YPJ: ci batteremo fino alla fine
per gli ideali in cui credeva Sarya
December 20, 2014
Le compagne
della combattente del MLKP Sibel Bulut (Sarya Özgür) che è ha
perso la vita una settimana fa mentre combatteva nelle fila delle YPJ a
Kobanè hanno definito Bulut una donna calorosa, dotata di grande forza
di spirito, sincera, una militante ideale. E hanno aggiunto: “Ci
batteremo fino alla fine per gli ideali di fratellanza fra popoli, per
l’eguaglianza e la libertà delle donne in cui lei credeva”.
Le combattenti
YPJ, Avesta Serêkanî e Dicle Fırat, hanno ricordato il periodo
che Sibel Bulut trascorse nel Cantone di Cizîrê (Jazireh), la
sua resistenza e la sua vita a Kobanè.
Voleva
essere sulla linea del fronte
Avesta Serêkanî, combattente delle YPJ, ci dice di aver incontrato
Sarya Özgür a Tel Temir l’anno scorso durante
l’operazione Hasekê. Le compagne dicevano che un’amica
era venuta dalla Turchia, da un’altra organizzazione. Era Sarya. Ci siamo
intese veramente bene; lei non ci ha fatto mai sentire che proveniva da
un’ organizzazione diversa. Siamo rimaste insieme fino
all’operazione invernale a Tel Hamis. Alle persone nuove non era permesso
andare al fronte ma Sarya voleva veramente combattere. Voleva essere sempre
lì dove si svolgeva l’azione”.
Avesta
Serêkanî ha detto di aver incontrato ancora Sarya mesi dopo a
Serêkanîyê dove lei si mostrava una combattente più
esperta “ma il suo sorriso e il suo calore erano sempre gli stessi”
aggiunge. “Senza alcuna esitazione si disponeva sulla linea del fronte
insieme alle compagne d’armi delle YPJ. Solo in seguito ho appreso che
Sarya era andata a Kobanè” ha detto.
Non
l’ho vista a Kobanè
Avesta Serêkanî ha detto di essere andata anche lei a Kobanè
ma di non essere riuscita a incontrarsi con Sarya lì. “Sono stata
tanto triste quando ho sentito che era morta. E la cosa peggiore era che non
l’avevo potuta vedere di nuovo”.
Era
molto sincera e ispirava fiducia
Avesta Serêkanî ha detto che Sarya attribuiva grande importanza
alla lotta per la libertà delle donne, aggiungendo che era molto sincera
e non parlava mai negativamente di nessuno. “Ispirava fiducia e trattava
tutti ugualmente”.
Ho dato
il mio fucile a Sarya
Avesta Serêkanî ha detto che dopo che era stata ferita a Tel Hemis
aveva offerto il suo fucile a Sarya quando era andata a farle visita. Sarya le
disse: “Cercherò di essere all’altezza di questo
dono”.
Avesta
Serêkanî ha concluso dicendo che Sarya aveva un berretto con una
stella rossa appuntata al quale era molto affezionata ed ha aggiunto:
“Voglio trovare un berretto come quello da indossare per ricordarmi di
lei quando combatto.”
Ci siamo
incontrate durante uno scontro
Dicle Fırat, combattente delle YPJ dice di aver incontrato Sarya durante
uno scontro a fuoco a Kobanè in Novembre. “Arrivò sul
fronte sud durante il combattimento. Combatté al nostro fianco fino al
mattino. Era entrata nel vivo dell’azione e non si addormentò fino
all’alba.”
Dicle Firat ha
detto di essere stata con Sarya per alcuni giorni e che augurerebbe a tutti di
poterla incontrare. Dicle Firat aggiunge: “Siamo entrate in azione
insieme. Lei era davanti a me e non mi avrebbe lasciato passare avanti. Era
molto determinata e quel giorno abbiamo inferto un duro colpo sul nemico.”
Dicle Firat ha
affermato che entrare in azione con Sarya la caricava di energia ed ha aggiunto
che le è difficile esprimere come si è sentita quando ha saputo
che Sarya era caduta in battaglia.
“Sarya era una combattente eroica e pronta ad autosacrificarsi . Aveva
una forte consapevolezza del cruciale tema riguardante la libertà delle
donne e attribuiva grande importanza all’uguaglianza tra i popoli. Resterà
sempre un modello esemplare per noi. Come combattenti YPJ combatteremo fino
alla fine per la fraterna coesistenza dei popoli e per la libertà di
tutti i popoli del Medio Oriente, gli ideali in cui la nostra compagna Sarya
credeva”.