25 -06- 2015

I jihadisti dello Stato Islamico hanno sfondato ieri le prime difese dei combattenti curdi con un camion bomba guidato da un kamikaze. Sarebbero finora 146 i civili uccisi dagli uomini di al-Baghdadi

AGGIORNAMENTO ORE 12 (26 giugno)  Osservatorio siriano: “Isis ha ucciso 146 civili a Kobani”

L’attacco dei miliziani dell’Isis a Kobani e a un villaggio vicino ha finora causato la morte di 146 civili, il secondo massacro più grande compiuto dagli uomini di al-Baghdadi nel Paese dopo quello compiuto ai danni della tribù sunnita di Sheitaat (nell’est della Siria) lo scorso anno. Ad affermarlo è stato stamane l’Osservatorio siriano dei diritti umani, ong di stanza a Londra e vicina all’opposizione siriana.

Secondo il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdul Rahaman, lo “Stato islamico” sarebbe entrato dal confine con la Turchia e si sarebbe scontrato con le forze del YPG presenti nella cittadina (conosciuta anche con il nome arabo di ‘Ain ‘Arab). Accusa che la Ankara respinge categoricamente sostenendo che i miliziani abbiano attaccato dal territorio siriano.

Mustafa Bali, attivista curdo di stanza a Kobani, ha dichiarato all’Ap che i combattenti curdi stanno assediando in tre località della città i piccoli gruppi dell’Is ancora presenti. Nel loro attacco di ieri i fondamentalisti islamici avrebbero preso in ostaggio un imprecisato numero di civili. 40 finora le vittime tra i jihadisti

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AGGIORNAMENTO ORE 15

Sono morti tre feriti, due donne e un bambini, trasportati negli ospedali turchi dopo l’attacco dell’Isis a Kobane. In Turchia i feriti ricoverati sono più di 60. Molti altri però restano bloccati nella città soggetta al fuoco delle armi pesanti dei jihadisti. Il portavoce del ministero degli Esteri di Ankara, Tanju Bilgic, intanto ha ribadito che i miliziani dell’Isis non sono entrati a Kobane attraverso il confine turco, come invece viene sostenuto da più parti, ma dalla città siriana di Jarabulus, nei pressi di Aleppo

AGGIORNAMENTO ORE 12.15

Sarebbe di 25 morti e oltre 75 feriti il bilancio degli attentati suicidi compiuti dallo Stato islamico a Kobane. Secondo il sito curdo Rudaw, che mostra un filmato in cui la città ora appare calma, i miliziani dell’Isis si sono infiltrati in città indossando divise dei combattenti delle Ypg. Intanto la Turchia nega che i miliziani dell’Isis siano passati per il suo territorio per attaccare Kobane

AGGIORNAMENTO ORE 11

Fonti locali riferiscono che i jihadisti dell’Isis avrebbero fucilato 20 curdi in un villaggio  a qualche chilometro da Kobane

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Roma, 25 giugno 2015, Nena NewsI miliziani dello Stato islamico (Isis) sono entrati nuovamente nella città di Kobane, al confine tra Siria e Turchia, da dove erano stati cacciati nei mesi scorsi dopo una resistenza eroica dei combattenti curdi. Secondo le prime notizie,  un kamikaze dell’Isis, pare a bordo di un camion imbottito di esplosivo, si è fatto saltare in aria contro le prime linee di difesa della città.  Almeno 12 persone sono rimaste uccise nell’esplosione, non è chiaro al momento se civili o uomini delle Ypg, le unità curde di difesa terrotoriale. Subito dopo sono divampati nelle strade intensi combattimenti con armi automatiche tra i guerriglieri curdi e i jihadisti che, a centinaia, hanno attaccato la città.

Un medico, Welat Omer, ha detto all’agenzia britannica Reuters che l’esplosione del camion-bomba ha causato anche decine di feriti, una settantina. Un combattente delle Ypg da parte sua ha spiegato che l’attacco a sorpresa dell’Isis, cominciato quando era ancora buio, è avvenuto su tre punti diversi di Kobane.

  Le forze curde avevano ripreso il controllo di Kobane a gennaio, dopo mesi di combattimenti sanguinosi costati la distruzione di ampie parti della città, oltre a centinaia di morti e la fuga verso la Turchia di decine di migliaia di civili. L’Isis  negli ultimi tempi appariva in difficoltà contro i combattenti curdi che nei giorni scorsi avevano liberato anche la città di Tal Abyad. Invece, a sorpresa, i jihadisti sono tornati all’attacco a Kobane e, secondo notizie diffuse da siti arabi, sarebbero riusciti ad avanzare anche nella parte nord est di Hasakeh, controllata dall’esercito siriano.  Almeno 30 soldati siriani e 20 jihadisti sono rimasti uccisi negli scontri.Nena News