June 25, 2015
Arrivo al Leoncavallo qualche minuto prima delle 19.30, ovvero dell’ora d’incontro per le interviste.
In via Watteu 7 ci sono
già molte persone, quasi tutte della comunità
curda milanese. Arrivano anche alcuni giornalisti.
La delegazione di Kobanesi è in ritardo. Quando arriva è l’emozione a prendere il sopravvento.
Così sono abbracci e baci con la comunità curda ad avere, giustamente ad avere la priorità.
Nessrin Abdalla, Comandante delle YPJ, le Unità di difesa
delle donne,
è il personaggio mediatico di questi
giorni in Italia. Forse perché nel nostro
paese ancora non si riesce a pensare
davvero che una donna
possa essere leader
politico e militare. Non arriva
da sola Nessrin,
arriva assieme a Anwar Muslem che
è il Co-Presidente
Ci mettiamo in fila per l’intervista. Answar
appena può si defila, e si
mette a parlare con il rappresentante
milanese della comunità curda. E’ chiaro che questo
viaggio per loro è anche occasione per fare rete con i compagne
e compagni sparsi per l’Italia.
Siamo gli ultimi. Nessrin ci accoglie
con un sorriso militare. Cioè sorride con una dolcezza estremamente enorme ma con un impostazione fortemente militaresca.
I suoi occhi sono vivi e allegri,
trasmettono forza e dignità mista a passione. Incrociarli è difficile.
Questi sguardi mi riportano
velocemente ad una terra che conosco bene
e che si chiama territorio autonomo ribelle Zapatista del Chiapas.
Iniziamo l’intervista chiedendo a Nessrin se ci racconta il percorso di resistenza delle
donne.
Nessrin: Quando si
riesce a resistere si riesce anche
a prendere in mano la propria epoca, la propria vita. Si riesce a controllare il proprio
tempo. Noi oggi abbiamo iniziato a controllare il
nostro tempo e prendere in mano la nostra vita. Nella resistenza del Rojava
ci sono parti
della storia che sono andate
per il suo corso naturale, altre sono state determinate da una nuova
modalità organizzativa. Non
è la prima
La prima parte della
lotta è per la difesa della nostra nazione. Mentre lottavamo contro il
nemico nazionale ed internazionale (
Le donne in Rojava
non hanno solo preso in mano le armi, hanno
proprio preso in mano tutti i
pezzi della vita organizzativa della lotta. Hanno fatto
arruolamento, organizzato parte della
politica, della diplomazia e della società in lotta.
Nello YPJ per esempio siamo
arrivate ad avere un organizzazione completamente autonoma. Dall’addestramento all’organizzazione. Lo YPJ è un tetto e sotto ci sono migliaia
di donne che decidono e si organizzano autonomamente.
YPJ non è solo combattere o avere armi. E’ un idea, un ideologia che si contrappone
al patriarcato.
Per noi combattere contro l’ISIS è anche questo. Per questo si può
parlare di rivoluzione delle donne, perché
non lottiamo solo contro un
nemico ma lottiamo anche per noi come donne.
Nessun paese nel mondo
è riuscito a fermare l’ISIS, l’unica forza che ha fermato
l’avanzata dell’ISIS è stato lo YPJ.
Le donne hanno
combattuto contro l’ISIS in una maniera
diversa. Con una dignità senza precedenti.
La sconfitta dell’ISIS contro l’esercito femminile dello YPJ è una sconfitta doppiamente
forte.
D: Come vi formate dentro
lo YPJ?
N: Nella nostra organizzazione abbiamo delle “accademie”. Sono dei luoghi dove facciamo formazione storica e filosofica, ma non solo
insegniamo anche cos’è l’ISIS e cos’è il
patriarcato.
La resistenza contro l’ISIS non è solo una resistenza fisica.
D: Come possiamo supportarvi
materialmente in questa lotta?
N: Questa serie d’incontri sono stati presi
da noi con la speranza di riuscire
a creare rapporti di solidarietà reale. Non solo come momenti di racconto.
A noi serve molto aiuto per combattere quel mostro che
è l’ISIS, a noi va bene qualunque cosa decidiate di mettere
in campo. Che ne so potete portare la nostra voce nelle piazze e raccontare cosa succede realmente.
Oppure potere fare pressione sulle vostre istituzioni perché ci aiutino
e ci supportino. Ci serve materiale
tecnico e militare per esempio. Ma è importante
anche l’attivazione di ognuno di
voi anche da qui. Difendere la
nostra autonomia e il sistema autonomo democratico può essere fatto
anche con la volontà attiva nel vostro
paese in tante maniere, sia venendo
da noi, sia
con iniziative in Italia. Quello
che abbiamo pensato in
Milanox Eu
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