07 -10- 2014
Nonostante la
strenua resistenza curda, lo Stato Islamico controlla ora tre quartieri della
cittadina siriana a confine con la Turchia. Il Segretario dell’Onu Ban Ki-Moon
invita a difendere la popolazione civile mentre
AGGIORNAMENTO
Centinaia di persone stanno protestando in
queste ore ad
Ma disordini si registrano anche nelle principali
città curde del Paese:
Lo scorso mercoledì la polizia turca aveva
arrestato tre simpatizzanti dello Stato Islamico nell’aggressione compiuta dai
sostenitori dei fondamentalisti musulmani contro gli anti-jihadisti
nell’università di
Intanto a Kobani stamane l’aviazione della
coalizione internazionale a guida
I combattimenti tra i jihadisti e i curdi
delle Unità di Protezione del Popolo (YPG) sono stati durissimi anche stanotte.
“[Gli estremisti islamici] stanno provando a conquistare la città, ma la
resistenza dei combattenti del YPG sta impedendo loro di fare progressi” ha
detto al AFP l’ufficiale curdo Idris Nahsen presente a Kobani. “I raid della
coalizione sono utili ma non sono abbastanza” ha aggiunto chiedendo altre armi
e munizioni. “Abbiamo bisogno della comunità internazionale. O li sconfiggiamo
o ci finiscono loro” ha detto allarmato. Nei combattimenti di ieri sono morti
34 fondamentalisti e 16 curdi.
Ma si muore anche in
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della redazione
Roma, 7 ottobre 2014, Nena News - L’avanzata dei miliziani dello
Stato Islamico (Is) a Kobani sembra ormai inarrestabile. I
jihadisti sono riusciti a scardinare le linee difensive curde e stanno
occupando altri quartieri della cittadina siriana a confine con la Turchia. A
confermare la notizia è l’Osservatorio siriano dei diritti umani, Ong di stanza
a Londra e vicina all’opposizione al regime di Damasco. «Stanno [i miliziani dell’Is, ndr]
combattendo dentro la città. Centinaia di civili sono fuggiti. Controllano ora
tre quartieri nella parte orientale di Kobani ma provano ad entrare anche nella
parte a sud ovest della città» ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio
Rami Abd al-Rahman secondo il quale, però, il centro della città è ancora sotto
il controllo curdo.
Un controllo che appare, però, destinato a
finire presto. Sembra difficile, infatti, credere che i combattenti curdi (mal
equipaggiati rispetto ai jihadisti) possano resistere a lungo. Da quando è
iniziata l’offensiva degli estremisti islamici a metà settembre, l’Is è
riuscito agevolmente a conquistare i villaggi curdi che circondano Kobani,
città strategica importantissima che permetterebbe allo Stato Islamico di
controllare una vasta sezione del confine turco-siriano e consoliderebbe le
conquiste dei fondamentalisti tra la provincia di Aleppo e la “capitale” Raqqa.
Pessimismo filtra anche negli ambienti curdi.
«L’Is sta avanzando
a Kobani giorno dopo giorno e sta combattendo con carri armati e armi pesanti.
Ci sono molte vittime tra i civili a causa dei bombardamenti» ha commentato laconicamente Ismet
Sheikh Hasan, il responsabile delle forze curde presenti in zona. In una
dichiarazione rilasciata dal suo portavoce, il Segretario dell’Onu Ban Ki-Moon
si è detto «preoccupato» per l’offensiva dello Stato Islamico a Kobani.
Di fronte alla “campagna barbara” portata avanti dall’Is, Ban Ki-Moon «esorta a difendere la popolazione
civile assediata ad ‘Aid ‘Arab [il nome arabo di Kobani, ndr]».
I progressi compiuti dallo Stato Islamico «preoccupano» però anche la Turchia. Ieri il Ministro della Difesa
turco, Ismet Yilmaz, ha detto che la Nato ha predisposto un piano di difesa nel
caso in cui il confine turco dovesse essere attaccato. Nel
frattempo
Domenica i duri combattimenti in corso da
settimane tra i curdi e i jihadisti avevano causato la morte di più di 45
persone. Tra le vittime anche la combattente curda Deilar Kahj Khamis che,
ormai priva di munizioni, si sarebbe fatta saltare in area uccidendo 10
jihadisti. Drammatica, poi, resta la situazione dei civili curdi scappati
dalla cittadina e duramente repressi dalle autorità di
Nelle ore in cui