March 15, 2015
Partiranno domani per far ritorno in Italia
il ventitrè marzo insieme ad altri
centocinquanta compatrioti che faranno parte di una missione umanitaria diretta
verso il confine turco- siriano di Kobane, i due cooperanti imperiesi Mauro
Servalli e Giovanni Vassallo i cui piani tendono a rifornire l’orgogliosa
popolazione curda di beni di prima necessità.
Sicuramente raggiungeranno il Rojava turco, cioè quella regione di confine tra Turchia e
Siria abitata esclusivamente da curdi ed oggi autonoma all’interno del
Kurdistan turco, ma non escludono di poter far ingresso, anche se solo per
poche ore, nella città di Kobane, a poche centinaia di metri dalla
frontiera ma già in territorio siriano. “Certamente ci affideremo
all’efficiente organizzazione curda”, ha sottolineato
Giovanni Vassallo durante i preparativi della spedizione. Kobane, come noto,
è la città- martire curda, per mesi e mesi
assediata dalle truppe dei fondamentalisti islamici dell’Isis che
è stata liberata per intero, da poche settimane, dai curdi, in buona
parte rappresentanti del sesso femminile. Ha impressionato il mondo la
determinazione ed il coraggio con cui le donne di Kobane hanno riconquistato
strada per strada la loro città ma,
d’altronde, non è un mistero come presso la popolazione curda,
specialmente quella laica che si rispecchia nell’ideologia del Pkk del
” leader” Ocalan, la donna goda di grande prestigio e
libertà, cosa del tutto singolare tra le popolazioni del Medio- Oriente.
“Anche noi occidentali abbiamo molto da
imparare dai curdi in materia di emancipazione
femminile”, dicono i due cooperanti imperiesi. Mauro Servalli è
oggi, dopo la morte prematura di Carlo Beltrami, uno dei ” deux ex machina” del centro sociale, che sorge nel rione
periferico di Barcheto, ”
di Sergio Bagnoli
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