Gli attacchi di Stato Islamico alla città
curda di Kobanê nel nord della Siria continuano dal 15 settembre
Il problema più grande è
rappresentato dalla mancanza di acqua potabile. Dopo l’inizio della sollevazione
popolare in Siria, l’acquedotto verso Kobanê gestito a livello
centrale dallo stato è stato interrotto. In seguito a questo, la
popolazione di Kobanê ha costruito una conduttura idrica alternativa
verso Kobanê. A seguito degli attacchi del cosiddetto Stato Islamico
questa conduttura è stata distrutta. Al momento la popolazione di
Kobanê copre il proprio fabbisogno d’acqua con i pochi pozzi
esistenti. Ma non si tratta di acqua potabile. Quindi viene usato solo per
pulizia e igiene. L’acqua potabile attualmente può essere presa
solo da bottiglie di PET chiuse. Ma le riserve sono scarse e non basteranno
molto a lungo.
Mancano anche alimenti, in particolare grano e
farina con i quali è stato possibile coprire almeno il fabbisogno di
base di cibo. Il punto di produzione del pane gestito
dall’amministrazione cittadina con tutte le riserve di farina è
caduto sotto il controllo di IS.
Un ulteriore problema è dato
dall’erogazione di corrente elettrica. Dato che anche questa viene
portata dallo stato centrale, da due anni non c’è più
elettricità. La popolazione fino agli attacchi della banda terroristica
IS ha coperto il proprio fabbisogno con generatori. Ma IS ha attaccato e
distrutto il deposito di carburante per i generatori. Così per via della
carenza di combustibili si determina un problema non solo di
elettricità. Con lo stesso olio combustibile venivano alimentate le
stufe a gasolio. A fronte dell’imminente inverno la carenza di gasolio
rappresenta un grave problema. Inoltre mancano vestiti invernali, ma soprattutto
giacconi e scarpe. Quando le persone sono fuggite dai propri villaggi hanno
dovuto lasciare indietro tutti i loro averi.
Inoltre l’assistenza medica rappresenta un
grave problema. I tre ospedali esistenti sono stati tutti distrutti.
Attualmente una casa abbandonata funge da sede provvisoria per la cura dei
malati e viene gestita da un unico medico volontario. Tuttavia a causa della
mancanza di medicinali molte malattie non possono essere trattate. Allo stesso
modo sono presenti alcune attrezzature mediche, ma non possono essere eseguiti
interventi importanti dato che manca la corrente elettrica necessaria per
l’azionamento delle apparecchiature. Non solo molte persone sono state e
saranno ferite dopo gli attacchi della milizia terroristica che disprezza il
genere umano, i cadaveri in decomposizione e i bombardamenti creano un pericolo
acuto di epidemie. A causa del permanente perdurare degli attacchi di IS e
della mancanza di materiale tecnico non è possibile rimuovere i
cadaveri.
Stimiamo che con le riserve di acqua, cibo e
gasolio attualmente in essere, la gente a Kobanê possa sopravvivere
ancora per circa un mese. Ma non possiamo dare indicazioni precise dato un
numero sempre maggiore di persone torna dalla Turchia a Kobanê. Soprattutto
l’approvvigionamento di acqua potabile rappresenta un problema immenso.
Per questa ragione con questo scritto vogliamo
fare appello all’opinione pubblica internazionale e alla comunità
internazionale.
Chiediamo:
– L’istituzione di un corridoio per gli aiuti umanitari sotto il
controllo dell‘ONU;
– Squadre di esperti internazionali per esaminare la situazione a
Kobanê;
– Garanzia di approvvigionamento di acqua potabile e alimenti;
– Invio di squadre di medici internazionali per l’assistenza e le
cure mediche;
– Approntamento di equipaggiamento tecnico per la ricostruzione della
città.
Amministrazione Cantonale di Kobanê
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