July 22, 2015
Marzabotto condanna con forza l’odioso attacco terroristico avvenuto nella città turca di
Suruç e si stringe alle famiglie
delle vittime innocenti, molte delle quali si
trovavano a Suruç nell’ ambito
degli sforzi di ricostruzione della vicina città
curda di Kobane.
L’attentato di lunedì
20 luglio, ha distrutto il Centro culturale Amara della città
di Suruç, al confine tra Turchia e Siria,
provocando almeno 32 morti e quasi un centinaio di feriti – alcuni
dei quali in gravi condizioni. Si è verificato durante una
riunione della Federazione delle associazioni dei giovani socialisti, convocata per organizzare l’arrivo di aiuti
nella città
Il 27 giugno scorso abbiamo
accolto a Marzabotto e a
Monte Sole, insieme alla Scuola di Pace, all’Anpi di Marzabotto
e all’Associazione familiari
delle vittime dell’eccidio di Monte Sole, una delegazione di Kobanè città
gemella di Suruç. C’erano il co-sindaco
Anwar Muslem e Nessrin Abdulla, comandante dell’Unità di difesa delle
donne. È stato un incontro meraviglioso, durante il quale
abbiamo espresso il più pieno supporto
alla loro Resistenza, a chi sta lottando non solo per il proprio paese e per il proprio popolo,
ma per un’idea di convivenza pacifica e democratica che riguarda il mondo
intero. Abbiamo gettato le basi per una collaborazione futura, un sostegno
al processo di ricostruzione di Kobane, riconoscendo le Municipalità Kurde dell’Autonomia Democratica del Rojava e le Municipalità di Kobane-Siria.
Uccidere ragazzi riuniti
per ridare vita e pace ad una
realtà che l’Isis vorrebbe morta è un atto
di barbarie di fronte al quale
non si può solamente esprimere cordoglio, ma bisogna agire se vogliamo che la diffusione della cultura di
rispetto, di pace e di autodeterminazione tra i popoli
che l’esperienza unica del Rojava rappresenta.
Il sostegno all’attività
che si sta
svolgendo a Suruç è necessario, fondamentale e vitale per chi vi ha trovato rifugio, per chi vuole difendere la democrazia e per chi
sta tentando di opporsi ad intolleranza,
odio e violenza.
Siamo vicini alle popolazioni dei cantoni di Rojava
stanno vivendo e vogliamo portare in tutte le sedi istituzionali
opportune l’istanza dell’autodeterminazione
dei popoli del Rojava.
Speriamo che le iniziative
come la nostra si moltiplichino
e chiediamo a tutte le istituzioni di muoversi in tal
senso.
Fonte: Comune di Marzabotto.
Valentina Cuppi
Assessore alla Memoria,
Rapporti Internazionali e
Pace
Marzabotto, 22.07.2014
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