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Seran Anatolia: ha viaggiato in tutto il mondo, biochimico, la comandante della guerriglia femminile

Posted date: June 03, 2015

La comandante della guerriglia YPJ, Seran Altunkılınç (Seran Anatoliya) ha perso la vita una settimana fa, mentre lottava per la liberazione delle donne curde, una lotta che ha scoperto in giovane età e per la quale ha alla fine ha rinunciato alla sua carriera come biochimico.

Seran, che era stata una guerrigliera per gli ultimi nove anni, ha perso la vita nella città di Mebruka, nel cantone di Rojava Cizîrê, nel corso di un tentativo di salvare un combattente ferito. Seran aveva una laurea biologia e un master in biochimica. Parlava cinque lingue (curdo, turco, inglese, tedesco e italiano). Aveva viaggiato in tutto il mondo. Avrebbe potuto iniziare una carriera come chimico. Invece, ha scelto la guerriglia.

Anche se molti membri della comunità curda dell’Anatolia si sono uniti alle fila della guerriglia nel corso degli anni, Seran fu la prima ad essere sepolta nella sua terra natale, con un funerale nel suo villaggio natale di Çevirme, in provincia di Kırşehir.

I genitori, che migrarono dal Kurdistan all’Anatolia interna, hanno detto all’agenzia Dicle News, che la loro figlia ha sempre mostrato una grinta fin dalla giovane età. Fu al liceo che Seran prese coscienza del movimento curdo e fu coinvolta in attività di attivisti. “Tutti i suoi amici maschi erano diffidenti di lei, ha giocato benissimo a calcio”, ha osservato il padre Hüseyin. Quando Seran si è spostata in Germania nel 1999, è diventata più strettamente coinvolta nel movimento curdo.

Seran andò aall’università per studiare biochimica sia ad Ankara che ad Adana. Si è, anche, spostata in Italia per i suoi studi nel 2005. Era il 2006, quando invece di dedicarsi alla sua carriera come biochimico, ha deciso di unirsi alla guerriglia. Ha scelto come suo nome di battaglia Seran Anatoliya, onorando la sua terra natia. 10 mesifa, nel 2014, Seran si è trovata a Kobanê a comandare un team operativo speciale. Stava cercando di salvare un combattente ferito sotto il suo comando quando una scheggia si è conficcata suo ventre, uccidendola.

La madre di Seran, Servet, ha detto che è stato un lungo viaggio, quello per recuperare il corpo di Seran, ma è rimasta profondamente colpita dalla solidarietà di innumerevoli persone per la sua “bambina”. I soldati hanno tentato duramente di ostacolare il passaggio della sua bara attraversare il confine, moltissimi veicoli blindati sono stati schierati per fermare la folla che si era radunata nel bel mezzo della notte per ricevere il suo feretro. Alla fine, sono riusciti a garantire il rientro della sua bara. È rimasta stupita nel vedere che la folla che si era radunata nelle ore tarde della notte nella città di Diyarbakir per salutare il convoglio funebre di Seran quanto entrava in città.

Servet ha espresso il suo profonda rispetto per i compagni della figlia nel YPJ. Ha invitato la gente di tutto il mondo a stare uniti per la lotta per l’umanità in Rojava.

“Lasciate che la loro Kaaba sia l’umanità, lasciate che la loro religione sia la pace, questo è tutto”, ha detto Servet.

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