August 29, 2016
Dopo l’invasione in territorio
siriano e l’occupazione della città
di Jarablus – avvenuta peraltro senza alcun combattimento,
evidentemente concordata
con le bande di
Tale aggressione giunge dopo i successi
militari delle forze democratiche della Siria
nella lotta a Daesh, in particolare la liberazione della città di Manbij,
salutata solo pochi giorni fa con entusiasmo
sui media internazionali.
L’esercito turco oltre
ad essere penetrato all’interno
Con il pretesto della
lotta al terrorismo la Turchia – accecata dalla possibilità che la rivoluzione democratica del Rojava possa fungere da
volano per le richieste di autonomia dei
curdi nel proprio territorio e da modello di
convivenza fra popoli per la Siria – continua inoltre ad ammassare rinforzi militari lungo il confine con Jarablus, per poi andare a sostenere i mercenari
lì presenti. Tutto questo avviene
con l’avvallo delle potenze internazionali: gli Stati Uniti,
che hanno
intimato alle Forze Democratiche della Siria di
ritirarsi al di là dell’Eufrate, la
Con questa invasione, che interrompe la disfatta di Daesh
e ne favorisce la circolazione lungo i confini, anche
l’Europa, il
mondo intero e tutta l’umanità sono sottoposti a una nuova minaccia.
La presenza turca in territorio siriano e questa nuova aggressione
militare non porteranno altro che caos
e un aggravamento
Come ai tempi della
battaglia per liberare Kobane, il momento
è molto grave per il popolo curdo: è oggi che bisogna
mettere in campo tutta la solidarietà e il sostegno di cui siamo capaci, prima che sia troppo
tardi.
Chiediamo a tutta l’opinione
pubblica e alle forze democratiche e della società
civile, nonché ai Comuni che
hanno sperimentato iniziative di gemellaggio
con i cantoni del Rojava di assumere
una posizione di condanna e di
mobilitarsi contro l’invasione dello Stato turco in Siria.
Chiediamo al Parlamento, al Governo italiano e alle istituzioni europee di prendere
finalmente una dura posizione contro la Turchia condannando l’invasione in territorio siriano, che rappresenta una minaccia per tutto il
Medio Oriente.
Chiediamo inoltre ai
giornalisti di informare correttamente su quanto di
così grave sta accadendo e di avere notizie di
Abdullah Öcalan, leader
La
rivoluzione del Rojava non si occupa!
Via l’esercito turco
dalla Siria!
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