Posted date: April
21, 2016
Avviene in una mattina di primavera a Kobane
l’incontro con le volontarie dell’Associazione Sara. Decidiamo di non vederci
nel loro piccolo luogo di ritrovo. Per avere maggiore spazio, ci troviamo nella
stanza dell’ufficio
Con loro troviamo ad accoglierci e a salutarci anche
le compagne del Congresso dell’Unione di Star (Yekitiya Star), l’organizzazione
di donne che contribuisce significativamente alla lotta per la parità di genere
su tutti i livelli della società, occupandosi non solo di economia ed ecologia,
ma anche di formazione, portando avanti pratiche pedagogiche alternative di
apprendimento.
Le tre volontarie dell’Associazione Sara ci accolgono
con entusiasmo e ci spiegano come con fatica siano stati tessuti in maniera
sempre più stretti i rapporti e le relazioni con i Familiari dei Martiri che si
prendono cura dei bambini e delle bambine che hanno perso i loro genitori.
Molti familiari dei martiri della resistenza di Kobane
dopo la guerra soffrono di problemi di grande povertà e dislocamento. Sono
stati per esempio costretti ad abbandonare le loro case ormai distrutte da
Daesh, per trasferirsi in alcune abitazioni nei villaggi circostanti.
Sappiamo dall’Ufficio di Ricostruzione che è in
programma la costruzione di un distretto abitativo della città che possa dare
ad alcuni familiari dei martiri immediatamente diritto ad una casa nuova, ma
questo progetto è ancora in una prima fase di realizzazione e ci vorrà
Per ora i bambini e le bambine non hanno un posto in
cui poter vivere insieme e crescono in diverse case, accuditi spesso dai
familiari, sopravvissuti alla guerra, insieme ai nonni anziani o dai vicini.
Ci raccontano varie storie di bambini che hanno visto uccidere il proprio il
padre, o di chi si è salvato tra le braccia della madre uccisa. Di quelli che
vivono nelle case distrutte o di quelli che non hanno case quindi costretti a
vivere con i loro vicini, due o tre famiglie insieme. Ci raccontano dei bambini
che ancora non capiscono il significato della morte e che aspettano il loro
padre e di quelli che consci della morte
Infatti, anche se si impegnano con determinazione, le
donne dell’Associazione ad ora non sono tante e le emergenze quotidiane di
movimento o l’impossibilità di spostarsi a causa della guerra, non sempre
permettono loro di raggiungere in ogni momento le case degli orfani, sparse nei
diversi villaggi.
Per questo, c’è voluto
Qui infatti, il tempo, la temporalità, non prevede la possibilità
dell’appuntamento fisso o prefissato. Il tempo non viene vissuto in maniera
lineare, ma è scandito piuttosto dall’urgenza e dall’attenzione data dal
momento, dalle necessità e dagli ostacoli dati dalla guerra che di volta in
Attendono, senza poterlo definire in anticipo, il
giorno giusto per spostarsi e allora un furgoncino le aspetta, pronto a
portarle di casa in casa a far visita ai bambini e alle bambine.
Le volontarie dell’Associazione Sara prima della
partenza verificano meticolosamente la loro attrezzatura: macchina fotografica,
fogli da disegno, matite colorate, pennarelli.
“Hai portato le caramelle?”, chiede Semira all’altra
volontaria. Consapevole che si tratta dello strumento più prezioso per i
bambini e le bambine che sempre le desiderano e le reclamano. Ride mentre dice
in tono serio “Scusate, ma senza caramelle non possiamo partire”.
Il furgone percorre le vie strette della città di
Kobane, in gran parte ancora distrutta e ci porta nelle abitazioni in cui si
trovano i bambini e le bambine.
Nella prima casa ci accoglie, dopo un po’ di tempo di
attesa, una signora anziana, la nonna di Xofran Hemidi e Beyan Hemidi.
Era impegnata nella pulizia di alcuni panni e vestiti sul
tetto di un’abitazione ancora danneggiata, e solo dopo averci visto dall’alto,
scende veloce le scale, per accoglierci. Xofran è a scuola e ha portato anche
Beyan con sè. Le due sorelle stanno nella lista in attesa di un sostegno a
distanza.
Ci viene allora chiesto, con ospitalità e amicizia, di
rimanere a parlare, per aspettare insieme il loro ritorno.
Stupisce come le volontarie dell’Associazione abbiano
instaurato con le parenti delle bimbe un legame di profonda amicizia e profondo
rispetto.
Nell’attesa di qualche ora tra le donne presenti si
parla dei problemi che riguardano la vita quotidiana, vengono raccontati i
soprusi della guerra, la storia della perdita dei cari che hanno combattuto, e
le difficoltà della loro vita attuale mentre viene generosamente offerto
La presenza e l’arrivo di questi aiuti è importante
perché il popolo curdo vive in Siria una situazione ancora molto difficile.
Mentre in Turchia si acuiscono feroci e inumani
attacchi da parte di Erdogan e dell’esercito turco, nella città di Kobane nel
nord della Siria, abbiamo visto gli effetti e l’aggravamento prodotti dalla
chiusura delle frontiere sia da parte della Turchia che da parte del Kurdistan
Iracheno che impongono all’intera popolazione un difficile embargo e la
difficoltà di reperimento di cibo, vestiti e altri beni fondamentali.
Quando le bambine tornano da scuola, rimangono
sorprese e incuriosite dalla presenza di nuove delegate dall’Italia. Il loro
sguardo è solitamente distratto. Ma non sembra così oggi. Mentre si trovano ad
interagire con sorrisi di volti diversi, guardano con attenta curiosità i volti
nuovi.
Gli aiuti sono divisi e consegnati sempre di persona,
di volta in
Ricevono con i saluti, andando via, dopo ogni
incontro, parole di ringraziamento.
La signora anziana ci chiede se gli aiuti arriveranno oltre che a Kobane anche
a Cizre in Turchia, che si trova, ora, dopo gli attacchi dell’esercito turco,
in una situazione peggiore e drammatica.
Le parole di ringraziamento sono rivolte alle famiglie
italiane che supportano a distanza il progetto Bimbi di Kobane, per dare agli
orfani condizioni di vita dignitose e un futuro sereno, gettando le basi di una
nuova società solidale, supportando la resistenza della città e l’autonomia
democratica che le sue abitanti e i suoi abitanti stanno mettendo in pratica
ogni giorno con grande determinazione e coraggio.
Progetto dei Bimbi di Kobane www.bimbidikobane.com
gestita da UIKI Onlus, continua. E i bimbi di kobane aspettano altri adozioni
di soliderità..
Delegazione per il ‘Progetto Bimbi di Kobane’
Marzo-Aprile 2016
Ass. Sara si occupa dei bimbi sostenuti dal italia.
© 2013 UiKi ONLUS Team