Resistenza a Kobanê: Non ci
arrendiamo!
September 30, 2014
Le donne
simboleggiano la più grande speranza di resistenza
Salih Muslim parla di Kobanê a una folla di persone davanti al parlamento
europeo a Bruxelles. „Un massacro, un genocidio è in corso davanti agli occhi
dell’opinione pubblica mondiale e fino a ora non c’è nessuno che faccia
qualcosa per impedirlo.“ Dopo queste parole, il co-presidente del Partito di
Unità Democratica PYD, noto come una persona abbastanza calma, non riesce più a
nascondere i propri sentimenti. „Per certi interessi, per il petrolio, vengono
massacrate intere popolazioni, annientati dei popoli.“
“Fino a
quando l’ultimo cadrà”
Muslim, noto come il politico più influente del Rojava, lo scorso anno ha perso
suo figlio che è caduto combattendo nelle file delle Unità di Difesa del Popolo
nella lotta contro la milizia terrorista islamica a Kobanê. „Al momento le ed i
combattenti delle YPG e YPJ stanno facendo una resistenza eroica. Con le armi
più semplici combattono contro i terroristi che sono armati con armi pesanti,
con carri armati e con le tecnologie militari più moderne. Io stesso sono di
Kobanê. Sono in contatto quotidiano con le persone sul posto. Per questo so, e
le persone lo dicono esplicitamente: Anche se dovessimo morire tutti, resteremo
a Kobanê e la difenderemo fino a quando l’ultimo cadrà.“
Non solo a Bruxelles, ma anche in molte metropoli europee, da Londra a Parigi,
da Berlino a Istanbul, sono scese in strada migliaia di persone per protestare
contro le azioni barbariche delle milizie di IS. A Kobanê stessa c’è stata una
manifestazione lunga chilometri. Lì si sono ritrovate decine di migliaia di
persone per manifestare la loro determinazione nella resistenza contro la presa
[di Kobanê] e l’occupazione da parte di IS.
Oltre
3000 persone superano la zona di confine e si recano a Kobanê
In precedenza decine di migliaia di persone avevano smontato il recinto lungo
il confine turco-siriano e si erano unite alla folla a Kobanê. Tra loro anche
Tamer Dogan. Era arrivato con un gruppo da Istanbul al confine. Alla domanda
perché Dogan, che di mestiere è avvocato, vuole sostenere la lotta contro la
milizia terrorista di IS, Dogan ha risposto in un’intervista con il Weltspiegel
: „Non voglio più fare solo dichiarazioni stampa a Istanbul. Il lavoro politico
li ha un significato e viene percepito anche qui, ma ora in Siria c’è una
rivoluzione concreta.“
Sempre più
persone arrivano dall’estero a Kobanê per partecipare alla resistenza e
impedire l’ingresso nemico di IS. „Le molte persone dalla Turchia sono un
grande sostegno morale. Vogliamo ringraziarle“, così un combattente delle Unità
di Difesa del Popolo esprime la sua gratitudine per le persone che si sono
recate a Kobanê.
Le donne
curde sono la speranza più grande nella lotta di resistenza
„Le combattenti curde sono la più grande speranza del mondo nella lotta contro
i terroristi di IS. Le donne delle Unità di Difesa delle Donne YPJ rispecchiano
il loro più grande incubo.“, queste le parole della giornalista statunitense
Holly Williams in un contributo per CBS News. Di fatto i miliziani di IS non
temono nessuno più delle combattenti delle YPJ. Perché secondo la loro
ideologia non possono raggiungere il paradiso se dovessero essere uccisi da una
donna. Le donne delle YPJ raccontano la loro determinazione nel combattere. „I
terroristi di IS distruggono e saccheggiano ovunque arrivino. Uccidono bambini
e persone anziane e le donne vengono stuprate e vendute come schiave sessuali
al mercato degli schiavi a Mosul.“ Il notiziario australiano `60 minutes` ieri
ha pubblicato un impressionante reportage dal titolo „Female State“.
Le giornaliste
pochi giorni fa hanno visitato una postazione delle YPG/YPJ sotto assedio. Dopo
le riprese con profonda commozione hanno detto: “Queste combattenti non solo
sono incredibilmente valorose e coraggiose, per combattere questa lotta hanno
rinunciato a tutto. Quando abbiamo finito ho pensato: probabilmente ho appena
incontrato il gruppo di donne più straordinarie che io abbia mai visto. Spero
che la gente non solo capisca quando sono coraggiose e decise queste donne, ma
che non combattono solo per sé, ma per il mondo intero.”
Le donne al fronte raccontano che hanno bisogno di equipaggiamento militare
migliore, armi pesanti. Per potersi difendere meglio da IS. È una lotta per la
libertà e l’uguaglianza, come dice Silan, una giovane donna.
La 19enne
Gulbahar è ricoverata in ospedale gravemente ferita e dice: „Non avevo paura. Perché
combatto per la libertà.“ Dopo la guarigione è decisa a tornare al fronte a
combattere contro IS. A soli pochi metri di distanza vengono scavati dei
fossati. In parte con grandi scavatrici. IS in alcuni punti si avvicinato a
pochi chilometri dalla città. Di continuo si sentono i colpi dei mortai a causa
dei quali almeno una persona ha perso la vita e si lamentano di versi feriti.
Forniture
die armi della Turchia e uso di armi chimiche
IS continua senza sosta ad attaccare la città di Kobanê da tre lati. Intanto
viene nuovamente riferito di una fornitura di armi dalla Turchia alla milizia
terroristica. Così secondo dichiarazioni di Mustafa Dadali,
Asayish-responsabile del fronte orientale di Kobanê, il 27.09.2014 sarebbero
state fornite ad IS grandi quantità di munizioni.
C’è
preoccupazione anche rispetto al fatto che nell’avanzata verso Kobanê IS
potrebbe usare armi chimiche. Testimoni oculari riferiscono che i bombardamenti
di IS a est di Kobanê è salito molto fumo bianco, cosa molto inusuale. Dopo gli
animali avevano bava bianca alla bocca.
Soldati
turchi intervengono contro i profughi usando violenza
Bozan Berkel durante il suo tentativo di tornare a Kobanê è stato arrestato da
soldati turchi e secondo le sue dichiarazioni è stato brutalmente pestato. „Faremo
con voi cose ancora peggiori di quelle che IS“, hanno minacciato i soldati,
così Berkel.
„Voglio tornare
in Siria anche se dovesse costarmi la vita. È la mia terra. I miei antenati
sono nati qui. Nessuno fa qualcosa per combattere queste bestie di IS“, così le
parole del curdo 50enne nei colloqui con
di Can Çiçek,
Civaka Azad- Voci dal Kobane