08 -06- 2015

 

Al via oggi al Cairo due giorni di incontri tra diverse fazioni dell’opposizione anti-Assad per la nascita di una nuova formazione che, stando ai promotori, sarà “completamente differente dal Consiglio Nazionale”. Forte presenza della minoranza parlamentaretolleratadal regime e volontà di negoziare con il presidente

della redazione

Roma, 8 giugno 2015, Nena News – Un nuovo tipo di opposizione tenta di farsi largo nella galassia siriana e un nuovo attore regionale prova a giocarsi con la Turchia lo scettro di sponsor dello schieramento anti-Assad. Accade al Cairo, dove si apre oggi una conferenza di due giorni che si propone di riunire alcune fazioni dell’opposizione siriana per formare una coalizione alternativa alla cosiddetta opposizionemoderata” in esilio a Istanbul riconosciuta dalla comunità internazionale.

Secondo quanto riporta l’AFP, circa 200 figure provenienti da differenti fazioni armate e non sono giunte nella capitale egiziana per un meeting deciso lo scorso gennaio nel corso di una serie di incontri tra l’opposizione tollerata da Assad e presente nel parlamento di Damasco e alcuni rappresentanti del Consiglio Nazionale Sirianoorgano politico della cosiddetta opposizionemoderata” in esilio in Turchia riconosciuta e sostenuta dalla quasi totalità della Comunità internazionale.

Haytham Manna, esponente veterano dell’opposizione e organizzatore chiave della manifestazione ha dichiarato che forzearabe, curde e di tutte le fedi saranno presenti alla riunione per eleggere un comitato politico che adotti una road map e rediga una carta”, rivelando che la nuova formazione, chiamata Opposizione Nazionale Siriana, saràcompletamente differente dal Consiglio Nazionale”. Dopo le formalità, i rappresentanti del nuovo schieramento incontreranno l’inviato Onu per la Siria Staffan de Mistura.

Non è ancora stato reso noto il peso dei membri del Consiglio di stanza a Istanbul, è stato precisato se parteciperà anche l’Esercito Libero Siriano, ma Manna ha chiarito che si tratterà di un incontro “al 100 per cento siriano e da noi finanziato, non controllato da nessuno e gestito da qualcuno con un ordine del giorno puramente siriano”.  A testimonianza delle differenze con l’attuale organo di opposizione politica, che ha disertato a più riprese i colloqui organizzati a Mosca, c’è la volontà dichiarata di negoziare con Assad: un’eventualità che l’opposizione stanziata a Istanbul rifiuta da 4 anni e oltre 220 mila morti.

Resta anche da capire il ruolo dell’Egitto: sebbene Manna assicuri che il Cairo ospiterà solo la conferenza e non interferirà con essa, è indubbio il fatto che al-Sisi stia cercando di emergere dalle ceneri dei conflitti regionali. A cominciare dalla vicina Libia, sulla quale oggi si apre a Rabat un giro di colloqui organizzato dall’Onu e fortemente sponsorizzato da Italia, Algeria ed Egitto per una soluzione politica tra i due governi paralleli. Nena News