November 14, 2014
Centinaia di cittadini yezidi che
sono fuggiti dai barbari assalti delle bande di ISIS al territorio di Shengal
(Sinjar) del Kurdistan del sud, con l’avvicinarsi dell’inverno
stanno affrontando condizioni difficili.
Circa 5000 cittadini yezidi sono
sistemati nei campi profughi del centro della città di Şırnak,
a Silopi, Cizre e İdil. La popolazione locale e le amministrazioni locali
governate dal Partito delle Regioni Democratiche (DBP) si sono dati da fare per
rispondere alle richieste e ai bisogni dei profughi. Uno dei componenti del
coordinamento di nome Mesut Kayaş informa: “1.500 cittadini yezidi
sono alloggiati nel campo di Şırnak, 1.000 nelle case a Silopi,
‘Nessun sostegno da
fondazioni internazionali’
Kayas ha aggiunto: “Tutti hanno il dovere di lavorare per le condizioni
dei cittadini yezidi con l’approssimarsi dell’inverno. Chiediamo
sostegno per stufe, verdure e frutta adatte per l’inverno. Perché
se non fa attenzione e non si tiene conto dei fattori stagionali, ne
risulteranno epidemie e malattie. Altre necessità riguardano cibo e
carne. Fino ad ora centinaia di fondazioni internazionali hanno promesso di
aiutare. Ma nessuna di loro ha mantenuto la sua promessa riguardo ai profughi
yezidi. Solo International Middleeast Peace Root (IMPR) ha mandato del
materiale per le pulizie. Un’associazione di aiuti legata
all’Unione Europea è venuta nei campi e ha promesso aiuto in mese
e mezzo fa. Ma ha fornito solo aiuti per la salute.”
‘Bisogno urgente di
medicine, cibo e caloriferi’
Ha sottolineato che le fondazioni internazionali non hanno mantenuto le loro
promesse riguardo ai profughi yezidi e ha chiesto aiuti urgenti. Kayaş ha
concluso così il suo intervento: “Dopo i recenti attacchi a
Kobanê, centinaia di famiglie di Kobanê sono venute a Şırnak
e nei suoi distretti. Tutte queste famiglie sono state sistemate nelle case.
Queste famiglie hanno bisogni quali in primo luogo medicinali, cibo e
caloriferi. La necessità di medicine è urgente.”
DIHA
©
2013 UiKi ONLUS Team
2014-11-14-U
Le fondazioni internazionali
non mantengono la loropromessa riguardante gli Yezidi