Ezidi ad Amed: Sengal deve
essere autonoma
January 08, 2015
Un gran numero
di persone della comunità yazida fuggito nella provincia curda di Amed nel nord
del Kurdistan dopo gli attentati dell’ISIS a Sinjar, il 3 agosto ha tenuto una
marcia e poi una conferenza stampa nel complesso sociale di Yenişehir dove
hanno trovato rifugio. Raccogliendosi insieme davanti all’edificio
amministrativo del campo, il popolo yazida prima ha marciato verso il centro
del campo tenendo bandiere del PKK e scandendo slogan “Biji Berxwedana Şengalê
– Viva la resistenza a Sinjar” e ““Şengal a meye, Öcalan serokê me ye, Ocalan è
il nostro presidente.”
Parlando qui in
curdo in nome del popolo yazida, il portavoce del campo, Hidir Haci, ha detto
che Sinjar deve essere riconosciuta come autonoma.
Ricordando il
massacro perpetrato dalle bande dell’ISIS e la tragedia umanitaria che si è
svolta a Sinjar, Haci ha dichiarato: “Vogliamo che Sinjar si autoprotegga, che
nessuno la protegga. Se Sinjar deve essere protetta, allora che si costruisca
una struttura autonoma. Lasciate che il popolo di Sinjar protegga le proprie
terre e gli stessi paesi.”
Haci ha
affermato di aver invitato tutti i curdi così come il popolo yazida all’unità
del popolo kurdo, aggiungendo che tutti i curdi del mondo devono andare di pari
passo e in unità, lasciando da parte le loro differenze politiche o altro. “Lottiamo
insieme, e difendiamoci”, ha manifestato Haci.
Rispondendo ad
una domanda sul perché Sinjar non è sotto la protezione della Regione Federale
del Kurdistan, Haci ha spiegato: “Vogliamo che Sinjar si autogoverni e si
autodifenda. Vogliamo l’autogestione. Torneremo solo se Sinjar è riconosciuta
come autonoma.”
Per quanto
riguarda una domanda sulla festa yazida Cejna Cemaya celebrata il mese scorso,
Haci ha asserito che non c’è festa da celebrare fino a che Sinjar sarà
completamente liberata dalle bande crudeli intese a minare l’onore del popolo
yazida. Haci ha precisato che la parte settentrionale di Sinjar era già stata
liberata e che ritiene che il resto di Sinjar sarà liberato presto.
In seguito ad
alcune domande, Haci ha dichiarato che sono state raccolte tremilacinquecento
firme per la campagna “Libertà per Ocalan”, aggiungendo che hanno raccolto le
firme per la libertà di Ocalan in nome del popolo di Sinjar. Haci ha invitato
le autorità, lo Stato turco e il pubblico mondiale per il rilascio e la libertà
di Ocalan.
Dopo la
conferenza stampa, i soldati turchi hanno fatto irruzione nel campo con veicoli
blindati sostenendo che le bandiere e gli striscioni erano illegali e hanno
chiesto ai manifestanti di mettere via le bandiere. Dopo la tensione di breve
durata, i soldati hanno lasciato la zona del campo.