YPJ: un corridoio umanitario è
essenziale per i civili
October 19, 2014
Combattenti
YPG/YPJ che hanno preso il sopravvento negli scontri ancora in corso a Kobanî
stanno infliggendo seri colpi alle bande di ISIS. La combattente YPJ Bişeng
dice che hanno preparato le loro postazioni per l’inverno dicendo: “Possiamo
dormire sotto una roccia se necessario, ma per i civili è diverso,”
sottolineando la necessità di un corridoio umanitario.
Dopo un mese di
combattimenti a Kobanî le forze delle YPG/YPJ stanno continuando ad infliggere
colpi alle bande di ISIS su tutti e tre i fronti. La combattente YPJ Bişeng ha
detto che la loro sola preoccupazione sono civili, mettendo in evidenza la
necessità urgente dell’apertura di un corridoio.
Gli
sviluppi della guerra sono stati diversi sui tre fronti
Sul fonte est
nella battaglia per il cantone di Kobanî nel Rojava, gli attacchi delle bande
di ISIS hanno raggiunto i quartieri della città, mentre sul fronte sud gli
scontri stanno continuando fuori dalla città vicino al villaggio di Memîdê e
anche il fronte ovest si trova all’esterno della città. Dato che i cecchini
hanno un ruolo fondamentale nella guerra urbana, il corso della battaglia è
variato da un fronte all’altro. Sul fronte est i cecchini hanno svolto un ruolo
chiave, ma negli ultimi tre giorni le forze delle YPG/YPJ hanno preso il
sopravvento su tutti e tre i fronti. Le bande stanno bombardando la città con
mortai e cercando di colpire il valico di confine nello sforzo di riconquistare
il prestigio perduto. Scontri continuano nei villaggi e nelle zone ai margini
della città, mentre sul fronte ovest fuori dalla città, gli scontri continuano
dalle postazioni. Sul fronte ovest i combattenti YPG/YPJ stanno lanciando
operazioni verso molti villaggi con il sostegno della milizia di Kobanî.
Intorno al
villaggio di Tel Shair nell’ovest, i combattenti YPG/YPJ stanno provvedendo
alla sicurezza dei civili e dando risposte ai loro bisogni. I combattenti hanno
costruito tende per l’avvicinarsi dell’inverno. La combattente YPJ Bişeng dice:
“stiamo preparando le nostre case per l’inverno,” aggiungendo: “Possiamo
dormire nel tronco di un albero o sotto una roccia, ma per i civili è diverso. La
maggior parte sono bambini, donne o persone anziane. Stiamo cercando di
conquistare altre parti della città, in modo che possano tornare indietro,”
sottolineando la necessità di un corridoio.
‘Ho
promesso a mia figlia e a mia nipote’
Hecî Faruk di 53
anni è con le YPG/YPJ da 18 mesi. È al fronte con sua figlia. Dice: “Mia figlia
e io ci siamo promessi che combatteremo fino all’ultima goccia di sangue per
questo paese. Avevo una nipote orfana nelle YPJ che è caduta in uno scontro nel
villaggio di Toreman. Ho anche promesso a lei che non mi sarei mai arreso e che
avrei continuato la resistenza.”
Parlando con la
gente di Tel Shair, ognuno ha una storia diversa da raccontare. Ormai da un
mese molti di loro stanno vivendo in un campo minato sul confine. Un’anziana
madre con bambini scalzi lamenta il fatto che per giorni non hanno avuto la
possibilità di lavarsi, aggiungendo che persone anziane malate sono sdraiate in
dei furgoni. Ha detto: “Noi curdi non abbiamo nessuno. Questo anziano è malato
da giorni. Quando abbiamo chiesto perché non vanno verso nord ha risposto:
“Mangeremo una manciata della terra di Kobanî ogni giorno, ma non mangeremo i
kebab della Turchia.”