27 -07- 2016
Si attende
l’annuncio da parte
di Michele Giorgio – Il Manifesto
Roma, 27 luglio 2016, Nena News
– Jabhat an Nusra, il Fronte an Nusra, una delle organizzazioni jihadiste
più agguerrite che combattono in Siria, starebbe per proclamarsi indipendente
da al Qaeda. La voce corre insistente da alcuni giorni ma è passata un po’ in
sordina di fronte alle notizie di intensi bombardamenti su
Il leader del gruppo, Abu Mohammad al Jolani,
è pronto a dare l’annuncio tra qualche giorno se non addirittura nelle prossime
ore. Il nuovo nome di an Nusra dovrebbe essere Jabhat Fateh al-Sham. La svolta
non rappresenta in alcun modo una presa di distanza dal jihadismo. Al Jolani ha
soltanto compreso che proclamarsi indipendente dal leader di al Qaeda, Ayman al
Zawahri, significherà la rimozione di an Nusra dalla lista
Oggi il Fronte an Nusra è fuori dall’intesa
per la tregua in Siria raggiunta ad inizio anno da
L’Amministrazione Obama è in bilico perché da
un lato considera an Nusra terrorista e dall’altro lo lascia agire indisturbato
perché rappresenta, assieme al gruppo alleato Ahrar al Sham, la forza militare
più insidiosa per Damasco e un sostegno indispensabile per l’evanescente
“l’Esercito siriano libero” (la milizia, ben pagata,
dell’opposizione siriana) al quale comunque non manca di confiscare le armi più
sofisticate (donate dai petromonarchi) e di imporre la sua legge. Sotto la
sigla Jeish al Fateh, circa un anno fa an Nusra e le formazioni alleate hanno
strappato all’esercito governativo l’intera provincia di Idlib. Qui il gruppo
qaedista conterebbe su 10-15 mila uomini, mentre altri 700 combattono ad
An Nusra ideologicamente è la fotocopia dello
Stato Islamico (
Dopo l’uccisione di al Zarqawi nel 2006, da
parte di un drone Usa, al Jolani trascorse del tempo in Libano nei ranghi di
Jund al Sham prima di andare in Iraq dove fu arrestato e incarcerato dagli
americani a Sijun Bukka (Camp Bucca). Qui conobbe e divenne stretto
collaboratore di Abu Bakr al Baghdadi otto anni dopo si sarebbe proclamato
l’emiro dello Stato Islamico in Iraq e Siria (Isis).
Al Jolani rimase due anni in carcere.
Rilasciato nel 2008 aderì al Jaish Ahl al Sunna wal Jihad (affiliato ad al
Qaeda) fondato da al Baghdadi che gli affidò il comando delle operazioni nella
provincia di Mosul. Tre anni dopo al Baghdadi (dal 2010 capo dell’Isi)
inviò al Jolani a costituire in Siria il Fronte an Nusra. Tra i due sarebbe poi
esplosa una disputa feroce, risolta da leader di al Qaeda Ayman al Zawahri
affidando il comando delle operazioni in Siria ad al Jolani e
ordinando ad al Baghdadi di tornare in Iraq. Ordine respinto al mittente e
seguito dalla scissione dello Stato islamico in Iraq e Siria da al Qaeda.
Gli scontri, anche armati, tra an Nusra e
l’Isis non sono perciò dovuti a differenze ideologiche ma solo a questioni
legate al potere, al controllo del territorio e alla spartizione dei
finanziamenti che le due organizzazioni ricevono da ricchi cittadini del Golfo.
Secondo Mohammed Okda, esperto di questioni siriane, al Jolani con la
sua mossa intenderebbe spingere gli alleati di Ahrar al Sham e altri gruppi
ribelli ad unire le forze e ad aderire al nascente Jabhat Fateh al-Sham, sotto
la sua autorità.
«Quelli di an Nusra non abbandoneranno
l’ideologia di al Qaeda – spiega Okda – hanno grande rispetto per Osama Bin
Laden. La separazione non sarà ideologica, è solo organizzativa». Altri pensano
che il prossimo annuncio di al Jolani sia stato deciso a tavolino proprio da al
Qaeda. In poche parole: cambiare tutto per non cambiare niente. A Washington,
Parigi e altre capitali europee andrà bene lo stesso, perché per i leader
occidentali i jihadisti sono terroristi in Europa e combattenti per la libertà
in Siria. L’importante, lo ripetono anche in questi giorni, è abbattere Bashar
Assad.
Michele Giorgio è su Twitter: @michelegiorgio2