Sette
giorni tra Siria, Turchia, Iraq, per un dossier Onu sulla violenza di Isis contro le donne e le bambine. Aurora D’Agostino,
avvocato padovano da sempre in prima linea per la difesa dei diritti umani,
e’ l’unica veneta entrata nei campi profughi di Kurdistan, Rojava e
Turchia con la delegazione (tre le italiane) di Associazione Internazionale
avvocati democratici, European Democratic Lawyers e European Associazion of
Lawyers for Democracy and World Human Rights.
Sette
giorni in zone di guerra ad alto rischio, cercando di documentare anche con
video ciò che le sopravvissute hanno subito dai fondamentalisti
dell’Isis. Ammazzate, stuprate, vendute: sono poche le donne e le bambine
riuscite a salvarsi. «Abbiamo viaggiato soprattutto di notte –
racconta Aurora D’Agostino – per riuscire a percorrere tutti i
chilometri necessari alla nostra missione. E anche per passare il più inosservate
possibile. Avevamo mobilitato tutti i contatti diplomatici, ma in ogni caso un
gruppo di dieci donne che arriva a fare domande nei campi profughi, non viene
certo accolto bene. Difficile è’ stato soprattutto passare tra una
frontiera e l’altra. L’Isis ha minato quasi tutto il territorio,
anche gli spostamenti sono molto pericolosi. Il giorno dopo la nostra partenza
proprio a pochi chilometri da dove eravamo, a Asake, c’è’
stata l’ennesima strage dell’Isis con 50 morti…»
Il lavoro
di Aurora D’Agostino e delle altre donne del gruppo, tutte avvocate, psicologhe o
videomaker, diventerà’ un dossier, al momento top secret, che la
delegazione in giugno presenterà’ alle Nazioni Unite a Ginevra,
chiedendo l’intervento Onu in quelle zone per crimini contro i diritti
umani. «Dal cibo ai vestiti, nei campi profughi manca tutto –
rivela l’avvocato padovano – . E il numero di rifugiati e’
enorme. Quello che mi ha colpito di più’? L’assalto dei
bambini, che ci ha quasi aggredito fisicamente per strapparci di mano un
sacchetti o di gessetti colorati che avevamo portato, non li avevano mai
visti». E naturalmente poi ci sono i racconti dell’orrore delle
tante donne stuprate, torturate, vendute. «Il femminicidio per
L’Isis e’ una delle tattiche di annientamento delle popolazioni
colpite – racconta Aurora D’Agostino – . I crimini sono di
una brutalità’ che non si può’ immaginare. La
violazione dei diritti umani e’ continua, un massacro senza fine. Ma non
possiamo rivelare i dettagli delle testimonianze raccolte prima che il dossier
venga presentato all’Onu». L’unica dichiarazione ufficiale
della delegazione di cui ha fatto parte Aurora D’Agostino, in attesa
della deposizione alle Nazioni Unite, e’: «Serve con urgenza una
maggiore attenzione alle esigenze specifiche di donne e bambini sopravvissuti
all’Isis. Questa dev’essere una priorità’». Una
missione molto rischiosa, quella dell’avvocato padovano, che ha
pero’ l’obiettivo di spingere l’Onu a intervenire in Siria,
Iraq, Turchia per crimini contro i diritti umani. Paura? «Moltissima
– rivela Aurora D’Agostino -, ma la paura non mi ha mai
fermata»
Corriere
del Veneto
Fonte:
Foto di Aurora d’Agostino
L’avvocato padovano Aurora d’Agostino in missione per l’Onu
nei campi profughi in Siria