October 24, 2014
Ricordando Srebrenica,
Vukovar, Ruanda, Halabja, Shengal…? Probabilmente non ci siamo mai
perdonati per questo. Se non vogliamo che si ripeta a Kobanê, dobbiamo
agire ora. Non è nostra responsabilità sostenere la resistenza
curda a Kobanê?
INDICE
1. INTRODUZIONE
2. KOBANÊ – UNA CITTÀ SOTTO ASSEDIO E PERCHÉ?
3. UN BREVE BILANCIO SULL’ATTACCO DELL’ISIS A KOBANÊ DAL 15
SETTEMBRE
3.1 L’ISIS HA CONCENTRATO TUTTE LE SUE FORZE CONTRO KOBANE
3.2 LO STATO TURCO FORNIVA MUNIZIONI ALL’ISIS TRAMITE FERROVIA
4.
4.1 MANIFESTAZIONI DI MASSA IN EUROPA
4.2REGIONE DEL KURDISTAN/KURDISTAN IRACHENO
4.3 KURDISTAN DELL’EST/IRAN
4.4 KURDISTAN DEL NORD /TURCHIA
4.4.1 Il bilancio dopo l’attacco da parte delle forze di polizia turche::
5. DICHIARAZIONE DEL RAPPRESENTATE SPECIALE DELLE NAZIONI UNITE
6. DICHIARAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA
7.
7.1
7.2
7.3 AL MOMENTO CI SONO TRE PROTAGONISTI PRINCIPALI NELLA RESISTENZA DI
KOBANÊ
PER MAGGIORI INFORMAZIONI E RICHIESTE URGENTI
1. Introduzione
In questo dossier vogliamo condividere informazioni importanti sulla guerra in
corso nel Kurdistan Occidentale (Rojava) Siria. Come potrete percepire da
queste informazioni c’è una grossa guerra che si sta verificando
in Medio Oriente e soprattutto attraverso il Kurdistan. La relazione indica
inoltre che i terroristi dell’ISIS stanno portando avanti un massacro su
larga scala e un atto di genocidio contro il popolo curdo nel cantone di
Kobanê in Rojava. L’attuale attaco dell’ISIS, iniziato il 15
settembre 2014 contro il Cantone di Kobane, è attuato in collaborazione
con lo stato turco. I curdi sono impegnati in una guerra legittima di autodifesa
per porre fine a questa guerra sporca contro l’umanità. Stanno
combattendo l’ISIS con armi e tecnologia militare limitate e hanno solo
la loro forza di volontà e il sostegno del popolo. La tragedia è
che i curdi sono stati lasciati soli in questa guerra che minaccia tutta
l’umanità. Nonostante questo i curdi sono determinati nel
resistere..
2. Kobanê –
una città sotto assedio e perché?
La regione curda di Kobanê è stata assediata lo scorso anno dai
terroristi dell’ISIS da tre lati e dal confine con
La regione di Kobanê
è una delle tre enclavi curde non contigue in Rojava (regioni curde
della Siria). I curdi in Rojava, insieme con un altro gruppo etnico e religioso
nelle regioni, hanno stabilito la propria amministrazione cantonale ad Afrin,
Kobanê e Cizire.
L’autonomia di Kobanê
è stata dichiarata nel novembre 2013 nell’ambito di una
costituzione democratica con la partecipazione di tutti i gruppi religiosi ed
etnici. La creazione di strutture di base democratiche di autogoverno in Rojava
pone un’alternativa democratica per l’intero Medio Oriente, al di
là di un fondamentalismo nazionalista, religioso e patriarcale. Questo
modello democratico in Rojava è la spina nel fianco dei gruppi
terroristici come Al Qaeda, Jubhat al Nusra, e ISIS, nonché delle forze
regionali. ISIS sta attaccando Kobanê a causa di questi risultati nel
Kurdistan occidentale (Rojava).
Nel corso delle ultime quattro
settimane, la situazione nella regione è ulteriormente degenerata. Le
forze dell’ISIS hanno trasmesso dichiarazioni su come massacreranno e
uccideranno i curdi nel momento in cui avranno conquistato la città,
riferendosi a loro come “infedeli”, “secolari” e
“non credenti”. Inoltre, le dichiarazioni dicono che hanno promesso
di rinominare la città `Ayn Al-Islam` e di cancellare ogni segno della
sua storia e della cultura del passato. Kobanê è una zona agricola
fertile nell’antica regione dell’”Alta Mesopotamia”,
conosciuta per il suo patrimonio tradizionale e culturale in 400 villaggi nelle
zone circostanti la città. I curdi che vivono nella campagna di
Kobanê sono stati obbligati a lasciare le loro case e di oltre 370
villaggi è stata fatta una pulizia etnica della popolazione curda.
L’ISIS sta avanzando verso
la città di Kobanê e pesanti combattimenti di strada sono
attualmente in corso tra le YPG/YPJ e i terroristi ISIS. Ci sono ancora
migliaia di civili all’interno della città e sono sotto la
minaccia di strage imminente da parte dell’ISIS, in quanto il gruppo sta
cercando di prendere il controllo dell’unico valico rimasto tra
Kobanê e
• Le forze della
coalizione internazionale hanno condotto raid aerei in Kobanê nel corso
delle ultime settimane per fermare gli attacchi ISIS. Gli attacchi aerei
devono, tuttavia, essere coordinati con le forze delle YPG locali sul campo che
combattono l’ISIS strada per strada.
• Vi è anche un disperato bisogno di aprire un corridoio di
approvvigionamento da Kobanê alla Turchia, di rompere l’assedio e
rifornire la città a livello logistico e medico. L’ISIS ha
continuato a rafforzare le sue prime linee intorno a Kobanê con nuovi
combattenti, munizioni e armi pesanti.
• Il mondo deve agire ora per sostenere la resistenza di Kobanê
prima che sia commesso un nuovo massacro contro il popolo curdo.
• Le amministrazioni cantonali in Siria dovrebbero essere
riconosciute allo stesso modo del governo regionale del Kurdistan (KRG) in
Iraq. La resistenza delle YPG/YPJ dovrebbe essere sostenuta.
• Le misure adottate in Iraq contro l’ISIS dovrebbero essere
attuate anche in Siria.
• Un aiuto umanitario urgente dovrebbe essere somministrato a coloro
che fuggono dalle atrocità dell’ISIS.
3. Un breve bilancio
dell’attacco dell’ISIS a Kobanê a partire dal 15 settembre
Quando è iniziato l’attacco dell’ISIS su Kobanê, il 15
settembre, le potenze regionali nonché
3.1 L’ISIS ha concentrato
tutte le sue forze contro Kobanê
L’ISIS ha sospeso i suoi attacchi in altre regioni della Siria e
concentrato tutte le sue forze contro Kobanê. L’IS sta attaccando
Kobanê con le forze raccolte dall’Iraq, Al Raqqa, Tel HemIs,
Manbej, Jarabulus, Deir al-Zor, Tel Abyad e altre aree siriane. Dopo che le
YPG/YPJ iniziano con una nuova offensiva, i terroristi dell’IS invadono
dalle zone di Tel Abyad e Jarablus portando armi più pesanti e munizioni
con cui mirano a impadronirsi della città di Kobanê. Accanto alle
armi pesanti, carri armati e artiglieria, l’ISIS usa sempre più
autobombe.
Durante i primi giorni degli
scontri le YPG/YPJ prendevano misure preventive contro la minaccia di genocidio
evacuando i villaggi per la sicurezza dei civili. Passo dopo passo l’ISIS
stava attaccando villaggi curdi ad Est, Ovest e Sud di Kobanê. Gli
scontri molto pesanti hanno fatto irruzione nei villaggi ad ovest di
Kobanê: Zerik, Gire Zagros, Jib Alferec, Derbazin, Boraz, Degirmen, Ewene
e Qilhayde; Est di Kobanê: Korik, Metini, Idaniye, Bekhdik, Qilqilik e
Ebu Sirre e Sud di Kobanê: Qerarishik, Bokhaze, Berkhbatan, Torman,
Qamche, Kunaftar, Zerik, Ochkardesh, Chelebiye, Piling, Kharbistan, Goraniye,
M.khabur.
3.2 Lo Stato turco
forniva munizioni all’ISIS tramite ferrovia
Lo Stato turco è direttamente coinvolto nella guerra per la fornitura di
munizioni e ‘assistenza’ logistica all’ISIS tramite ferrovia.
Fonti locali a Gire Spi (Tel-Abyad) garantivano che le partite fossero
consegnate in treno sulla linea tra il Kurdistan turco e il Kurdistan siriano
presso una base militare utilizzata dalle bande di fronte al villaggio di
Silîb Qeran.
4. La resistenza di
Kobanê diventa una resistenza nazionale
Milioni di curdi nel Nord Kurdistan (Turchia) e in Europa hanno sostenuto
l’eroica resistenza di Kobanê. Anche migliaia di forze
democratiche, gruppi e partiti nei rispettivi paesi hanno anche partecipato
alle manifestazioni in solidarietà con la resistenza di Kobanê e i
combattenti YPG/YPJ. Sono seguite proteste, manifestazioni, raduni nel sud e
nell’est del Kurdistan.
4.1 Manifestazione di
massa in Europa
Londra; Centinaia di persone di nazionalità curda hanno organizzato una
demo presso l’aeroporto di Heathrow per protesta. La demo, iniziata al
Terminal 2 dell’aeroporto, mirava a fermare i voli per
Germania; continuano raduni e
dimostrazioni in molte città della Germania. Mentre i dimostranti
marciavano verso le ambasciate turche, l’azione sit-in continua. In quasi
tutte le città tedesche i curdi hanno marciato verso l’ambasciata
degli Stati Uniti in seguito a incontri presso i parlamenti regionali. Riuniti
di fronte al Parlamento Federale, alle ambasciate americane, russe e francesi,
i manifestanti hanno chiesto un’azione urgente principalmente dalla
Germania e dall’Unione Europea. Non solo in Inghilterra e in Germania, in
tutti gli altri paesi europei come Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca,
Francia, Italia, Belgio, Olanda, Svizzera, Stati balcanici, Austria. Anche in
Russia, India, Afghanistan, Sud-Africa, Stati Uniti e in molte città del
Sud-America, i curdi e i loro amici sono andati in strada per sostenere la
resistenza di Kobanê contro l’ISIS.
4.2 Regione del Kurdistan
/Kurdistan iracheno
Nella seconda settimana della resistenza di Kobanê si è tenuto a
Sulaymaniyah uno sciopero della fame largamente organizzato. In due occasioni
si sono tenute a Sulaymaniyah grandi marce.
Il 6 ottobre 35 curdi, assiri,
armeni e i partiti politici turcomanni, hanno fondato una campagna per
sollecitare il governo curdo a sostenere Kobanê.
L’8 ottobre uno sciopero della fame è stato avviato di fronte al
Parlamento curdo di Erbil. Una marcia di solidarietà con Kobanê ha
avuto luogo il 9 ottobre, organizzata da 35 curdi, assiri, armeni, e dai
partiti politici turcomanni di Erbil.
Il Parlamento Federale Regionale
del Kurdistan ha condannato il 12 ottobre il trattamento violento riservato ai
manifestanti in Turchia coinvolti in azioni di solidarietà con
Kobanê e ha invitato le autorità turche ad ascoltare le richieste
dei manifestanti.
Decine di migliaia di persone a
Sulaymaniyah, Erbil, Dokan, Kelar, Halabja, Kirkuk, Ranya, Germiyan hanno
tenuto comizi per Kobanê..
4.3 Kurdistan
dell’Est/Iran
Nel Kurdistan orientale il silenzio è stato rotto. Nonostante il
pericolo del regime iraniano, migliaia di curdi sono scesi in piazza e hanno
scandito slogan a favore delle YPG e YPJ. E’ noto che il coinvolgimento
politico o l’attività da parte dei curdi in Iran può essere
punito con la pena di morte. Nonostante questa minaccia, i curdi stavano dalla
parte di Kobanê. Nelle città curde come Mahabad, Urmiye, Sine,
Ciwanroyê, Bokan, Kirmanşah, Merîwan, Pîranşar,
Serdeşt, Baneh, Saqiz, Paweh, Tebriz, nonché nella capitale
iraniana Teheran, migliaia di persone urlavano per la vittoria di Kobanê
e per condannare l’ISIS.
A Teheran poche centinaia di curdi hanno protestato contro la mancanza di
azione a livello internazionale davanti al Palazzo delle Nazioni Unite.
Centinaia di studenti curdi hanno tenuto una marcia di protesta nei pressi
dell’Università Tebriz. Dopo le proteste e i raduni molti dei
manifestanti sono stati arrestati..
4.4 Kurdistan del
Nord/Turchia
Milioni di curdi in Turchia protestano contro gli attacchi dell’ISIS a
Kobanê. Ma le politiche governative turche attaccano i manifestanti con
le loro forze paramilitari. Le forze di polizia turche gridavano “Viva
l’ISIS.”
Il Ministro dell’Interno
turco Efkan Ala ha tenuto una conferenza stampa e ha annunciato il bilancio
delle azioni di protesta in tutta
Ala ha detto che 33 persone hanno perso la vita, e altre 351 sono rimaste
ferite. Mentre Ala ha ammesso che 35 province sono state influenzate dalle
azioni, ha definito i manifestanti “un gruppo marginale”.
4.4.1 Il bilancio dopo
l’attacco da parte delle forze di polizia turche:
VITTIMA -CAUSA DELLA
MORTE-DATA-LUOGO
1 Hakan Buksur (25),bomba di gas
lacrimogeno dalla polizia,7 ottobre,Muş/Varto
2 Hamdi Caner (55),sparatoria della polizia,7 ottobre,Van
3 Kerem Karaaslan (22),sparatoria delle forze paramilitari, 7 ottobre,Mardin
4 Sinan Toprak (16),sparatoria delle forze paramilitari,7 ottobre,Mardin
5 Bilal Ghezer (29),sparatoria delle forze paramilitari,7 ottobre,Mardin
6 Yusuf Çelik (17),sparatoria delle guardie di Villaggio
dell’AKP,7 ottobre,Siirt
7 Mehdi Erdoğan (35),sparatoria delle guardie di Villaggio
dell’AKP,7 ottobre ,Siirt
8 Mahsum Çoban (21),sparatoria delle forze paramilitari 7-8 ottobre
Diyarbakır
9 Emrah Demir (23),sparatoria delle forze paramilitari 7 ottobre Batman
10 Eshan Akdogan,sparatoria di sconosciuti 7-8 ottobre Mardin
11 Davut Nas (19),sparatoria della polizia 8 ottobre Siirt
12 Kamil Tas (28),sparatoria di sconosciuti 8-9 ottobre Siirt
13 Ahmet Albay (65),sparatoria dell’ISIS 8 ottobre Adana
14 Necmettin Çelik (45),sparatoria delle guardie di Villaggio
dell’AKP 9 ottobre Siirt
15 Abdulkerim Seyhan (27),sparatoria dei soldati turchi 9 ottobre Mardin
16 Besir Remezan Arif (8) sparatoria dei soldati turchi 9 ottobre Nusaybin
17 Yunus Aktaş sparatoria della polizia 9 ottobre Van
18 Erhan Şenyuza sparatoria della polizia 9 ottobre Bingöl
19 Ali Bozan sparatoria della polizia 9 ottobre Bingöl
20 Yunus Bulut sparatoria della polizia 9 ottobre Bingöl
21 Murat Karaca sparatoria della polizia 9 ottobre Bingöl
22 Necmettin Demir sparatoria della polizia 9 ottobre Bingöl
23 Kendal Serhat sparatoria della polizia 9 ottobre Bingöl
24 Sulayman Balcı (15) Attacco da islamisti razzisti 9 ottobre Gaziantep
25 Sevgi alici (16) Attacco da islamisti razzisti 9 ottobre Gaziantep
26 Ömer Uçeker (27) Attacco da islamisti razzisti 9 ottobre
Gaziantep
27 “Nome sconosciuto” Attacco da islamisti razzisti 9 ottobre
Gaziantep
28 Murat Dağ sparatoria della polizia 9-10 ottobre Diyarbakır
29 Mert Değirmenci (18) Attacco da islamisti razzisti 9-10 ottobre
İstanbul
30 Mesut Menekse (42) Attacco da islamisti razzisti 9-10 ottobre
Diyarbakır
31 Sahan Akdogan (27) Attacco da islamisti razzisti 9 ottobre Gaziantep
32 Uğur Özbay (19) sparatoria della polizia 9 ottobre Diyarbakır
33 Baver Şeyhanlıoğulları (18) sparatoria della polizia 9
ottobre Diyarbakır
5. Dichiarazione del
Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite
Il rappresentante delle Nazioni Unite per
“Ricordate Srebrenica? Noi
si. Non abbiamo mai dimenticato. E probabilmente non ci siamo mai perdonati. Io
ero in zona. Non ero a Srebrenica, ma facevo parte del personale della
generazione del segretariato delle Nazioni Unite che si sentiva male quando si
rese conto che ci si stava concentrando su Dubrovnik, su Sarajevo e Srebrenica
cadde. Ricordate Vukovar, ricordate il Ruanda. Abbiamo raccontato noi stessi,
sulla base dei principi che il Segretario Generale Ban Ki-moon continua sempre
più ad enfatizzare, gli Human Rights Up Front, e cioè che quando
esiste una minaccia imminente per i civili non possiamo, non dobbiamo restare in
silenzio. Ci sono un sacco di motivi politici, ragioni strategiche che possono
indicare che è difficile fare qualcosa al riguardo. Ma il Segretario
Generale ha chiaramente fatto una dichiarazione dicendo che chiunque sia in
grado di fare qualsiasi cosa la dovrebbe fare. Si prega di prendere
provvedimenti per proteggere i civili, in questo caso di Kobanê -Ayn
al-Arab. Abbiamo uno scenario internazionale per giustificare qualsiasi tipo di
azione? Bene, la risoluzione 2170 parla molto chiaro. Chiunque può dovrebbe
fare quello che può per controllare ed eventualmente fermare questo
movimento terroristico atroce, soprattutto quando questi stanno indicando
chiaramente dove si stanno dirigendo. Esiste il diritto umanitario. Esiste
Srebrenica. Ci sono le immagini che non vogliamo vedere, non possiamo vedere, e
spero che non vedrete persone decapitate, tra i difensori e i civili. Questo
dovrebbe in teoria produrre abbastanza aderenza.”
Il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon e l’Ufficio per
l’Alto Commissariato per i Diritti Umani hanno anche espresso gravi
preoccupazioni per la minaccia di massacri contro i curdi a Kobanê.
6. Dichiarazione
dell’Unione Europea
“Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza e la situazione
umanitaria in Kobanê e il resto della regione curdo-siriana,
autoproclamatasi autonoma, dopo tre settimane di assedio e feroci combattimenti
contro l’ISIL. Il popolo di Kobanê ha dimostrato alla
comunità internazionale la volontà di utilizzare tutti i mezzi
per proteggere i propri diritti fondamentali e i valori e di resistere
all’oppressione.
“Condanniamo fermamente
l’ISIL e la sua offensiva a Kobanê e rimaniamo impegnati a svolgere
il nostro ruolo fino in fondo nella lotta contro l’ISIL e in
solidarietà con tutte le persone che soffrono a causa delle azioni
dell’ISIL. L’UE,
“Siamo anche molto
preoccupati per le recenti violenze affiliate in Turchia e per la perdita della
vita. Chiediamo a tutte le parti di impegnarsi nel dialogo per risolvere le
divergenze, e ribadiamo il forte sostegno dell’UE per il processo del
governo per la risoluzione curda. L’UE è occupata
dall’urgenza della situazione e sta lavorando ai dettagli di un pacchetto
aggiuntivo significativo di ulteriore supporto.”
7. La città che
scuote il mondo ha resistito e dimostrato che non cadrà
7.1 La città che scuote il mondo
Una città curda al confine tra Turchia e Siria, Kobanê, si
è rivelata essere
7.2 La politica della
Turchia sul Medio Oriente, l’ISIS e i curdi
Tuttavia,
In secondo luogo, la politica di
negazione della Turchia sulla questione curda è diventata una condizione
sfavorevole per le sue ambizioni nella regione. Dall’inizio della crisi
siriana una delle principali preoccupazioni della Turchia è stata quella
di evitare l’auto-governo curdo in Siria. In questo modo il rafforzamento
dello jihadismo islamico tra cui l’ISIS, sembrava essere una soluzione
del tutto praticabile per
Tuttavia, come è accaduto
molte volte in passato,
Nelle parole di un giornalista
che ha chiesto al portavoce del Pentagono, ‘con sorpresa si hanno
combattimenti sempre più lunghi’ a Kobanê, però
sembrano cambiare molte cose. Le aspettative della Turchia o in effetti i
desideri della caduta di Kobanê non si sono verificati e anche il
Pentagono ha dovuto muoversi da ‘attacchi aerei per la difesa a quelli
più offensivi e più tattici’. Sembra che non solo i curdi,
ma anche la coalizione ha bisogno di un successo in Siria.
L’amministrazione Obama, che è molto impegnata in un successo
contro l’ISIS senza l’invio di truppe, dovrebbe dimostrare che gli
attacchi aerei stanno funzionando. E la resistenza di Kobanê, della
durata di quasi un mese, offre l’opzione migliore per questo successo.
7.3 Al momento ci sono
tre protagonisti principali nella resistenza di Kobanê
La resistenza dei combattenti curdi (YPG/YPJ) e del popolo di Kobanê, le
manifestazioni in tutte le parti del Kurdistan, della diaspora e della Turchia
e, ultimo ma non meno importante, gli attacchi aerei della coalizione.
I primi due fattori hanno
innescato l’ultimo e gli Stati Uniti hanno iniziato a guardare alla
resistenza di Kobanê come ad un’eventualità che portasse
successo in Siria. Naturalmente questo può cambiare la posizione dei
curdi nei confronti della comunità internazionale e della Turchia.
Sembra che la resistenza di
Kobanê confermerà il vecchio detto: ‘non ogni concorrente
può vincere ma ogni vincitore è un concorrente’.
Queste azioni sono
urgenti e necessarie:
• La risposta
internazionale alla minaccia dell’ISIS in Iraq e Siria non può
essere affrontata in modo selettivo, dal momento che le azioni in Iraq
condizionano direttamente la situazione sul campo in Siria. I raid aerei in
Iraq hanno provocato il fatto che l’ISIS abbia rivolto le sue campagne
militari in Siria, dove può operare liberamente in tutta
• L’azione contro
l’ISIS a Kobanê è una questione di urgenza, con sempre
più indicazioni di crimini di guerra e di imminenti atti di genocidio.
• La comunità
internazionale deve anche garantire l’attuazione della risoluzione 2170
del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, delle sanzioni contro
l’ISIS da parte di tutti gli Stati membri. Questo è fondamentale
alla luce del fatto che l’ISIS ha continuato l’accesso
transfrontaliero al confine tra Siria e Turchia, utilizzando posizioni
all’interno del territorio turco per facilitare le sue operazioni a Kobanê
e nel resto della Siria settentrionale.
• La comunità
internazionale deve adempiere alla sua responsabilità nel proteggere la
popolazione civile di Kobanê e prevenire un’altra tragedia umana.
Se non si interviene, la situazione può solo degenerare e il mondo
potrebbe assistere ad un nuovo genocidio.
© 2013 UiKi ONLUS Team
2014-10-24-Knk KNK,
Ricordando Srebrenica, Vukovar, Ruanda, Halabja, Shengal