Posted date: April
26, 2016
Da quando la città di Kobanê il 19 luglio 2012 è
riuscita a liberarsi dal regime Baath, la rivoluzione del Rojava fa parlare di
sé in tutto il mondo. Ora rivoluzione, da quando è riuscita a fare importanti
passi avanti in ambito militare e politico, vuole portare avanti anche i suoi
progressi economici. Nonostante il perdurare della guerra le elaborazioni per
un’economia comunale, alternativa e socialmente durevole vanno avanti a pieno
regime.
Per molto tempo il Rojava è stato escluso
dall’economia della Siria. Per questo le persone nella regione nei primi anni
della rivoluzione hanno avuto grandi difficoltà a costruire qualcosa di nuovo
in particolare nel settore economico. Ma nel frattempo vengono compiuti passi
sicuri in direzione di un sistema economico nel senso dell’autonomia democratica.
Ma la guerra contro la rivoluzione nel Rojava viene
condotta scientemente a livello economico. Le persone nel Rojava ne sono
consapevoli. Per questa ragione la popolazione nella costruzione dell’economia
punta su un’azione disciplinata e previdente come sul fronte militare. Perché
si ha coscienza
Il percorso in questa direzione tuttavia è
caratterizzato da difficoltà che possono essere ricondotte non solo alle
condizioni di guerra e all’embargo economico nei confronti del Rojava. C’è ad
esempio un’idea dell’economia all’interno della popolazione che è
caratterizzata dalla politica economica
Ma su quali basi si fonda il sistema economico del
Rojava? Quali passi sono stati fatti fino ad ora nel settore industriale,
agricolo, edile? Come funzionano i trasporti? Quali sono le condizioni di lavoro?
Abbiamo cercato risposte a queste e ad altre domande economiche nel nostro
viaggio nel Rojava e abbiamo parlato con persone diverse. Purtroppo le nostre
indagini per via delle condizioni geografiche si concentrano soprattutto sui
cantoni di Cizîre e di Kobanê. Quindi è stato un po’ trascurato il cantone di
Afrin, ve ne chiediamo scusa.
L’economia del Rojava sotto il regime
Baath
Un onere grande nel lavoro di ricostruzione economica
è rappresentato dalla riappropriazione dell’economia che il regime aveva
strappato alla popolazione. Per questa ragione vale la pena dare uno sguardo
prima di tutto a quali conseguenze e danni si è lasciato dietro il regime Baath
nel Rojava.
La politica economica
Le persone che provavano a opporsi dovevano mettere in
contro punizioni draconiane di cui faceva parte anche l’espulsione in esilio.
Veniva perseguita una politica economica che doveva rendere la popolazione
completamente dipendente dal regime. Dei ricavi della vendita di grano o di
petrolio che veniva estratto nel Rojava, la popolazione non vedeva nulla.
Non meraviglia più di tanto che in questo scenario il
regime non abbia neanche costruito fabbriche nel Rojava. La produzione avveniva
sempre nelle città siriane e non in Rojava. La popolazione in questo modo
veniva consapevolmente ridotta in povertà.
Un’economia comunale alternativa
Ma quasi come risposta alla politica economica
Gruppi di lavoro, comuni e consigli
formano la base per l’auto-organizzazione economica
In collegamento con i Consigli Esecutivi dei cantoni del
Rojava sono stati costituiti Consigli Economici. Questi Consigli Economici
dispongono di una co-presidenza e traggono la loro forza dalle organizzazioni
locali di consigli, comuni e gruppi di lavoro/comitati.
Per garantire la cooperazione economica tra i cantoni
inoltre è stata data vita a un Coordinamento Economico Generale. Ma il lavoro
importante si svolge nei cantoni stessi. I Consigli Economici dei cantoni si
riuniscono settimanalmente per parlare delle sfide economiche generali e
trovare soluzioni ai problemi economici che risultano ad esempio dall’embargo
economico. I delegati del Consiglio Economico che si avvicendano inoltre si
incontrano settimanalmente con rappresentati della presidenza
Accademie Economiche
Un pilastro importante per la costruzione di
un’economia alternativa è il lavoro di formazione. La coscienza formata dal
regime su cosa sia l’economia deve essere superata. E per questo la chiave
adatta è il lavoro di formazione. L’Accademia Economica è il luogo di
formazione dedicato. Nell’accademia la formazione pratica va di pari passo con
componenti ideologiche. Agli attori
I Centri per lo Sviluppo dell’Economia
La seconda istituzione accanto alle Accademie
Economiche in questo settore sono i Centri per lo Sviluppo dell’Economia(
curdo: Navenda Geşkirina Abori). Nel Rojava questi centri complessivamente ci
sono in dieci città che fungono da punti di raccolta per la popolazione per
questioni generali e quotidiane in tema di economia. Allo stesso tempo i Centri
per lo Sviluppo dell’Economia hanno l’incarico di contribuire a costruire e
sostenere nuove cooperative e di allargare in questo modo il sistema economico
a nuovi settori. Delle prime sfide dei Centri per lo Sviluppo dell’Economia fa
parte la costruzione di strutture funzionanti nel settore dell’edilizia e
dell’estrazione
I lavori di costruzione nel settore dell’economia
hanno acquistato velocità in particolare dopo la prima Conferenza Economica del
Rojava
La forza comune della popolazione:
Hevgirtin
Hevgirtin – “trovarsi insieme” – così si chiama la
cooperativa che attualmente è la più grande nel Rojava.
Hevgirtin in prima istanza è una cooperativa per le
vendite. Dispone già di 10.000 componenti e questo numero continua a crescere.
Nel settore
La storia di successi della cooperativa si distingue
per il fatto che fa in modo che grandi parti della popolazione siano partecipi
per quanto riguarda terreni, commercio e i guadagni realizzati.
Con l’apertura di mercati popolari, Hevgirtin mira a
portare alla popolazione prodotti convenienti e di qualità. Anche i mercati
popolari sono organizzati in forma di cooperative e gestiti dalla popolazione
locale. A Til Temir, Serêkaniyê, Dirbêsiyê, Tirbêspiyê e Dêrik già ci sono
mercati popolari
Nei prossimi giorni verrà aperto un mercato popolare
anche nella città di Hesekê. Il comitato
Hevgirtin come prossimo passo prevede la costruzione
di diverse fabbriche di piccoli siti produttivi che poi verranno consegnati
alla popolazione, sempre in forma di cooperativa. Della pianificazione fanno
parte tra le altre cose stazioni di rifornimenti di carburante, ristoranti e
imprese edili che dovranno essere costruite come cooperative sotto l’egida di
Hevgirtin.
Già ora centinaia di cooperative agricole fanno parte
di Hevgirtin. A questi si aggiungono officine e fucine, nonché cooperative
di Dengir Güneş – Yeni Özgür Politika
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