L’esecutivo della co-presidenza della KCK (Unione delle Comunità
del Kurdistan) ha richiesto attenzione in una
dichiarazione scritta per l’aumento dei rapporti pubblicati da alcuni media nel
Kurdistan del Sud contro la politica sul Sinjar del movimento curdo.
KCK ha evidenziato che rapporti sulla presunta intenzione della
KCK di separare il Sinjar dal Kurdistan non corrispondono affatto alla verità,
richiamando le dichiarazioni del Comitato per gli Affari Esteri della KCK, dei
component della co-presidenza e di tutta la KCK che ha ripetutamente smentito queste
affermazioni.
Sottolineando che in linea con la prospettiva generale del
movimento della KCK, sono state fatte dichiarazioni rispetto alla conquista di
un’amministrazione autonoma del Sinjar affiliata alla Federazione del Kurdistan
del Sud, la KCK ha evidenziato che nessuna di queste ha tuttavia mai nominato
una regione autonoma separata dalla Federazione del Kurdistan del Sud.
La dichiarazione ha messo in evidenza che “Dato che dopo la
conferenza a Sinjar in cui gli yazidi hanno deciso di governarsi e di
difendersi, alcune notizie sui media, istituzioni politiche e cerchi nel
Kurdistan del Sud hanno lanciato una campagna diffamatoria contro il PKK.
Questi rapporti sui media mirano a riferire della decisione di Sinjar come se
fosse nostra e non vanno d’accordo con gli interessi nazionali del popolo curdo
indicando il nostro movimento come un bersaglio attraverso notizie infondate
nell’ambito di un processo in cui è in corso una grande lotta per la
liberazione del Sinjar.”
La dichiarazione della KCK ha sottolineato che l’incontro a
Sinjar è stato tenuto da yazidi indipendentemente dal movimento curdo e che “un
incontro e una discussione all’interno del popolo yazida, che ha subito un
enorme massacro e la cui esistenza è ancora minacciata, andrebbero recepite in
modo normale. Una nostra amica (riferendosi a Sozdar Avesta) ha partecipato
all’incontro per via della sua identità yazida.”
La KCK ha fatto notare che le decisioni del popolo yazida a
Sinjar prese secondo la sua volontà possono essere messe in partica secondo la
volontà del popolo yazida e con un certo grado di consenso necessario da
raggiungere nell’ambito di una discussione con tutte le forze regionali perché
interessano tutto il popolo del Kurdistan. A breve- prosegue la KCK – il nostro
popolo yazida avrà bisogno di praticare le proprie decisioni in un dialogo con
tutte le forze politiche nel Kurdistan del Sud al quale il Sinjar è affiliato.
“Se dovessimo ritenere che questa decisione è giusta, andrebbe
considerato nostro dovere nazionale sostenere il nostro popolo yazida come
forza nazionale perché costituiscano un’amministrazione autonoma e
un’autodifesa. La nostra mentalità e idea politica non approva il prendere e
praticare decisioni per conto di una comunità. Affermazioni secondo le quali
l’incontro e le decisioni di Sinjar sono stati organizzati dal PKK non sono
vere.”, ha evidenziato la KCK.
La dichiarazione dell’esecutivo della co-presidenza della KCK ha
anche enfatizzato che la costituzione di un’amministrazione autonoma degli
yazidi nella Federazione del Kurdistan del Sud non è solo un’esigenza di
democratizzazione, ma rafforzerebbe anche il Kurdistan del Sud e i legami tra
gli yazidi e la Federazione.
La KCK ha detto che crede che la Federazione del Kurdistan del
Sud deve assumersi la responsabilità affinché il Sinjar conquisti
l’amministrazione autonoma e l’autodifesa e perseguire questa politica che
rafforzerà anche la Federazione.
La dichiarazione ha enfatizzato che il movimento curdo non ha
intenzioni o idee di mettere alcuni luoghi sotto il proprio controllo e di
governarli, ammonendo che la diffusione di propaganda e rapporti infondati sui
media comportano il rischio di mettere le forze congiunte di difesa curde che
stanno resistendo nel Sinjar di fronte alla responsabilità di salvare le terre
occupate nel Kurdistan del Sud.
La KCK ha evidenziato che sarebbe preferibile proporre una
soluzione dei problemi attraverso il dialogo e una discussione all’interno del
processo in corso in un momento come questo in cui il Medio Oriente affronta grandi
pericoli e stanno aumentando le possibilità di ottenere ulteriori conquiste.
“Dichiariamo ancora una volta che siamo pronti a fare la nostra parte e ad
assumerci le nostre responsabilità di fronte a qualsiasi tipo di problema “, ha
aggiunto la KCK.