27 -01- 2016
Dopo il
diktat della Turchia (“Boicotteremmo se le Ypg parteciperanno), le Nazioni
Unite non invitano Rojava a Ginevra. Che traballa: le opposizioni vicine al
Golfo non hanno ancora deciso.
della redazione
Roma, 27 gennaio 2016, Nena News – Le
opposizioni siriane, riunite sotto l’ombrello dell’Alto Comitato per i
Negoziati (HNC), non hanno ancora risposto alle Nazioni Unite. Ieri a Riyadh
avrebbero dovuto decidere se volare o meno a Ginevra dove venerdì dovrebbe
aprirsi il negoziato siriano, dopo il rinvio di lunedì. Ma non ha
comunicato nulla, la decisione – dicono dall’Arabia Saudita – sarà resa nota
oggi. Non mancano voci pessimiste tra i partecipanti al vertice: non
ci sarebbe consenso perché una parte dei gruppi anti-Assad vogliono prima il
rispetto delle precondizioni poste, ovvero lo stop dei raid russi, la fine
degli assedi nelle città controllate dai ribelli e la liberazione dei
prigionieri politici.
Nella serata ieri il portavoce dell’HNC,
Salim al-Muslat, ha sciolto un po’ di dubbi parlando di “visione positiva
Un percorso che resta quantomeno accidentato
e che non fa ben sperare i promotori del dialogo, Onu,
Se il governo di Damasco si è da tempo detto
pronto al dialogo, le opposizioni continuano a tirare la corda,
sostenute dal Golfo a cui tanti rinvii non fanno che bene: ad oggi il
potere contrattuale dell’Arabia saudita e in parte della Turchia non è
consistente quanto quello iraniano e russo, sia per le vittorie registrate dal
cosiddetto asse sciita sul terreno che per il comportamento diplomatico delle
potenze regionali.
Ne è chiaro esempio il diktat lanciato ieri
dalla Turchia: il premier Davutoglu, in un incontro con i parlamentari
dell’Akp, ha ribadito il boicottaggio da parte di Ankara del negoziato di
Ginevra se al tavolo saranno presenti anche i kurdi siriani del Pyd, Partito
dell’Unione Democratica.
«Crediamo che debbano esserci kurdi, arabi,
turkmeni, sunniti, cristiani. Tuttavia siamo contrari a Ypg e Pyd». Perché sono
terroristi come il Pkk: questa è la visione che la Turchia intende imporre ad
un Occidente “confuso”: gli Stati Uniti hanno da qualche mese
preferito all’alleanza militare con i gruppi moderati anti-Assad quella con le
Unità di Difesa Popolare kurde, le Ypg, braccio del Pyd. Eppure è lo stesso
paese che ha definito pochi giorni fa il Pkk “organizzazione terroristica”,
fingendo di non vedere i legami strettissimi, politici, ideologici e militari
tra Rojava e Pkk.
È la realpolitik. Che potrebbe però produrre
seri danni: ieri sera il co-presidente del Pyd, Saleh Muslim, ha detto alla
stampa di non aver ancora ricevuto nessun invito dall’Onu per partecipare al
negoziato di Ginevra. Eppure ieri de Mistura lo aveva annunciato pubblicamente:
tutti gli inviti sono stati recapitati, l’Onu ha invitato 15 negoziatori e 12
esperti. I nomi non sono stati resi noti, si aspetta che le varie parti
invitate accettino.
Ha vinto