November 10, 2014
Gli incontri tra i partiti sotto
l’ombrello di TEV-DEM (Movimento per una Società Democratica) nel
Rojava e l’ENKS (Consiglio Nazionale Kurdo in Siria) hanno dato luogo
all’accordo di Duhok del 22 ottobre. Questo ha preparato la strada per
gli incontri tra i partiti del Rojava, il KCK e il KRG. Uno degli articoli
dell’accordo prevede che il KCK e il governo di Hewler (Erbil) siano
intesi come garanti dell’accordo. A seguito dell’accordo di Duhok,
una delegazione dell’ENKS e TEV-DEM si è recata a Kandil per
discutere la situazione attuale con il KCK. Sette persone, tra cui Aldar Xelil
e Sinem Mihamed, hanno partecipato alle riunioni a nome di TEV-DEM e nove
persone hanno partecipato a nome dell’ENKS. Secondo fonti in Rojava, il
KCK ha sottolineato che l’alleanza è storica e che è
importante che la gente e i partiti politici del Rojava vi partecipino. In
seguito, la delegazione del Rojava ha partecipato a una serie di incontri con
la Coalizione Nazionale Siriana (CNS) a Hewler durante la prima settimana di
novembre, in cui avrebbe preso parte anche l’ex presidente del CNS Ahmed
El-Carba.
In conformità con
l’accordo di Duhok, sarà formato un consiglio paragonabile a
un’assemblea consultiva. Esso si compone di 12 membri provenienti dal
TEV-DEM, 12 dall’ENKS e 6 membri provenienti da partiti indipendenti.
Questo è il quadro che è emerso. Ogni amministrazione autonoma
(Xweseriya Demokratik) nel Rojava ha le proprie assemblee, consigli dei ministri
e presidenti.
I politici del Rojava con cui ho
parlato hanno affermato che questo corpo si impegnerà nella situazione
generale dei curdi e nella loro strategia generale. Il corpo sarà in
grado di prendere decisioni vincolanti per quanto riguarda la situazione
generale dei curdi. Tuttavia i Cantoni del Rojava potranno prendere le proprie
decisioni come prima.
Secondo l’accordo, i
partiti dell’ENKS prenderanno posizioni all’interno dei cantoni.
All’interno di questa cornice i componenti del gruppo, il consiglio dei
ministri e le organizzazioni di servizi del cantone possono cambiare. Alcuni
articoli del contratto sociale saranno rivisti. Gli articoli su cui viene
raggiunto l’accordo possono essere votati e modificati. A causa dei
combattimenti in corso saranno necessariamente ritardate le elezioni politiche
originariamente previste per il 2014.
Questo processo continuerà
fino alle elezioni
A seguito delle elezioni
politiche, i componenti dei diversi organi politici saranno rideterminati. In
Rojava l’assemblea legislativa si chiama Meclisa Zagonsaz, mentre il
consiglio dei ministri è chiamato Assemblea Esecutiva. All’interno
del Meclisa Zagonsaz, che era formato da individui nominati durante il suo
primo mandato, ci sono rappresentanti dei partiti di TEV-DEM, MRGK e
rappresentanti di tutti i popoli dei cantoni. Persino alcune tribù hanno
dei rappresentanti. Dopo le elezioni politiche sarà formato un gabinetto
composto da persone scelte dal Meclisa Zagonsaz. È rilevante il fatto
che ENKS ha promesso di rispettare l’esito di queste elezioni.
L’articolo che è ha
richiamato maggiore attenzione è l’articolo concernente
l’autodifesa. In base a questo, i partiti dell’ENKS si
consulteranno con il YPG, YPJ ed i ministeri della difesa. Essi presenteranno
le loro proposte e valuteranno la posizione delle forze di autodifesa.
Sarà ormai chiaro che i partiti politici con elementi militari saranno
integrati nelle forze cantonali con l’ENKS. Ogni accordo sarà
portato alle amministrazioni cantonali e le amministrazioni li accetteranno.
Per quanto riguarda la questione delle dinamiche esistenziali del Rojava, il
comando – secondo le parole di uno degli amministratori del Rojava
– rimarrà “certamente” alle YPG e YPJ. Le unità
dell’ENKS saranno integrate nel comando generale, mentre i comandanti di
queste forze prenderanno posizione nell’Alto Comando.
Il PDK e la chiamata della
storia:
La consegna delle armi a
Kobanê attraverso l’apertura di un corridoio dopo l’accordo
è significativa per l’unità curda. Un ruolo strategico
ricade ora nel PDK, che è il vero sostenitore dell’ENKS. Gli Stati
della regione e i poteri internazionali sono rimasti a osservare l’ISIS
per un po’ e lo hanno poi fatto tornare sui propri passi verso
l’indipendenza. Dimenticate che gli Stati stessi hanno dimostrato che
possono distruggere qualsiasi pretesa di status semplicemente attraverso una
raccolta di subappaltatori. Il PDK dovrebbe capire che se i curdi non riescono
a conservare la loro unità allora permetteranno ad altri di fare
ciò che non è riuscito a fare l’ISIS e trasformare Hewler e
Kirkuk in fiumi di sangue.
Il PDK, il KCK e il PYD non
devono perdere l’occasione di avvicinarsi
Non accogliere la rappresentanza
del Rojava, permettendo però alle forze armate turche di mantenere basi
in posti come Bamerni e Kani Masi e di effettuare voli di ricognizione, non
è una presa di posizione per il Kurdistan. Il PDK non deve perdere le
opportunità strategiche che la storia ha posto nelle mani dei curdi, e
deve allontanarsi dalle politiche anti PYD che ha applicato sul Rojava come
parte del paradigma anti-curdo della Turchia. Esso deve riconoscere i cantoni e
deve cessare di essere d’ostacolo al Congresso nazionale curdo. Vale a
dire che la chiamata della storia è per l’unità. I membri
del CNS dovrebbero leggere bene le manifestazioni globali che si sono diffuse
dall’Afghanistan all’Honduras per la Giornata Mondiale del primo
novembre per Kobanê. Dovrebbe emergere una nuova modalità di
organizzazione capace di includere tutti i popoli e le fedi, e questa dovrebbe
democratizzare andando di pari passo con i principi egualitari.
di Ali Celebi-Ozgur Gundem
©
2013 UiKi ONLUS Team
2014-11-10-U
Duhok, il PDK e