Eroica resistenza della
comandante delle YPJ Hebun Sinya
February 05, 2015
Dalla
dichiarazione di ieri delle Unità di Difesa del Popolo curde YPG si
apprende che la comandante delle Unità di Difesa delle Donne curde YPJ,
Hebun Sinya, è caduta a Kobanê nei combattimenti contro
l’organizzazione terroristica IS.
Nella
registrazione video la comandate delle YPJ Hebun Sinya afferma quanto segue:
“Nella lotta di resistenza per la dignità
dell’umanità a Kobane noi donne abbiamo mostrato ancora una volta
all’opinione pubblica mondiale che possiamo prendere il nostro posto di
combattimento in ogni ambito della vita. Soprattutto la personalità di
Arin Mirkan ha mostrato nuovamente la forza della donna”.
Le YPG hanno
inoltre dichiarato che la comande delle YPJ Hebun Sinya ha svolto un ruolo
importante nella lotta contro IS e hanno inoltre affermato quanto segue:
“Era una coraggiosa avanguardia, che con la sua eroica resistenza
suscitava paura nei nemici e che ha lasciato coraggio forza nei suoi compagni
di strada. Noi, le YPG, ci inchiniamo nuovamente con grande rispetto davanti
alla resistenza di tutti compagni e di tutte le compagne caduti e con questo
rinnoviamo la nostra promessa di combattere e di vincere per
l’umanità.”
La comandante
delle YPJ Hebun Sinya, il cui vero nome è Medya Murad, era originaria di
Derik/Rojava e ha perso la vita il 30.01.2015 durante la liberazione di Kobane.
HEBUN
DERIK – MEDYA MURAD
Traduzione
del video
La resistenza di
Kobanê è una resistenza della dignità. Noi donne ancora una
volta abbiamo mostrato a tutti coloro che hanno opinioni retrograde rispetto
alla donna, che non hanno fiducia nella donna, che imprigionano le donne a un
livello inferiore, che non riconoscono la volontà che la donna ha
raggiunto, che le donne sono avanguardie della società.
Ancora una volta
la resistenza della dignità ha mostrato chiaramente che la donna
può assumere un ruolo in ogni ambito della lotta. La storia lo ha
dimostrato ancora una volta all’umanità in modo chiaro, in
particolare nella personalità della nostra amica Arîn Mîrkan
come avanguardia della coscienza militante, e ancora una volta è
diventato chiaro rispetto per quanto riguarda la donna.
Quando ad
esempio diciamo che le amiche hanno un approccio molto legato ai sentimenti
– senza dubbio il nostro legame amicale è di natura molto
particolare. Oggi viviamo insieme – e c’è la guerra –
una persona come ad esempio l’amica Arîn ci lascerà,
andrà via da noi. Così è, ma c’è un
determinato modo di affrontarlo: la sua arma non deve rimanere a terra! Lo
diciamo così: lei aveva un desiderio e il nemico non le ha permesso
soddisfarlo, quindi sarò io a metterlo in pratica!
In ogni nostra
amica c’è questo sentimento, anche io proprio ora vivo con questo
pensiero: diciamo già che una vita c’è, allora che vita
dovrebbe essere? Naturalmente per questo ci sono migliaia di esempi di nostre
amiche. Da ultimo con la sua azione piena di abnegazione, che ha sacrificato il
suo corpo, l’amica Arîn è una di loro. La considero un
modello, è questo che voglio dire. Che possiamo realizzare questo. Noi
diciamo: se una morte deve esserci, dovremmo lasciare qualcosa, lasciare una
cultura della vita.