March 18, 2015
Primo giorno di primavera il 21 marzo
è anche il giorno del Newroz, il capodanno del calendario curdo. Una
festività che il il Kurdistan si appresta a
celebrare dopo l’assedio della città siriana di Kobane che per
mesi ha difeso la propria esperienza di autogoverno democratico contro gli
assalti dello Stato Islamico.
In passato, più volte i festeggiamenti
del Newroz sono stati vietati dalle autorità turche e gli organizzatori
sono stati arrestati e perseguiti. Per questo da anni vengono
organizzate carovane di osservatori con funzione di tutela e garanzia per i
kurdi. Un’occasione per gli osservatori internazionali di rendersi anche
conto di quanto stiano realmente avanzando gli sforzi
per risolvere la questione kurda e per far riprendere il processo di pace che i
kurdi hanno iniziato deponendo le armi.
L’Ufficio di Informazione
del Kurdistan in Italia, organizzazione “ombrello” dei kurdi nel
nostro paese, ha organizzato la partenza di circa 150 persone per la settimana
del Newroz.
Fra loro, il medico pisano Francesco Stea
Pagliai, dottorando presso l’IFC-CNR, che farà
base nella città turca di Urfa, l’antica Edessa. Da qui il suo
gruppo si sposterà per l’area al confine con
Terra abitata da un popolo di quaranta
milioni di persone il Kurdistan è divso fra quattro stati –
Turchia, Iran, Iraq e Siria – che ne hanno sempre negato
l’identità. Il Newroz è tradizionalmente è un giorno
di festa popolare, ma anche un giorno in cui si ricordano le pluridecennali
forme di resistenza alla repressione e alle persecuzioni messe in atto contro i
kurdi.
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