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I curdi liberano 31 yazidi rapiti dall'Isis

L'unità dei peshmerga e le truppe Ybs sono riuscite a trarre in salvo 22 donne e 9 bambini, tenuti prigionieri da oltre un anno a Shingal

Desk1 5 marzo 2016

Una bella notizia riguardo la lotta allo Stato Islamico: unità dei peshmerga curdi in collaborazione con l'unità di protezione di Shingal (Ybs) sono riuscite a fare'irruzione in un lager dell'Isis che si trovava al confine tra Siria e Iraq e hanno liberato 31 civili yazidi, nelle mani dai miliziani del Califfato da oltre un anno.

La notizia è stata data dal portavoce dell'Unione Patriottica del Kurdistan (Puk) di istanza a Shingal (o Sinjar secondo il nome arabo): "Si è trattato di un'operazione congiunta - ha detto il portavoce - portata a termine, dopo che alcuni nostri informatori ci avevano riferito che in quell'area al confine siro-iracheno c'erano prigionieri yazidi. A quel punto ci siamo organizzati e abbiamo fatto irruzione in quell'area controllata dagli estremisti".

Secondo il racconto dei curdi, durante l'operazione sono stati uccisi quattro miliziani dell'Isis , mentre due peshmerga e un membro della Ybs sono rimasti feriti. Le persone tratte in salvo erano 22 donne e nove bambini.

C'è da ricordare che nell'agosto del 2014 l'Isis aveva preso il controllo di Shingal, provocando la fuga di massa di quasi 400mila civili yazidi. Ma decine di migliaia rimasero intrappolati e vennero uccisi, rapiti o torturati dai jihadisti. Quasi tremila donne yazide vennero rapite e fatte diventare schiave sessuali. A novembre l'area fu liberata dai peshmerga grazie alla copertura aerea degli statunitensi e vennero scoperte molte fosse comuni, dalle quali emergeva che la maggior parte dei morti erano donne e bambini yazidi.

Proprio per questo la notizia della liberazione di 31, tra donne e bambini yazidi, ha rappresentato per i peshmerga e le forze Ybs un grande risultato, visto che le sorti di quella minoranza perseguitata rappresentano una tragedia nella tragedia.