April 10, 2015
di Mustafa Abdi, il sindaco di Kobane- Kobanê dove
è sparso il sangue dei martiri che hanno perduto la propria vita
lì e vi do il benvenuto a nome delle loro anime pure e a nome degli
uomini e delle donne che hanno sofferto per difendere Kobanê.
I figli e le figlie di
Kobanê che stanno ancora in piedi e affrontano il terrorismo. La nostra piccola città di Kobanê, le
forze di difesa popolari (YPG-YPJ), i peshmerga, i membri dell’Esercito
libero siriano e la coalizione internazionale guidata
dagli Stati Uniti, questi sono stati tutti partecipi degli sforzi fatti per
difenderci militarmente e politicamente.
Nel Maghreb, nel Mashriq, ovunque
dove la gente sostiene l’umanità e la democrazia, le persone sono
al nostro fianco. Tutti loro
chiedono la vittoria dell’umanità sulle forze del terrorismo. ISIS
ha veramente cominciato a Kobanê e a nome di
tutti noi io ritengo che possiamo celebrare questa vittoria storica su ISIS. Siamo
stati sostenuti a Kobanê dal Consiglio d’Europa, dalla
municipalità di Strasburgo che ci ha invitati a partecipare a questa
conferenza per discutere i problemi con cui la città di Kobanê si
sta confrontando.
La città di Kobanê si trova nel
nord est della Siria, siamo un vicino della Turchia, siamo nel bacino
dell’Eufrate, nella piana fertile di quel fiume e nonostante ciò siamo stati sempre deprivati delle risorse positive
derivanti da questo fiume; abbiamo infatti sperimentato la mancanza di risorse
idriche per dieci anni. In seguito il regime siriano ha approvato un progetto
per irrigare la città allo scopo di provvedere acqua potabile ma
nonostante ciò siamo rimasti in situazione di
sete e carenza d’acqua perchè DAESH ha fatto sì che il
progetto non venisse attuato.
Questi terroristi hanno tentato di
distruggere ogni legame, ogni contatto tra la nostra
città e le città vicine; hanno assediato Kobanê col
risultato di distruggerla quasi completamente.
I terroristi hanno avuto successo
quando ci hanno attaccato da ovest, da sud e da est. Hanno sabotato le
infrastrutture idriche e di conseguenza siamo stati privati dell’acqua;
poi hanno fatto la stessa cosa con i medicinali, con i viveri e con tutti gli
altri beni primari necessari nella vita quotidiana che importavamo da altre
città. In questo modo abbiamo dovuto vivere con quantità di cibo
molto limitate che ci venivano portate da alcune
organizzazioni internazionali e da alcune organizzazioni kurde che
trasportavano i viveri dal nord del Kurdistan siriano.
In seguito la situazione è diventata
ancora più drammatica. Dal 2011 la popolazione della città
è in fatti raddoppiata a causa della crisi
siriana; sono arrivati miglialia e migliaia di siriani provenienti da varie altre
comunità. Questo perchè all’inizio della rivoluzione
Kobanê era una delle città più sicure comparata ad altri
comuni. Ma oggi abbiamo una popolazione di soltanto
cinquemila unità a Kobanê e nel suo entroterra.
Vorrei parlarvi del Rojava che è il
nome del Kurdistan siriano.
A partire dal 5 Marzo 2011 nella regione del Rojava i
kurdi hanno iniziato a combattere contro il regime totalitario siriano; hanno
iniziato a mobilitarsi per la fine del regime totalitario.
All’inizio le manifestazioni erano interamente pacifiche. Non abbiamo
distrutto nessun edificio pubblico e nessuna
proprietà privata. Queste manifestazioni sono state piuttosto diverse da
quelle svoltesi in altre città siriane dove sfortunatamente le
manifestazioni si sono gradualmenete militarizzate; ciononostante noi abbiamo
continuato a manifestare in maniera assolutamente pacifica; volevamo soltanto
mostrare i valori umanisti del nostro popolo, volevamo che le manifestazioni
restassero pacifiche ma abbiamo dovuto proteggere le
nostre città e le nostre regioni kurde e per fare questo, nel mezzo del
caos generato dalla guerra civile presente ovunque in Siria, abbiamo dovuto
organizzare le nostre forze.
Kobanê è stata la prima
città a liberare se stessa dal regime siriano il 19 Luglio 2012 e questo
è stato chiamato la rivoluzione del Rojava, la
rivoluzione del Kurdistan siriano. Sono state create unità
amministrative territoriali e una forza di polizia civile allo scopo di
proteggere i residenti e le proprietà pubbliche e private e per
garantire il rispetto della legge. Successivamente,
abbiamo annunciato che le nostre città avrebbero funzionato in modo
indipendente con una partecipazione democratica, con una miglior distribuzione
economica delle risorse e nel pieno rispetto della diversità culturale.
Abbiamo anche lanciato un progetto per
facilitare l’accesso all’acqua e assicurare l’accesso
all’elettricità tamite generatori di energia
elettrica installati in varie parti della città.
Sfortunatamente i terroristi non hanno apprezzato questi sforzi e non hanno
lasciato pietra su pietra fino alla completa
ditruzione di tutto quello che stavamo realizzando fino ad annullare i nostri
sforzi. E poi abbiamo sperimentato il più
feroce degli attacchi dall’inizio di questa guerra.
Tuttavia, la nostra determinazione al
cambiamento è continuata per respingere con ogni sforzo possibile questi
terrostisti che usavano artiglieria pesante per attaccare la nostra
città; venuti in possesso di questo armamento a
Mosul in Iraq lo avevano anche preso da varie unità militari siriane. Quindi
ci hanno attaccato per svariati giorni, convinti di essere
invincibili, convinti di avere in pugno la vittoria e di guadagnare il
controllo della nostra città.
Il 15 Settembre 2014 gli attacchi sono
diventati particolarmente feroci, barbarci e violenti; hanno ucciso individui, stuprato donne, saccheggiato proprietà
lasciando molti cittadini isolati; quindi la nostra popolazione ha dovuto
reagire. In quel momento abbiamo iniziato a combattere questi terroristi ben
equipaggiati della loro artiglieria pesante ma sapendo di avere la democrazia e
la pace al nostro fianco. E’ stata veramente una battaglia epica che
è durata per più di un mese mentre loro
cercavano di abbatterci. Alla fine la colazione ha capito che era possibile
vincere la battaglia contro questi terroristi e così la colazizione
araba e internazionale ha finalmente unito le proprie forze e in questo modo
Kobanê è divenuta la capitale mondiale della resistenza contro i
fondamentalismi islamici.
Kobanê senza dubbio ha vinto grazie al
vostro sostegno, grazie al sostegno di tutti coloro
che credono nella libertà dei popoli e nei valori umani. Abbiamo creato
un fronte comune per combattere il terrorismo in tutto il mondo. Ma oggi
Kobanê è solo un manciata di rovine, non
è rimasta praticamente nessuna struttura; tutto è stato
distrutto. Non siamo nella posizione di poter garantire le necessità e i
servizi di base per i bambini nella nostra città, per quelli che hanno fatto rientro in città da quando i combattimenti sono
cessati. Perciò lanciamo un appello
affinché l’umanità intera ci sostenga. Dobbiamo tutti fare
quello che possiamo per aiutare la città
affinché le vittorie sui terroristi continuino.
Secondo le stime iniziali, il 70% della
città di Kobanê è completamente distrutta. Posso darvi
qualche esempio: 19 scuole sono state danneggiate tra cui 4 completamente
distrutte e molte altre ditrutte. Per quanto rigurada gli ospedali: 4 ospedali sono stati danneggiati, 2 completamente distrutti e
altri severamente danneggiati. Questo vale anche per le cliniche e le farmacie.
Per quanto riguarda le infrastrutture posso dirvi che
la rete di scarico e quella elettrica sono state distrutte. E
questo è anche il caso delle strade e dei marciapiedi.
Per quanto riguarda gli edifici pubblici, gli
edifici dei servizi di amministrazione municipale sono
stati distrutti. Lo stesso vale per la nostra agricoltura; non c’è
più nulla per la raccolta, tutta la carne e le piantagioni disponibili
sono state saccheggiate dai terroristi e spesso portate via attraverso il
confine in Turchia. Abbiamo bisogno che le cittadine e i villaggi vicini abbiano accesso ai servizi di base. L’acqua potabile
viene dalla cittadina di Suruc che è una cittadina a maggioranza araba e
si trova a pochi chilometri a ovest di Kobanê ed
è controllata dal regime siriano che sospende l’erogazione
dell’acqua arbitrariamente e lo fà intenzionalmente allo scopo di
creare conflitto tra gli abitanti della regione.
La stessa situazione riguarda l’energia
elettrica che viene dalla città di Sirrin a
Il pericolo del terrorismo è sempre
molto presente perchè DAESH continua ad occupare alcune parti di
territorio della Siria e dell’Iraq. Sono ancora presenti in alcune
città e villaggi dell’entroterra di Kobanê. Questi terroristi
non interromperanno i loro sforzi ed è chiaro
che Kobanê non sarà in grado di ricostruirsi fino a quando la via
di passaggio tra Moursid Pinar e
Dobbiamo anche fronteggiare un’altra
seria criticità: le mine e le munizioni inesplose. Venti civili inclusi
donne e bambini sono morti successivamente alla
liberazione di Kobanê avvenuta il 27 Gennaio 2015, perchè hanno
camminato su questi ordigni inesplosi e mine anti-uomo; 20 morti e molti altri
sono stati feriti e questo quadro subirà un incremento se non riceveremo
un’assistenza adeguata da parte della comunità internazionale per
effettuare la rimozione sicura delle mine.
Ancora una volta rivolgo i miei più
sentiti ringraziamenti a tutti coloro che ci hanno
sostenuto fin da quando abbiamo iniziato a combattere il terrorismo, ma
Kobanê, la capitale dell’umanità, è oggi ridotta in
macerie e vi invito a venire a visitarci affinchè possiate constatare
l’entità della distruzione e speriamo che sarete in grado di
assisterci nella ricostruzione. Potreste inviare una delegazione in missione a
Kobanê per vedere con i vostri occhi qual’è
la situazione e aiutarci anche ad aprire questo corridoio umanitario attraverso
l’Intervento di Mustafa Abdi al Consiglio d’Europa
© 2013 UiKi ONLUS Team