“Jihad sessuale” sul fronte
sacro
August 29, 2014
IS (Stato Islamico) nella sua
crociata sottomette ed uccide tutti gli “infedeli“. Le donne vengono ridotte in
schiavitù e mandate nella jihad sessuale. Nel Luogo di incontro delle donne
Utamara a Kasbach presso Linz sono impegnate anche donne curde. Hanno messo
insieme le seguenti informazioni.
Una serie di donne, con le mani
ammanettate, velate sotto un telo nero. Il genocidio perseguito dalla milizia
terroristica IS (Stato Islamico) in Siria ed in Iraq è anche un femminicidio.
Delle Fatwa vietano alle
donne di uscire di casa
L’inizio della guerra in Siria
nel 2011, che ora si è diffusa anche in Iraq, per le donne in questa regione ha
segnato un aumento della violenza e dell’oppressione a causa del loro genere. Vengono
emesse delle fatwa che vietano alle donne di muoversi in pubblico e prescrivono
loro di velarsi completamente. Donne vengono rapite e vendute nei mercati di
schiavi. Donne vengono costrette alla prostituzione per servire gli jihadisti
di IS (Stato Islamico) come schiave sessuali. O gli viene promesso l’ingresso
in paradiso. Donne vengono assassinate o indotte al suicidio.
L’opinione pubblica è stata
risvegliata bruscamente dai massacri che si sono verificati dopo l’occupazione
della regione di Sengal abitata prevalentemente da curdi yezidi il 3 agosto
2014. Secondo dati forniti dalle Nazioni Unite questi attacchi nella provincia
di Ninive hanno portato ad una fuga di massa di circa 200.000 persone; rapporti
a livello regionale riferiscono di fino a 300.000. Persone di fedi diverse
vengono massacrate da IS per presunti motivi religiosi.
Il quotidiano britannico The
Independent riferisce che a Mosul cristiane e cristiani vengono costretti a
convertirsi all’Islam, devono pagare una tassa particolare o eventualmente
vengono anche uccisi. All‘inizio di agosto nella regione di Sengal sono state
giustiziate dalle 3.000 alle 4.000 persone, singolarmente o anche come
assassinio di massa in pubblico. Altre 5.000 persone sono state rapite, tra cui
almeno dalle 1.500 alle 2.000 donne e ragazze.
Le donne vengono
proscritte
Vengono dichiarate halal (arabo:
permesso), il che equivale ad un appello allo stupro. Su Internet si trovano
immagini in cui si vedono donne incatenate tra loro e completamente velate che
vengono vendute come schiave come se fossero merce o consegnate ai terroristi
per lo sfruttamento sessuale. Il 18 giugno
Testimoni oculari riferiscono di
casi in cui i terroristi di IS hanno tagliato i seni e fatto a pezzi di corpi
di donne che non si arrendevano. Per sfuggire a questo destino, centinaia di
donne hanno scelto il suicidio.
Molte delle nuove fatwa sono
contro le donne. Si tratta di come devono vestirsi, ma anche di misure punitive
per cosiddetti reati come p.es. l’adulterio, per i quali viene consigliato di
lapidare le donne. L’International Business Time in questo contesto ha riferito
di una lapidazione in Siria. Una fatwa del 26 giugno 2014 emessa in un
villaggio in Siria prevede che le donne non possono uscire di casa senza essere
accompagnate da un uomo, devono coprire completamente il viso e che vanno tutte
circoncise. Delle aree controllate da IS a Deir Ezzor in Siria viene riferito:
“Alle donne è completamente vietato mostrare i loro occhi.“ Viene loro
prescritto come devono essere fatti i loro vestiti e gli è vietato portare
tacchi alti.“ L’agenzia stampa Reuters riferisce di prescrizioni simili per le
donne a Mosul.
La “jihad sessuale“ è diventata
pubblica già nel 2013. Inizialmente veniva riferito soprattutto di giovani
donne tunisine che venivano chiamate come schiave sessuali in territori di
guerra dove poi venivano violentate numerose volte per essere poi rimandate a
casa incinte e probabilmente gravemente traumatizzate, per partorire lì i
futuri martiri, nutrirli ed educarli. Ma nel frattempo ci sono notizie anche su
giovani donne europee che vanno alla “guerra santa” per servire ai bisogni
sessuali dei guerrieri maschi e “sacrificare i loro corpi per la vita eterna”.
Viene più volte citata una fatwa
dell’anno 2013 dello sceicco Mohamad al-Arefe, un seguace saudita di IS, in cui
si fa appello alle donne sunnite perché appoggino i mujaheddin contro il regime
siriano di Assad attraverso la jihad sessuale. IS ora in base a questa fatwa
invita le famiglie a consegnargli le loro figlie. Il Daily Mirror del 22 giugno
2014 riferisce che: “Volantini nelle città occupate di Mosul e Tikrit
pretendono che le donne partecipino alla jihad (…) e che devono purificarsi
[dai peccati] facendo sesso con i guerrieri. Quelle che lo rifiutano non
rispettano la volontà di Dio e vengono picchiate o uccise.“
I media riferiscono di
mercati di schiave a Mosul
Altri rapporti riferiscono di
manifesti affissi a Mosul: “Chiediamo a tutte le persone di questo paese di
portarci le loro ragazze nubili in modo che compiano il loro dovere nella jihad
sessuale per i fratelli che combattono in città e chiunque non lo faccia
immediatamente sentirà il potere della Shari’a.“
Da poco nei media circola
un‘immagine. Mostra il primo mercato di schiave a Deir ez-Zur, una città in
Siria controllata da IS. Nel 2011 Abu Ishaq al-Huwaini, un predicatore salafita
in Egitto ha dichiarato che le proprietà e le donne degli infedeli sono bottino
di guerra e vanno divise tra gli jihadisti musulmani o vendute al mercato come
schiave o concubine. Si riferisce al Corano nel senso di “Quello che possiede
la tua mano destra … “:Va in un mercato e le compri e così diventa
ufficialmente la tua partner senza un contratto, un guardiano o cose del genere
(…) In altre parole, se voglio una schiava sessuale, vado al mercato e mi
scelgo una donna che desidero e me la compro.“
Die Welt ha riferito: “Secondo
dichiarazioni del governo irakeno diverse centinaia di donne yezide sono state
catturate da miliziani del gruppo terroristico Stato Islamico (IS). Le donne
sono tutte sotti i 35 anni e in parte sono rinchiuse nelle scuole di Mosul, ha
riferito un portavoce del Ministero Irakeno per i Diritti Umani, Kamil Amin,
venerdì all’agenzia stampa AP (…) Anche un rappresentante del governo USA ha
confermato ad AP che donne yezide sono state rapite sposate o vendute a
miliziani estremisti.“ Allo stesso modo l’UNHCR riferisce di mercati di schiavi
nei quali vengono vendute delle donne.
A metà luglio l’incaricata
speciale dell‘ONU Jacqueline Badcock è venuta a conoscenza del fatto che IS ha
comandato la mutilazione genitale di donne e ragazze nella città irakena di
Mosul. La fatwa cita tre hadith (racconti sulla vita di Maometto), in cui il
profeta tra l’altro direbbe che la circoncisione femminile fa risplendere il
visto della donna e che faccia bene all‘uomo. Con questo l’autore della fatwa a
nome del califfo di IS Abu Bakr al-Bagdadi, motiva il fatto che tutte le donne
sarebbero chiamate a farsi circoncidere. Da relazioni di persone del luogo è
noto che questa fatwa viene adottata da IS …
Donne in fuga finiscono
nella prostituzione
Anche se sono riuscite a fuggire
dal terrore di IS, la situazione delle profughe negli altri paesi confinanti e
nei campi profughi è precaria. Per via della situazione di emergenza le donne e
le ragazze vengono vendute per scopi matrimoniali, ossia per la prostituzione. Le
profughe sono “economiche“, ovvero esposte senza protezione anche alla tratta
di donne.
Un reportage dell‘NDR descrive
come giovani donne siriane in Giordania vengono fatte sposare per uno o due
mesi, gli viene dato il “prezzo della sposa“, forse dai mille ai duemila
dollari e poi vengono fatte divorziare: Matrimonio, ossia prostituzione a
tempo. Tutti sanno che quello che succede qui è sbagliato. Ma c’è la guerra.“
ha detto una madre la cui figlia quindicenne è stata data in moglie per un mese
ad un saudita settantenne. Viene riferito anche di un’organizzazione islamica
di soccorso che consegna pacchetti di aiuti soprattutto qualora in cambio venga
data una bella ragazza. Uomini stranieri, in particolare sauditi ricchi e
anziani qui vanno alla ricerca di mogli e prendono volentieri anche delle
minorenni come mostrato dalla documentazione sulle ragazze di 16 e 17 anni. Come
paraninfa in questo agisce l‘organizzazione islamica di soccorso. E come sempre
avviene per la prostituzione è possibile unicamente perché è socialmente
accettata, ovvero perché ci sono uomini che la chiedono.
Composto dal Luogo di
Incontro delle Donne Frauenbegegnungsstätte UTAMARA e.V. e dalla rivista EMMA,
25.08.2014