Quelli che non hanno lasciato
Kobanê
December 05, 2014
Ogni giorno la resistenza epica
di Kobanê contro gli attacchi di ISIS cresce. La popolazione civile
rimasta in città continua pure a rifiutarsi di partire, nonostante la
guerra e l’inizio dell’inverno. I combattenti delle YPG/YPJ si
preoccupano delle esigenze e della sicurezza dei civili, ancora prima della
proprie.
Il Comune di Kobanê
raccoglie i rifiuti ogni giorno. Oltre a questo, i lavoratori del comune
portano anche il cibo e l’acqua fornita dalle YPG/YPJ per i civili. Essi
riparano persino i generatori elettrici e trasportano il diesel per stufe e
generatori.
Ci sono negozi che eseguono
riparazioni dei veicoli delle forze YPG/YPJ e forniscono pneumatici. I
lavoratori di questi negozi spendono un sacco di energia.
Yusuf ELI Etto e sua moglie
Feride Ömer non hanno lasciato Kobanê nemmeno nei giorni peggiori
dei combattimenti. Continuano ad allevare le loro numerose pecore. Yusuf Etto
dice: “La nostra patria è dolce, non la lasceremo.” La
vecchia coppia si lamenta che non ha abbastanza cibo per le proprie pecore.
Anche i cinque figli sono con loro. Mentre gli stiamo parlando, una combattente
delle YPJ si accorge che Feride non ha i calzini e va via per poi tornare con
un paio di calzini per lei. Feride cerca di rifiutare, dicendo alla combattente
YPJ che avrà bisogno dei calzini. E aggiunge: ”Non abbiamo
lasciato Kobanê perché dove sono le YPG è sicuro “.
La prima cosa di cui la gente
parla è l’attacco da parte dell’ISIS, partito dalla Turchia
il 29 novembre. I civili di Kobanê sono infuriati con
La statua della cicogna bianca e
il simbolo di “Qada Aşîti” in Piazza Aşîti
(Pace) sono ancora in piedi, come se resistessero alla guerra.
Ed essere un bambino a
Kobanê, ora, significa andare a piedi nudi e giocare tra le macerie.
Fanno il segno della vittoria nei loro vestiti leggeri e con i sandali ai piedi.
Quando chiediamo loro se possono giocare, rispondono che fanno una pausa quando
vengono sparati colpi di mortaio, poi attendono che i mortai si fermino prima
di tornare ai loro giochi.
Su quasi ogni strada è
possibile vedere proiettili di mortaio inesplosi.
Le autobomba esplose dalle bande
ISIS e i mortai hanno causato gravi danni in città.
La maggiore preoccupazione dei
civili che vivono nella parte occidentale della città è la
sicurezza. I colpi di mortaio sparati dall’ISIS hanno danneggiato le abitazioni.
Le madri dicono di essere preoccupate per i loro figli. Ci sono naturalmente
gravi carenze di medicinali, cibo e vestiti. Ma la gente di Kobanê parla
del sacrificio dei combattenti delle YPG/YPJ, affermando: “Non possiamo
lamentarci quando vediamo i sacrifici che fanno, e fanno tutto il possibile per
noi”. Una donna di nome Emine Sexo ha riferito che i combattenti YPG
hanno distribuito gli aiuti inviati ai civili prima di pensare a se stessi.
“Se non ce n’è abbastanza per loro non se ne preoccupano.
Perciò non vogliamo parlare di quello che ci manca. Il nostro unico
desiderio è che Kobanê sia ripulita dalle bande ISIS e che ci sia
una fine al fuoco di mortaio che colpisce noi e i nostri figli”.