Kobanê: Incontri del Cairo
e di Mosca e il futuro della Siria
January 30, 2015
I curdi hanno
conquistato uno status a seguito delle insurrezioni iniziate dalle primavere
arabe e il sistema dei cantoni autonomi democratici che hanno costruito nel
Rojava viene visto come un modello per la regione.
Il portavoce del
PYD per gli affari esteri Zuhat Kobanê ha parlato con ANF degli incontri
del Cairo e di Mosca nei quali si è discusso del futuro della Siria.
Zuhat
Kobanê ha detto che i curdi grazie alla loro vittoria a Kobanê sono
stati gli attori principali degli incontri del Cairo e di Mosca. “La
vittoria delle YPG su ISIS ha cambiato il corso della storia” ha
aggiunto.
Qual era
lo scopo dell’incontro del Cairo?
In precedenza a paesi come Arabia Saudita, Qatar e Turchia veniva attribuito il
ruolo di trovare una soluzione in Siria, ma questo non è riuscito. Così
ora il ruolo è stato dato all’Egitto. Questo incontro si è
svolto per preparare un congresso più ampio.
Ci
sarà un congresso?
Si, probabilmente al Cairo in aprile. Verrà discusso il futuro della
Siria.
I curdi
ora sono protagonisti in questi incontri. A cosa lo attribuisce?
Si, una delegazione di 3 persone del PYD è stata invitata al congresso. Questo
è senza dubbio dovuto alla resistenza a Kobanê e nel Rojava. Le
forze internazionali si sono rese conto che i curdi non sono più solo un
fattore nella regione, ma ora sono un attore. Ora veniamo invitati ovunque.
Diversamente dal resto dell’opposizione abbiamo costruito un nostro
sistema che ha avuto riscontri a livello internazionale e viene sempre
più visto come un modello per una futura Siria.
Questo
viene accettato nell’arena internazionale?
C’è un dibattito in corso. Ad oggi non c’è un
riconoscimento internazionale, ma se un paese grande come
Cosa
è stato discusso al Cairo?
È stato discusso il futuro della Siria. È stata sottolineata
l’importanza dell’uguaglianza e del fatto che tutti abbiamo gli
stessi diritti. Si è discusso dell’autonomia locale e
dell’estensione del nostro sistema all’intero paese.
Tuttavia non sono state prese decisioni. C’è stato uno scambio di
opinioni. Dal Cairo la gente è andata a Mosca, dove le discussioni
stanno continuando.
Gli
incontri del Cairo e di Mosca sono collegati?
Ovviamente queste cose sono collegate.
Cosa
vuole il PYD dalla Siria e per i curdi?
Prima di tutto vogliamo una repubblica araba in Siria. Vogliamo una repubblica
democratica dove i diritti dei popoli sono protetti, dato che in Siria ci sono
molte comunità diverse. L’autonomia democratica è
essenziale, ma all’interno di una Siria democratica.
Kobanê
è stata ripulita dalle bande di ISIS. Quali vantaggi ne derivano per la
diplomazia internazionale del PYD?
Ovviamente questo ha un effetto positivo. È un grande passo verso
l’accettazione dei cantoni e il riconoscimento delle YPG come una forza
di difesa. Siamo stati impegnati nel lavoro diplomatico per 4 anni e questo ci
aiuterà. Probabilmente abbiamo visitato quasi ogni paese nel mondo.
A
Kobanê le YPG e le YPJ hanno avuto un sostegno globale significativo. Può
fare un commento a questo proposito?
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto le YPG. I Peshmerga, Burkan
Al Firat, MLKP e le forze delle HPG in particolare. Vorrei anche ringraziare il
contributo della colazione internazionale per i loro attacchi aerei, anche se
sono stati un po’ tardivi. Speriamo che questa sia la base di una
coalizione internazionale contro ISIS e altre bande nella regione.
Ovviamente questo non è stato un successo solo militare. Dobbiamo
apprezzare anche gli sforzi dei media e della diplomazia curdi. Siamo grati
anche alla gente del Kurdistan del nord che ha mantenuto una veglia al confine
per oltre 4 mesi. Il nostro popolo è sceso nelle strade gridando
‘Kobanê è ovunque’ e sono morti in 50. Questa è
una vittoria per il nostro popolo e per l’umanità che è
stata solidale con i curdi.