Gli
Êzîdî proclamano l’autogoverno
Il
14 gennaio, mercoledì, che è considerato un giorno sacro dal popolo Êzîdî, gli
Êzîdî hanno tenuto una conferenza ai piedi del Monte Şengal (Sinjar).
Circa 200 delegati dal campo profughi Newroz a Dêrîk (Rojava),
dai campi profughi nel sud Kurdistan (Kurdistan iracheno) e dal Monte Şengal,
dove gli Êzîdî ha lottato per sopravvivere per sei mesi, hanno partecipato
all’evento.
Rappresentanti
del KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan), del PUK (Unione Patriottica del
Kurdistan), del Partito Comunista, del TEV-DA (Movimento Democratico degli
Êzîdî), del Partiya Êzîdîyen Peşveru (Partito degli Êzîdî Progressisti), e del
Tevgera Êzîdîya (Movimento degli Êzîdî) hanno partecipato e dato i loro
messaggi.
Nel
discutere ampiamente le cause del 73esimo massacro nella storia degli Êzîdî,
che è stato ancora più grave e tragico del 72esimo, si è giunti alla conclusione
che una delle cause di questa strage è stata la mancanza di organizzazione che
ha portato alla vulnerabilità degli Êzîdî. Pertanto, uno tra gli obiettivi di
questa conferenza è stato quello di prendere atto della mobilitazione politica
e sociale e della volontà del popolo Êzîdî, così come la necessità di forze di
autodifesa, così come è stato reso evidente in modo tragico nel corso del
73esimo massacro.
La
conferenza ha deciso di dichiarare il 3 agosto Giornata internazionale di
Şengal, a causa del 73esimo massacro gli Êzîdî hanno vissuto il 3 agosto 2014.
L’assemblea
di fondazione degli Êzîdî di Şengal istituita con questa conferenza, ha
affermato in una dichiarazione scritta che “E’ anche evidente che gli Êzîdî,
sparsi nelle quattro parti del Kurdistan e all’estero, avevano bisogno di
un’organizzazione e di meccanismi comuni. Tuttavia, a causa dell’urgenza della
situazione, abbiamo sentito la necessità di creare una piattaforma comune per
gli Êzîdî di Şengal come primo passo. Dopo l’ultima strage, gli Êzîdî di Şengal
sono stati oggetto di una massiccia ondata di sfollamenti forzati, che li ha
estromessi dalla loro patria. E’ stato molto importante raggiungere il nostro
popolo e garantirne la partecipazione a questa conferenza. È per questo che la
partecipazione e la rappresentanza di persone dal campo Newroz (Siria), dai
campi del sud (Iraq) è stata molto apprezzata, mentre è un peccato che non
siamo riusciti a raggiungere gli Êzîdî nei campi del nord (Turchia), nonché
gran parte della popolazione di Şengal. In questo senso il nostro consiglio, in
quanto consiglio di fondazione, ha lo scopo di raggiungere le persone che non
hanno partecipato, e di garantirne la rappresentanza”.
La
conferenza degli Êzîdî è riuscita a creare un’amministrazione che si autogovernerà,
gestirà i propri affari, e esprimerà i propri interessi e decisioni come Êzîdî.
E’ stato istituito un consiglio di 27 persone e un consiglio esecutivo di 7
persone.
Gli
Êzîdî di Şengal hanno deciso di formare sei comitati principali – difesa,
diplomazia, mobilitazione, finanze-economia, donne e giovani. Il comitato
esecutivo opererà attraverso questi comitati.
L’assemblea di fondazione ha sottolineato che “il nostro popolo
Êzîdî ancora una volta ha individuato l’assenza di un sistema di auto-organizzazione
unito e di una propria organizzazione di difesa, che ci lascia dipendenti dalla
protezione degli altri, come nostro principale punto debole. Di conseguenza,
migliaia di donne e bambini sono stati catturati dalle forze fasciste dello
Stato islamico, decine di migliaia di nostre persone sono state sfollate e
patiscono miseria e tragedia”.
In
questo senso, la popolazione Êzîdî ha deciso in occasione della conferenza che
l’auto-organizzazione degli Êzîdî richiede una propria organizzazione e sistema
di difesa.
Pertanto,
al fine di rafforzare l’organizzazione di autodifesa del popolo Êzîdî, le Unità
di Resistenza di Şengal (YBŞ), l’assemblea di fondazione ha invitato i giovani
Êzîdî, i giovani curdi e tutti coloro che vogliono lottare per la dignità
umana, ad entrare nelle fila delle YBŞ.
L’Assemblea
ha anche invitato tutti i partiti del Kurdistan che già partecipano o intendono
partecipare alla resistenza di Şengal , ad unirsi sotto un comando comune e in
una lotta comune, al fine di ottenere risultati più efficaci contro i nemici
degli Êzîdî.
Secondo
l’Assemblea, con questa conferenza e l’autogoverno stabilito dagli Êzîdî,
questi vogliono che tutti riconoscano la volontà della loro comunità e che
accettino che loro tratteranno le cose che li riguardano. In questo contesto,
la conferenza ha fatto appello all’auto-organizzazione e alla gestione di tutti
gli Êzîdî in tutti i luoghi.
L’assemblea
di fondazione ha inoltre sottolineato che la conferenza considera come un
dovere per tutte le forze in Kurdistan mostrare il sostegno e la solidarietà
con la comunità Êzîdî, indipendentemente da partiti politici, comunità o
interessi tribali o di parte e si aspettano che riconoscano e sostengano le
decisioni e la volontà della comunità Êzîdî.
Ancora
una volta, l’Assemblea ha invitato le forze internazionali, le organizzazioni
umanitarie e i singoli individui a sostenere la comunità Êzîdî, che è diventata
la resistenza dell’umanità contro le forze fasciste di ISIS, un nemico
dell’umanità.
L’Assemblea ha anche invitato tutte le organizzazioni e gli organismi
internazionali ad indagare il destino delle donne e dei bambini Êzîdî che sono
tenuti in ostaggio dallo Stato islamico, e di istituire una commissione
d’inchiesta indipendente.
ANF
– Sinjar 18/01/2015