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Università
e rivoluzione. Che aspetto ha un'accademia in Rojava?
Abbiamo pubblicato di recente un'intervista a
un'insegnante del Rojava che coordina a Qamishlo gli istituti educativi creati per formare i nuovi
insegnanti, le Pmg, e ci ha spiegato tanto come
funzionano questi istituti e il loro scopo, quanto l'organizzazione
dell'istruzione di base nelle scuole sorte con la rivoluzione del 2011-2012.
Ora approfondiamo l'aspetto legato alla formazione superiore, corrispondente a
quello che in Europa è rappresentato dalle Università. Esistono in Rojava le accademie, istituzioni rivolte al grado massimo
dell'educazione, fondate con lo scopo di dare alle persone una preparazione
scientifica e ideologica a trecentosessanta gradi. Il sistema è all'inizio,
quindi in una regione autonoma assediata dagli attacchi dello stato islamico,
del regime siriano e del Fronte Islamico (quella che l'Onu
chiama “opposizione siriana moderata”), e sotto embargo turco e curdo-iracheno, al momento non si è riusciti a organizzare
che corsi di studio accademico di un solo anno, con l'intenzione di portarli
nel tempo a quattro anni.
In ogni caso, il sistema
universitario costruito dalla rivoluzione in Rojava è
a dir poco sorprendente, e non si adatta né alle aspettative predominanti tra i
movimenti studenteschi europei, né tanto meno a quelle degli stati capitalisti,
presentandosi come un sistema selettivo e disciplinato, cui è difficile accedere
e che prevede una temporanea separazione dal resto della società, e in cui il
sapere non appare valorizzato in sé, ma soltanto in relazione agli scopi
collettivi e sociali propri dell'organizzazione rivoluzionaria. A rispondere
alle nostre domande, presso l'Accademia Mesopotamia
di Qamishlo, sono le giovani insegnanti Sorgur, 20 anni, e Gulan, 26
anni. Sorgur insegna sociologia e scienza della
società democratica alla sezione di scienze sociali, Gulan
scienza delle donne, regime della verità e storia del Kurdistan in quella di
diritto. Una separata conversazione con Sorgur e Gulan sui temi della società, della legge e
dell'eliminazione del capitalismo e dello stato sarà pubblicata in seguito.
Quali facoltà o insegnamenti
esistono nell'Accademia Mesopotamia?
Sorgur: Nella sezione dell'Am per
le scienze politiche si insegnano storia e sociologia, ma c'è anche il nuovo
insegnamento, politica democratica. Poi ci sono le altre due sezioni, lingua e
diritto.
Quanti studenti ci sono?
S: Quaranta in ciascuna dei
tre insegnamenti (storia, sociologia, politica democratica). In verità hanno
chiesto di partecipare a sociologia in 120, ma soltanto 40 sono stati
accettati.
Perchè non li avete ammessi
tutti?
S: Per far parte
dell'accademia bisogna essere davvero motivati e in grado di diventare
abbastanza competenti da cambiare la società. Occorre accettare la vita in
comune e l'educazione chiusa [Cfr. Infra, Ndr]. Chi non è accettato
può comunque frequentare le Pmg [Scuole di
istruzione superiore per insegnanti, Ndr]. In
futuro magari saremo in grado di accettare più persone.
Si devono pagare tasse
d'iscrizione per frequentare l'accademia?
S: No, tutto è gratuito e gli
studenti sono mantenuti anche a livello di vitto, alloggio e altre necessità.
Chi finanzia le accademie?
S: La Desteya
Perwerde, ramo per l'educazione del consiglio
esecutivo del cantone di Cizire, parte del sistema
dell'autonomia democratica del Rojava.
Quanti insegnanti ci sono?
S: Ciascuno dei tre
insegnamenti di scienze sociali prevede nove materie, e per ogni materia c'è un
insegnante.
Come è organizzata la
didattica nella sezione di scienze sociali?
S: Ci sono tre trimestri
nell'anno accademico. Nel primo sociologia e storia sono insegnate insieme,
mentre nel secondo le due materie si separano quasi completamente, lo studente
sceglie la sua materia prediletta e affianca anche l'insegnante nel fare
lezione. Nel terzo trimestre lo studio si riferisce soltanto alla materia prescelta,
con un lavoro di tesi e ricerca e la consegna finale di un attestato.
L'insegnamento di Politica
democratica, che è nuovo, si articola in quattro trimestri: il primo con
lezioni esclusivamente frontali, il secondo con l'affiancamento
di un percorso di ricerca individuale, il terzo con una ricerca di gruppo, il
quarto per la tesi. Il nostro obiettivo è allungare questi corsi, in
prospettiva, fino ad arrivare ai quattro anni che si fanno negli altri paesi.
Ad esempio abbiamo la necessità di una branca medica, ed è evidente che la
formula annuale non può essere sufficiente.
Come è organizzata, invece, la
sezione di diritto?
Gulan: La nostra didattica è divisa in tre parti. La prima
riguarda l'atteggiamento da tenere, come criticare e autocriticarsi,
è un primo trimestre di due mesi in cui si studiano anche la lingua e il
giornalismo, la geografia, una disciplina particolare che chiamiamo “guerre
speciali” che è una sorta di scienza della repressione, le forme espressive
legate alla lingua, la storia delle religioni, la storia sociale dei giovani,
l'autodifesa con lezioni sull'uso del kalashnikov, la
salute, il significato dell'hevalti [Complesso
concetto forgiato dal Pkk che si può tradurre con
“amicizia politica”, Ndr]. Ognuna di queste
lezioni dura uno o due giorni. Ogni mese ci sono tre giorni di vacanza, ogni
semestre una settimana, cui segue la “piattaforma” [Momento collettivo di
autocritica individuale di tutti i partecipanti, diffuso in tutte le
organizzazioni rivoluzionarie curde, Ndr].
La seconda parte riguarda
l'opera completa della serokati [“Presidenzialità”: formula impersonale per riferirsi al
presidente del Pkk Abdullah
Öcalan, Ndr]. Sono cinque i libri
dal carcere, li leggiamo tutti e cinque: quello sul capitalismo, quello sul
regime della verità, quello sulla società naturale, quello sul medio oriente,
la civiltà e la storia del Kurdistan e del partito, e quello sulla storia e la
scienza delle donne (jineoloji) e sul
sessismo.
La terza parte riguarda il
sistema della giustizia sociale e le leggi dello stato, la differenza tra le
due cose. Cerchiamo in questa fase di avere anche un lato pratico
dell'educazione, ad es. quando studiamo storia riusciamo ad andare a Gremosa [Insediamento neolotico
in Rojava, Ndr],
andiamo ad assistere alle piattaforme nelle città [Qui il termine è inteso
in senso diverso, sebbene sia connesso al significato precedente: si tratta di
assemblee di giurie popolari di 100 componenti che giudicaoi
i casi più gravi di infrazione della legge in Rojava,
Ndr].
Passiamo al merito della
trasmissione dei saperi. Come viene insegnata, ad esempio, la filosofia?
S: Si inizia con la filosofia
generale, si prosegue con la filosofia classica, che introduce lo studio della
sociologia.
Quali sono gli autori
principali?
S: Socrate, Eraclito, Platone,
Nietsche, Öcalan.
Per ciò che concerne la
sociologia, invece?
S: Lo studio della sociologia
è organizzato in due parti, la prima prevede lo studio delle società
democratiche, il secondo quello delle società centralizzate [Il significato
di questi termini è approfondito nell'intervista di Infoaut
e Radio Onda d'Urto alle compagne di Jineoloji, Ndr]. Leggiamo e critichiamo Auguste Comte,
Theodor W. Adorno, tra gli
altri.
Sono autori europei. Quali
autori non europei studiate?
S: Tantissimi; non li stavo
nominando perché molti è difficile che li conosciate. Senz'altro conoscete Confucio
e Öcalan, il profeta Zarathustra;
altri importanti sono Ibra Kaldurun,
sociologo tunisino, Al-Fahrabi, Ibra
Yafal. In ogni caso noi qui non ci limitiamo a
leggere gli autori, li critichiamo. Critichiamo anche Marx, per dire, perché
era troppo materialista, basava tutto sull'aspetto economico.
Criticate anche Öcalan?
S: Lui lo critichiamo di meno
perché le sue teorie sono maggiormente basate sulla società e la cultura
mediorientali, quindi capiamo meglio di cosa parla quando descrive la realtà.
Un grande ritratto di Friedrich W. Nietzsche
campeggia nel vostro corridoio principale. Perchè per voi è così importante?
S: Nietzsche
ha rivolto un appello per cercare la verità della società, quindi la gente che
nella società ci vive, secondo la propria realtà, deve sviluppare la sua
volontà di starvi all'interno. Noi siamo molto interessati alla verità della
società e alla verità sull'essere umano e lui ha fatto su questo moltissima
ricerca.
Passiamo alla sezione di
diritto. Studiate i codici esistiti ed esistenti?
G: Studiamo la storia del
diritto. Non uno stato, ma l'evoluzione del diritto. Studiamo anche il codice
siriano e quello di altri stati, da Hammurabi fino a
oggi. È lo stato che ha creato la legge, quindi studiamo gli stati. Studiamo
anche il corano per conoscere la sharia, il
corpo di regole giuridiche che vi è contenuto. Studiamo la filiazione del
codice penale siriano da quello francese e le differenze che ci sono tra
l'autonomia democratica del Rojava e gli stati.
Esiste un libro importante nel diritto siriano, che si chiama Colpa e
punizione, studiamo anche quello. Noi seguiamo un'altra logica, però, in Rojava la giustizia passa per i comitati di riconciliazione
delle comuni, le case delle donne, le piattaforme popolari [Cfr.
Supra e l'articolo Rojava:
la rivoluzione ha eliminato lo stato?, Ndr].
Quali autori studiate
maggiormente?
G: Öcalan.
Inoltre Nietzsche, Foucault,
Platone, tutti autori che contribuiscono a formare il pensiero di Öcalan.
Autori sconnessi dal suo
pensiero?
G: Tra le 19 e le 21 c'è ogni
giorno lo spazio per la lettura individuale.
Quali sono gli autori che leggete
in queste due ore?
G: A dire la verità sono
spesso gli stessi che studiamo al mattino.
Quali sono i tuoi autori
preferiti?
G: Öcalan,
Aristotele, Zarathustra, Amin
Maluf, Aman Uil.
Diresti che prevalgono
maggiormente gli autori occidentali o orientali nel vostro corso di studio?
G: Secondo me si equivalgono.
Credo che, se dovessimo fare un calcolo approssimativo, vedremmo che sono circa
il 50% degli uni e degli altri.
La vostra è un'educazione
“chiusa”, come la definite. Che cosa significa?
S: Lo stato ha schiacciato e
distrutto la società, e ha chiuso la bocca a molti. Se vogliamo cambiare la
società ed eliminare il dominio, dobbiamo educare le persone in modo chiuso. Il
sistema dell'autonomia democratica è un sistema nuovo e per molti strano, per
questo l'educazione chiusa è necessaria. Per prima cosa togliamo il telefono
agli studenti, che si devono concentrare soltanto sullo studio. Alle 6.00 c'è
la sveglia e tutti facciamo sport fino alle 6.30. Poi c'è la colazione, quindi
quattro ore di lezione tra le 8.00 e le 12.00, poi pranzo tra le 12.00 e le
14.00, lezione ancora dalle 14.00 alle 17.00. Tra le 17 e le 19.30 ci sono cena
e socialità, quindi fino alle 21.30 facciamo delle specie di seminari serali in
cui si discute, seduti in cerchio, su ciò che si è appreso durante il giorno.
Dalle 21.30 alle 22.30 relax, poi si spengono le luci.
Potete uscire dall'edificio?
S: Ogni settimana ci sono due
giorni di vacanza, il venerdì e il sabato, dove gli studenti vanno dove
vogliono. Gli altri giorni si resta qui.
Chi cucina? Chi pulisce?
S: Ogni giorno abbiamo due
cuochi scelti a turno tra gli studenti, alternativamente due uomini e due
donne. Ogni settimana si fanno le pulizie generali con due gruppi estratti da
una lista, si pulisce in 10-12 persone insieme. Per ogni cosa ci sono studenti
responsabili, dalle pulizie alla cucina, passando per la biblioteca, le altre
necessità comuni, e così via.
Chi stabilisce le regole?
S: La reverberi,
il coordinamento degli insegnanti dell'accademia, cerca di responsabilizzare
gli studenti.
La sezione di diritto è
organizzata allo stesso modo di quella di scienze sociali?
G: La nostra sveglia è alle
5.30, poi c'è lo sport e la colazione. Le lezioni sono dalle 7.30 ale 11.30, poi dalle 13.30 alle 16.30; segue la cena,
quindi dalle 19 alle 21 le letture individuali. Ogni tre giorni c'è il taqmil, l'assemblea: siamo 14 uomini e 15 donne,
abbiamo formato tre comuni femminili e tre maschili di 5 persone ciascuna, che
discutono dei problemi e mandano un rappresentante alla reverberi
per riferire. Ogni 15 giorni c'è l'assemblea autonoma di uomini e donne, ogni
mese quella tutti insieme. Emergono in questi casi le critiche degli uni verso
gli altri o verso il coordinamento dell'accademia. Ci sono sempre due
responsabili della logistica, dello sport, della salute, dell'ecologia e
organizziamo lavori pratici come le pulizie o i lavori di giardinaggio e
orticoltura negli spazi dell'accademia.
I responsabili cambiano ogni
mese. Viviamo in una società dove l'uomo e la donna sono diversi, il primo
sempre in giro a poltrire, la seconda chiusa in casa a occuparsi delle cose
pratiche. Qui è l'opposto, siamo tutti uguali. Oltre a leggere libri,
costruiamo la vita. Il nostro corso di studio prevede sei mesi di teoria e sei
mesi di pratica, al termine dei quali si riceve un attestato con cui si può
divenire giudici o avvocati nell'autonomia democratica, ma anche avere
posizioni di coordinamento e comando nelle Asaysh [Forze
di protezione interna, Ndr], o insegnare nelle
scuole e nell'accademia.
Sono ammesse relazioni
sentimentali tra studenti?
S: Gli studenti e gli
insegnanti qui vivono secondo un sistema di hevalti,
che si fonda su un recirpoco volersi bene.
Per quel che riguarda le
relazioni sessuali?
S: Quel tipo di relazioni si
hanno fuori da qui, qui si viene per studiare. Quando due persone hanno finito
l'accademia, naturalmente, se vogliono si possono sposare.
Qual è la composizione
linguistica degli studenti? Ci sono anche arabi e assiri,
oltre che persone di lingua curda?
G: Qui ci sono due arabi, il
resto sono curdi, c'è gente che viene da Gire Spi e da Kobane, oltre che da Qamishlo e dalla provincia di Hasakah.
S: Da noi c'è soltanto uno
studente arabo, il resto sono curdi. Questa
situazione è dettata dal fatto che i corsi sono in curdo,
ma vogliamo avviarne anche in arabo per superare questo problema.
Intervista realizzata per
Radio Onda d'Urto e Infoaut a Qamishlo,
Rojava
Postato 17th June 2016 da Davide Grasso