30 -09- 2015
Sono
cominciati i raid aerei contro i jihadisti, poche ore dopo che il Parlamento
russo li aveva autorizzati all’unanimità su richiesta
della redazione
Roma, 30 settembre 2015, Nena News - Entra in
gioco ufficialmente la
Questo pomeriggio sono scattati i primi
attacchi aerei contro obiettivi jihadisti nella zona di Homs.
Autorizzata questa mattina all’unanimità
dall’emiciclo federale russo, la richiesta di Putin prevede una serie
di attacchi aerei “agli ordini del governo siriano” per un “periodo limitato”,
con il capo dell’Amministrazione presidenziale Sergei Ivanov che si è
affrettato a escludere l’invio di truppe a terra. I raid, a detta di Ivanov,
saranno diretti contro obiettivi Isis e la decisione sarebbe stata presa “a
causa
A quelli che sospettano che i raid non
saranno diretti solo contro obiettivi jihadisti, Ivanov ha
risposto che “non si tratta di raggiungere alcuni obiettivi di politica estera
o soddisfare le ambizioni di cui i nostri partner occidentali ci accusano
regolarmente. Riguarda solo l’interesse nazionale della Federazione
russa”. Tanto che, a detta di Mosca, si è deciso di aspettare la richiesta
siriana di intervenire, cosa che, come sostiene l’emittente Russia Today,
pone i raid del Cremlino in una posizione di “legalità
internazionale, a differenza di quelli della coalizione guidata dagli Usa
lanciati lo scorso anno”.
Difficile prevedere la prossima mossa degli
Stati Uniti.”Lo scopo di queste discussioni (avute nei giorni scorsi) – aveva
detto ai giornalisti Peter Cook, addetto stampa del Pentagono – sarà
quello di garantire che le operazioni aeree della coalizione in corso non siano
interrotti da qualsiasi futura attività militare russa, al fine di garantire la
sicurezza degli equipaggi aerei della coalizione e per evitare errori di
valutazione e di calcolo”.
L’unica a parlare chiaramente è stata
l’Arabia Saudita, feroce nemica di Assad e nota foraggiatrice dei jihadisti in
Siria: ha infatti avvertito tutti che sta cominciando a considerare
l’opzione militare per rimuovere Assad. Il ministro degli Esteri
saudita Adel al-Jubeir ha chiarito che “non c’è futuro per Assad
indipendentemente da ciò che la