A Sinjar un medico ogni 10 mila
persone
January 13, 2015
La popolazione
della comunità yezida,che a seguito degli attacchi di ISIS ha trovato rifugio
sul monte Sinjar,ha urgente bisogno di medicine e di personale medico.Circa 10
mila persone si stanno attualmente rifugiando sulle montagne in quanto aspri
scontri continuano ad avere luogo nel centro della città di Sinjar e nelle
città e nei villaggi circostanti.
Da quando il
corridoio umanitario tra il Kurdistan occidentale ed il Kurdistan del sud è
stato riaperto il 20 dicembre è stata attivata la consegna degli aiuti
attraverso il Rojava.Gli aiuti inviati a Sinjar tuttavia non sono sufficienti a
soddisfare i bisogni di migliaia di persone che stanno lottando per
sopravvivere in circostanze difficili,specialmente dopo l’inizio dell’inverno.
L’Organizzazione
degli aiuti per il Rojava e Sinjar afferma che,per le popolazioni yezide che
non hanno abbandonato le loro terre nonostante siano ancora in corso gli
attacchi delle bande disumane di ISIS,l’abbigliamento per l’inverno,il
riscaldamento e prodotti alimentari di base sono tra le necessità più
urgenti.Medicine e personale medico sono tra le altre necessità principali
delle popolazioni yezide che continuano a rimanere in tende estive nel pieno
dell’inverno.
Il dr. Seid
Sileman ed il volontario Agit che hanno trasformato una casa nel villaggio di
Kolka in un ospedale stanno lottando per offrire un rimedio a 10 mila persone
sul Monte Sinjar.Oltre all’ospedale di Kolka,un medico della guerriglia
fornisce un servizio a chi viene ferito nel campo di battaglia.Due ambulanze
sono state portate nella zona con le offerte dell’Organizzazione per gli aiuti
del Rojava.
Sileman racconta
che ha iniziato a curare la gente di Sinjar dopo che voleva entrare nelle fila
delle forze della resistenza per difendere le sue terre contro gli attacchi
brutali di ISIS,ma che era stato contestato dai combattenti che gli chiedevano
invece di fornire cure alle persone che ne avevano bisogno.Ha incominciato a
lavorare trasformando una casa in un ospedale che attualmente manca di tutte le
attrezzature di base necessarie in un ospedale,ma anche in un centro di
assistenza sanitaria.
Il Dr. Sileman
dice quanto segue riguardo la sua battaglia per salvare vite umane in mezzo a
cose impossibili:”Sono qui da quando il corridoio di Sinjar è stato chiuso per
primo.Ho costituito l’ospedale di Kolka nella penuria.Anche la gente qui
attorno mi ha aiutato molto.Molta gente da zone diverse è venuta qui per le
cure nonostante la carenza di trasporti.Abbiamo curato chi potevamo,mandando le
altre persone in altri posti in elicottero.Il numero dei pazienti che ha fatto
riferimento ad altri posti ha superato il migliaio,i nomi sono tutti
registrati.Molte persone sono comunque morte.Bambini sono morti per il
freddo,per la mancanza di cibo e per le dure condizioni”.
Sottolineando
che la riapertura a dicembre del corridoio umanitario a Sinjar ha avuto ancora
una volta un ruolo salvavita,il Dr.Sileman ha affermato che le medicine
consegnate loro attraverso
gli sforzi dell’Organizzazione degli aiuti del Rojava hanno aiutato molto,ma
rimangono insufficienti per soddisfare i bisogni di tutte le persone sul Monte
Sinjar.
“Con l’arrivo
dell’inverno la gente ha bisogno principalmente di antibiotici e di medicine
contro le infezioni.La gente si trova ad affrontare maggiori problemi di salute
in quanto le loro condizioni di vita sono cambiate.Quando i pazienti vengono
qui,curiamo quelli che siamo in grado di curare e mandiamo quelli in condizioni
più critiche nel Rojava o nel Kurdistan del sud”,aggiunge.
Il Dottor
Sileman sottolinea che vi è bisogno di più medicine e personale medico e
chiede, in particolare ai medici,di venire in aiuto e in assistenza della
popolazione di Sinjar.
B.GULAN
ANF