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Cronache internazionali
Thierry
Meyssan evidenzia i legami dell'AKP con i Fratelli Musulmani e il ruolo di Erdoğan nel coordinamento del terrorismo
internazionale e nella crescita ISIS
lunedì 15 giugno 2015
«Sotto i nostri occhi» - Cronaca di politica internazionale n°132
di Thierry Meyssan.
Thierry Meyssan, che ha annunciato la caduta di Erdoğan già a dicembre 2014, quando tutti i commentatori internazionali continuavano a crederlo vincitore delle elezioni legislative, ritorna qui sulla carriera del presidente turco. In questa sintesi, evidenzia i legami dell'AKP con i Fratelli Musulmani e il ruolo di Erdoğan nel coordinamento del terrorismo internazionale dopo l'attentato contro il principe saudita Bandar bin Sultan.
L'islamista Recep Tayyip Erdoğan succede al principe
saudita Bandar bin Sultan, dopo l'attacco che fa uscire di
scena costui nel 2012, e diviene il coordinatore del terrorismo internazionale.
Prende poi il posto del Qatar nel 2014, quando questo
deve rinuciare a sponsorizzare i Fratelli Musulmani e diventa così il vero
leader della Fratellanza. Inebriato dal suo successo, si crede indispensabile
per gli Stati Uniti e viola le regole della NATO
firmando il trattato Turkish Stream con
Fallimento nelle elezioni legislative.
DAMASCO - L'esito delle elezioni legislative turche non minaccia solo i progetti di Recep Tayyip Erdoğan, che si vedeva già come nuovo Sultano, ma lo stesso potere del suo partito, l'AKP. Ciascuno degli altri tre partiti (l'MHP conservatore, il CHP socialista e l'HPD di sinistra) ha indicato di voler rifiutare di formare un governo di coalizione con lui e di desiderare, invece, una coalizione a tre. Se alla fine non ci riuscissero da qui a 45 giorni, dovrebbe essere allora affidato ai socialisti il compito di formare un governo di coalizione - opzione già scartata dall'AKP - o di riconvocare le elezioni legislative .
Questo scenario sembra ancora improbabile, siccome il risultato delle elezioni sembrava impossibile a quasi tutti i commentatori politici fino allo scrutinio del 7 giugno. Tuttavia, quando il 1° dicembre 2014 firmava un accordo economico con Vladimir Putin per permettergli di eludere le sanzioni dell'Unione europea (Turkish Stream), Erdoğan ha sfidato le regole non scritte della NATO. In tal modo, è diventato l'uomo da abbattere sia per Washington sia per Bruxelles. Gli Stati Uniti hanno quindi fortemente influenzato sottobanco la campagna elettorale per rendere possibile il rovesciamento dell'AKP.
Per queste elezioni, Erdoğan si era fissato
l'obiettivo di conquistare 400 seggi su
Il predominio dell'AKP, dal 2002, era dovuto sia ai suoi buoni risultati economici sia alla
divisione della sua opposizione. Ora, l'economia turca è allo sbando: il tasso
di crescita che flirtava con il 10% annuo per un
decennio è precipitato dalla guerra contro
La cosa era facile data la litania di lamentele che
l'autoritarismo Erdoğan ha suscitato. L'unione dell'opposizione aveva già avuto luogo, di base, nel giugno 2013, durante le
manifestazioni del parco di Taksim Gezi. Ma il
movimento aveva fallito, in primo luogo perché all'epoca Erdoğan era
sostenuto da Washington, e poi perché era rimasta una rivolta urbana. A quel
tempo, i manifestanti protestavano certamente contro un progetto immobiliare,
ma soprattutto contro la dittatura dei Fratelli Musulmani e la guerra contro
Nel constatare che questo movimento non aveva potuto rovesciarlo, l'AKP si riteneva, a torto, imbattibile. Così ha cercato di imporre il suo programma islamista (foulard per le donne, divieto di convivenza per persone non sposate di sesso opposto, etc.). E questo accadeva mentre l'immagine pura del Sultano si ritrovava di colpo a essere messa in causa per via delle rivelazioni sulla corruzione della sua famiglia. Nel febbraio 2014, si udiva, in quella che sembra essere una intercettazione telefonica, la voce di Erdoğan che chiedeva a suo figlio di nascondere 30 milioni di euro in contanti prima di una perquisizione della polizia [1].
Tutto questo senza parlare dell'epurazione contro i seguaci del suo ex alleato, Fethullah Gülen [2], la carcerazione di massa di generali, avvocati e giornalisti [3], il mancato rispetto delle promesse fatte ai curdi, nonché della costruzione del più grande palazzo presidenziale del mondo.
Questo fallimento è la conseguenza della sua politica estera
Il fallimento di Recep Tayyip Erdoğan non proviene da decisioni interne, è la diretta conseguenza
della sua politica estera. I risultati economici eccezionali dei suoi primi
anni non sarebbero stati possibili senza l'aiuto sottobanco degli Stati Uniti
che volevano farne il leader del mondo sunnita. Sono
stati fermati nel 2011 dall'allinearsi di Ankara
all'operazione di distruzione della Jamahiriya araba libica, che era stata fin
lì il suo secondo partner economico.
Ankara si è impegnata nella guerra contro
Nel mese di giugno 2012, la vittoria elettorale dei
Fratelli Musulmani in Egitto lasciava pensare a un
radioso futuro per
Il 16 aprile 2014, la stampa turca ha pubblicato una fotografia di Abu Muhammad, un alto ufficiale di Daesh (ISIS) che è stato ferito dall'Esercito arabo siriano a Idleb, poi trasferito dal MIT in Turchia e curato a spese del contribuente turco in un ospedale pubblico di Hatay.
Recep Tayyip Erdoğan, coordinatore del terrorismo internazionale
Quando,
nel luglio
In due anni, oltre 200.000 mercenari provenienti da
ogni angolo del mondo sono transitati attraverso
Erdoğan ha installato tre campi di addestramento di al-Qa'ida sul suo territorio a
Şanlıurfa (confine con
La polizia e la giustizia turca hanno dimostrato che Erdoğan era - così come l'ex vicepresidente statunitense Dick Cheney - un amico personale di Yasin al-Qadi, il «banchiere di al-Qa'ida». È in ogni caso così che l'FBI e le Nazioni Unite l'avevano identificato fino a quando non venne rimosso dalla lista internazionale dei terroristi nell'ottobre 2012. Durante il periodo in cui era ricercato a livello mondiale, Yasin al-Qadi si recava segretamente ad Ankara con aereo privato. Le guardie del corpo di Erdoğan venivano per lui all'aeroporto, non senza disattivare le telecamere di sorveglianza. [6]
Il 18 marzo 2014, una registrazione diffusa su YouTube faceva sentire un direttore della Turkish Airlines, Mehmet Karataş, lamentarsi con un consigliere di Erdoğan, Mustafa Varank, del fatto che la sua compagnia fosse stata utilizzata dal governo per trasferire segretamente delle armi a Boko Haram in Nigeria. L'alto funzionario non si stava preoccupando di violare il diritto internazionale, ma deplorava che queste armi potessero servire a uccidere non solo cristiani ma anche dei musulmani.
Nel maggio 2014, il MIT trasferiva con treni speciali a Daesh (ossia l'ISIS, ndt) quantità di armi pesanti e di pick-up Toyota nuovi fiammanti offerti dall'Arabia Saudita.
L'Emirato Islamico, che a quel tempo era un gruppo di appena poche centinaia di combattenti, si trasformò in un mese in un esercito di decine di migliaia di uomini e invadeva l'Iraq.
Nel corso degli ultimi quattro mesi del 2014,
Il 19 gennaio 2015, su richiesta della magistratura, la gendarmeria intercettò un convoglio che trasportava armi per Daesh. Tuttavia, la ricerca fu interrotta quando si scoprì che il convoglio era condotto da agenti del MIT. Più tardi, i procuratori e il colonnello della gendarmeria furono arrestati per «tradimento» (sic). Durante l'udienza del loro processo, un giudice lasciò trapelare che il MIT aveva noleggiato in tutto duemila camion di armi per Daesh [8].
La spina dorsale del sistema terrorista turco è
facilmente identificabile: nel
I membri siriani dell'Emirato islamico in Iraq hanno creato al-Qa'ida in Siria (Fronte al-Nusra). Numerosi combattenti libici e siriani sono ritornati in seno all'Emirato islamico in Iraq, quando questo si ribattezzò "Daesh" e inviò suoi quadri a Boko Haram (Nigeria).
Mehdi al-Harati ha una doppia cittadinanza
libica-irlandese. Nel giugno 2010, la sua foto in cui ringrazia
Erdoğan, venuto a fargli visita in ospedale dopo il suo arresto da parte
degli israeliani a bordo della Freedom Flotilla, segnò l'ultim'ora delle
notizie. Durante un furto nella sua casa in Irlanda (luglio 2011), si è
scoperto che deteneva una grossa somma di denaro in contanti che
Sotto gli ordini di Abdelhakim Belhaj e con migliaia di combattenti libici, nel novembre 2011 venne in Siria a organizzare l'Esercito Siriano Libero, per conto della Francia. In seguito, creò e ordinò un altro esercito privato, Liwa al-Umma, che riprese la sigla dell'Esercito Siriano Libero alla fine del 2012. Tornato in Libia, fu eletto sindaco di Tripoli (agosto 2014), quando il Paese si divise tra due governi, uno a Tripoli sostenuto dalla Turchia, l'altro a Tobruk sostenuto dall'Egitto e dagli Emirati.
Il coinvolgimento pubblico della Turchia nel conflitto
L'esercito da lungo tempo non ha fatto altro che
inviare forze speciali in Siria: diversi soldati turchi sono stati fatti
prigionieri dall'Esercito arabo siriano. Tuttavia, ha coordinato l'attacco al
villaggio cristiano di Maaloula nel settembre 2013; un villaggio che non offre
alcun interesse strategico, ma che è il più antico luogo di culto cristiano nel
mondo. Soprattutto, nel marzo
Formatosi negli Stati Uniti, Hakan Fidan è diventato il
collegamento tra il quartier generale della NATO e
della Turchia durante la guerra del Kosovo (1998). Uomo di fiducia di Recep
Tayyip Erdoğan, nel 2003 è stato nominato direttore del TIKA, l'agenzia
che sviluppa i legami con i turcofoni dell'Asia centrale e sostiene l'Hizb
ut-Tahrir (uno scisma della Fratellanza Musulmana che conduce una campagna
terroristica nella valle di Ferghana). Nel 2007, entra a far parte del
gabinetto del primo ministro Erdoğan e diviene amministratore dell'AIEA.
Nel 2010, è nominato capo dei servizi segreti (MIT). Organizza i campi
jihadisti in Turchia e il loro approvvigionamento in Siria, includendo Daesh. Soprattutto, cerca di coinvolgere gli
Stati Uniti nella guerra contro
Il peso dei crimini di Recep Tayyip Erdoğan
La stampa turca ha ampiamente trattato i crimini dell'amministrazione Erdoğan, che le hanno definitivamente alienato le popolazioni degli aleviti (vicini agli alauiti) e dei curdi. I primi sostengono massicciamente il CHP e i secondi l'HPD. Ma ciò non è bastato a far cadere il nuovo Sultano.
L'errore si è verificato di 1 ° dicembre 2014,
quando Erdoğan ha firmato un gigantesco accordo economico con il
presidente Putin, da lui percepito a torto come uno Zar e quindi come un
modello. Forse era preoccupato che gli Stati Uniti si rivoltassero contro di
lui una volta caduta
Il percorso di Recep Tayyip Erdoğan
Da adolescente, Erdoğan pensava d'intraprendere una carriera calcistica. Trascinatore d'uomini, personalità carismatica, ha vissuto per le strade a capo di un gruppo di delinquenti. Entrò presto nella Millî Görüş (letteralmente: "Visione Nazionale" deve essere inteso nel contesto della censura come "Islam politico") di Necmettin Erbakan, il cui programma era la ri-islamizzazione della società. Militò in un gruppo anti-comunista di estrema destra e partecipò a varie manifestazioni anti-ebraiche e anti-massoniche.
Eletto al Parlamento nel 1991, gli fu proibito di assumere la carica a causa del colpo di Stato e della repressione che si abbatté sugli islamisti. Eletto sindaco di Istanbul, nel 1994, esercitò le sue funzioni senza imporre la sua visione islamista. Tuttavia, al momento in cui il suo partito fu interdetto, venne condannato per aver recitato in uno dei suoi discorsi una poesia pan-turchista. Scontò quattro mesi di carcere e gli fu vietato di presentarsi alle elezioni.
Una volta rilasciato, affermò di aver rotto con gli errori del passato.
Abbandonò la sua retorica anti-occidentale, provocando la divisione del
movimento di Necmettin Erbakan. Con l'aiuto dell'ambasciata USA, ha poi fondato
l'AKP, un partito sia islamista sia atlantista nel
quale integrò non solo i suoi amici della Millî Görüş, ma anche i seguaci
di Fethullah Güllen, e gli ex sostenitori di Turgut Özal. Quest'ultimo era un
curdo sunnita che fu presidente dal 1989 al
Giunto al potere, Erdoğan si dimenticò
d'imporre i suoi punti di vista islamisti. Sviluppò l'economia con l'aiuto
degli Stati Uniti, e poi a partire dal 2009 attuò la
teoria del professor Ahmet Davutoğlu (un seguace di Fethullah Güllen) nota
come «zero problemi con i nostri vicini». Si trattava di risolvere, con un ritardo
di un secolo, i conflitti ereditati dall'Impero Ottomano. Tra le altre cose,
istituì un mercato comune, nel 2009, con
L'AKP e i Fratelli musulmani
Pur
avendo una storia diversa,
L'AKP si avvicinò ufficialmente ai Fratelli Musulmani in occasione della guerra condotta da Israele contro gli abitanti di Gaza, nel 2008-09. Ciò ha indotto il governo Erdoğan a sostenere e partecipare al progetto della Freedom Flotilla organizzato dai Fratelli sotto la copertura di una organizzazione umanitaria, l'IHH, e sotto l'occhio vigile della CIA. [12]
Dai primi giorni della primavera araba, l'AKP ha sostenuto Rached Ghannouchi in Tunisia, Mahmoud Jibril in Libia e Mohamed Morsi in Egitto. Il partito fornì esperti di comunicazione politica ai Fratelli Musulmani e li consigliò affinché imponessero la loro visione comune dell'islam nelle loro rispettive società.
Segno di questa alleanza, Erdoğan facilitò, nel settembre 2011, la creazione a Istanbul del Consiglio nazionale siriano, chiamato a diventare il governo siriano in esilio; un'istanza interamente controllata dai Fratelli Musulmani. [13]
Nel 2012, Erdoğan accolse al congresso dell'AKP i leader dei Fratelli Musulmani al potere, l'egiziano Mohamed Morsi e il palestinese Khaled Meshaal. Allo stesso modo, organizzò una conferenza dei Fratelli, 10 luglio 2013, che vide la partecipazione di Youssef Nada, Mohammad Riyad al-Shafaka (la guida della Fratellanza in Siria) e Rached Ghannouchi. Per precauzione, furono i vecchi amici della Millî Görüş e non l'AKP a lanciare gli inviti.
Quando, nel settembre 2014, il Qatar evita una guerra con l'Arabia Saudita con l'invitare i Fratelli Musulmani a lasciare l'Emirato, Erdoğan coglie di nuovo la palla al balzo, tanto da ritrovarsi in veste di unico sponsor della Confraternita a livello internazionale.
Il presidente Erdoğan riceve nel suo palazzo nuovo fiammante facendosi circondare da 16 soldati travestiti da guerrieri dei 16 imperi turchi che lo hanno preceduto.
Il futuro della Turchia
È per semplificare che si è considerato Recep
Tayyip Erdoğan come un neo-ottomano. Il suo piano non è mai stato quello
di ricostruire l'Impero, bensì di crearne uno nuovo con proprie regole. Ha
creduto di poter contare, alternativamente, sul fantasma del Califfato (con Hizb
ut-Tahrir, poi con Daesh) o su quello del Pan-turchismo ("
È altrettanto inesatto descriverlo come un politico autoritario. In realtà, si è sempre comportato come un capo branco e non si dice del capo di una cosca che sia un autoritario. Colto sul fatto in svariati casi criminali, ha sempre risposto negando l'evidenza e licenziando o arrestando i funzionari di polizia e i magistrati che applicavano la legge.
Anche se Erdoğan riuscisse a corrompere l'MHP, o almeno 18 dei suoi deputati, per formare un governo di coalizione, il suo partito non rimarrà a lungo al potere.
Per essere certi di non dover più affrontare l'AKP, gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiarne la divisione incoraggiando i seguaci di Fethullah Güllen e gli ardenti sostenitori del l'ex presidente Turgut Özal a formare il loro proprio partito.
Il governo, che succederà all'AKP dovrà liberare
rapidamente i prigionieri politici e processare i leader
islamici corrotti, poi abrogare varie leggi islamiste per soddisfare l'opinione
pubblica. Metterà fine al coinvolgimento della Turchia nella guerra di aggressione contro
La caduta dell'AKP dovrebbe causare una ritirata dei Fratelli Musulmani verso il Qatar, l'unico Stato ormai che sia loro favorevole. Essa dovrebbe inoltre portare delle schiarite in Tunisia e in Libia, e favorire la pace in Siria e in Egitto.
NOTE
[1] "30 milioni di euro e la voce di Erdoğan", Rete Voltaire, 2 marzo 2014.
[2] "Erdoğan attacca pubblicamente Gülen", Rete Voltaire, 24 Novembre, 2013.
[3] "Il colpo di stato giudiziario dell'AKP", di Thierry Meyssan, Al-Watan (Siria), Rete Voltaire, Megachip, 19 agosto 2013.
[4] "Israeli general says al Qaeda's Syria fighters set up in Turkey", par Dan Williams, Reuters, 29 gennaio 2014.
[5]
[6] "Erdoğan ha ricevuto segretamente il banchiere di al-Qaida", Rete Voltaire, 5 gennaio 2014.
[7] «Kobané, objet de tous les mensonges», Réseau Voltaire, 1er novembre 2014.
[8] « La Turquie arrête les procureurs qui enquêtaient sur Émirat islamique », Réseau Voltaire, 8 mai 2015.
[9] « Ennemis de l'OTAN en Irak et en Afghanistan, alliés en Libye », par Webster G. Tarpley, Réseau Voltaire, 21 mai 2011.
[10] "L'esercito libero siriano è comandato dal governatore militare di Tripoli", di Thierry Meyssan, Rete Voltaire, 19 dicembre 2011; « Des islamistes Libyens en Syrie pour « aider » la révolution », par Daniel Iriarte, ABC (Espagne), Réseau Voltaire, 18 décembre 2011.
[11] "Per Ankara, il massacro è un'opzione politica?", di Thierry Meyssan, Rete Voltaire, Megachip, 27 ottobre 2014.
[12] "Flottiglia della Libertà: il dettaglio che Netanyahu ignorava", di Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 27 giugno 2010.
[13] Il Consiglio è stato inizialmente presieduto dal professor Burhan Ghalioun, presentato dai media occidentali come un "militante laico" dal 2003, quando è stato il consigliere politico di Abbassi Madani (presidente del Fronte islamico di salvezza in Algeria) . Il Consiglio è ora presieduto da George Sabra, presentato come un "cristiano marxista", mentre ha appena fatto il suo pellegrinaggio alla Mecca.
Questa "cronaca settimanale
di politica estera" appare simultaneamente in versione araba sul
quotidiano"Al-Watan"(Siria), in versione tedesca sulla "Neue Reinische Zeitung", in
lingua russa sulla "Komsomolskaja Pravda", in inglese su"Information
Clearing House", in francese sul"Réseau Voltaire".
Thierry Meyssan, 14 giugno 2015.