Kobanê e posato
Muslim riferisce che d’ora in avanti “l’elettricità viene fornita da generatori
che abbiamo installato in ogni strada” ma ha detto che sono in corso nuovi
progetti dai quali ci si aspetta di dare risposta a tutto il fabbisogno di
elettricità del cantone. Ha anche puntato il dito contro
Il cantone di Kobanê ha anche dovuto accogliere migliaia di rifugiati di
Aleppo, Damasco e altre parti della Siria che hanno cercato protezione
nell’area. Di fatto negli ultimi due anni la popolazione del cantone si
ingrandita moltissimo. L’embargo contro il cantone non ha colpito solo il
rifornimento di cibo e servizi fondamentali, ma tutte le forme di commercio. Il
cantone sta cercando di superare queste difficoltà costruendo un nuovo modello
economico.
Muslim ha spiegato che “stiamo risolvendo [questi problemi] impegnandoci nella
produzione basata sulle nostre risorse e sulle comuni nei villaggi. C’è una
produzione Agricola a Kobanê (frutta e verdure, arachidi, cotone). Abbiamo
preso un modello comunale comune ed equo di produzione come nostro riferimento
principale. In questo modo siamo stati capaci di rompere l’embargo con le
nostre risorse. Un’latra ragione importante per la quale siamo stati in grado
di rompere l’embargo è l’aiuto che abbiamo ricevuto dai nostri fratelli e dalle
nostre sorelle nel Kurdistan del nord.”
Difficoltà con i servizi sanitari
La fornitura di cure mediche nell’area di Kobanê è stata molto colpita
dall’embargo e dall’assedio. Muslim ha parlato di come un vecchio edificio è
stato trasformato in un ospedale con 210 posti letto e ha detto che “nonostante
abbiamo ricevuto delle ambulanze, non sono abbastanza. Negli ospedali e nelle
ambulanze non si trova quasi nessuna delle attrezzature necessarie.”
Muslim ha anche sottolineato che quello che serve di più al Rojava sono
rifornimenti ed attrezzature medico-sanitarie dicendo “non abbiamo tomografia,
endoscopia, radiografia e altre macchine. Non abbiamo incubatrici per i neonati
che ne hanno bisogno. Non abbiamo l’equipaggiamento medico per curare i feriti.
Stiamo affrontando una grave mancanza di medicinali. Lo stato turco non accetta
alcuno dei nostri pazienti tranne quelli feriti in combattimento e questo è un
problema serio.”
Muslim ha anche detto che la mancanza di materiale edile ha reso molto
difficile la fornitura di servizi municipali, dicendo “stiamo cercando di
mantenere le vie e le strade del cantone e di risolvere i suoi problemi
infrastrutturali. Tuttavia non abbiamo abbastanza veicoli, camion per la
spazzatura o materiali per costruzioni.”
Infine Enver Muslim ha espresso la sua fiducia nel fatto che nonostante tutte
le difficoltà il sistema che stanno attuando sosterrà la prova del tempo
dicendo “gli attacchi e l’embargo continueranno. Sembra che per ora sia così.
Tuttavia noi metteremo in atto un modello di autonomia democratica facendo
affidamento sulle nostre risorse e le quattro parti del Kurdistan e il nord in
particolare e nessuno dovrebbe avere dubbi su questo.”