Nel
piccolo villaggio turco a
Oltre ai
pochi abitanti, dall’inizio dell’assedio qui sono confluiti alcuni
rifugiati, i parenti dei combattenti e tanti solidali con la resistenza,
trasformando il paesino in una vera comune. Siamo alloggiati nei locali della
moschea e il BDP, partito curdo al governo nella vicina città di
Suruç, fornisce gli approvvigionamenti anche agli sfollati che si
trovano qui.
Seduti
intorno al fuoco, sorseggiando un chay, incontriamo Omar, un ragazzo di 35 anni
che volentieri ci racconta perchè anche lui è qui come
volontario. Omar è originario del monte Ararat, la sua famiglia professa
ancora il credo zaratustriano, mentre lui è vive
ad Istanbul da alcuni anni ed è fortemente contaminato dalle idee
dell’ecologia sociali. Gli chiediamo subito cosa pensa del
“confederalismo democratico”, sistema sul quale si basa
l’autonomia regionale dei tre cantoni curdo-siriani in Rojava, di cui
Kobane è parte integrante:
“Le
idee maturate dalla leadership del BDP sono fortemente
discusse oggi dalla base.
Cosa pensi dello sfruttamento del petrolio?
“Penso
sia un problema, anche se in questo territorio la risorsa più sfruttata
è l’acqua. Qui in Kurdistan negli ultimi anni sono state diverse
le proteste contro la costruzione di fabbriche idroelettriche. Anche la sinistra turca oggi è molto attenta
all’ecologia e ci sono diverse proteste anche nella parte est del paese.
Negli anni ’70 la sinistra era convinta che il progresso fosse utile a tutti, oggi pensiamo che il progresso arricchisce solo i
capitalisti mentre i disastri ambientali li subiamo tutti. Penso che anche la
natura sia coinvolta nel conflitto di classe contro i capitalisti.”
Cosa significa che in Rojava si combatte per
l’umanità?
Si sta
cercando di costruire una democrazia reale in cui possono coesistere i diversi
popoli oggi divisi dalla tragedia dei conflitti tra i diversi gruppi religiosi.
Come vedi i sistemi democratici proposti e praticati in Europa?
Tu pensi che
le persone siano felici? Nelle grandi metropoli c’è
una completa separazione dell’uomo dalla natura, si è fatto
di tutto per eliminare gli animali e gli alberi dalle città. La
democrazia andrebbe misurata secondo i criteri della
felicità, parlare di democrazia senza dargli un significato pratico,
senza mettere l’umanità al centro, non ha alcun senso.
di Staffetta Romana per Kobane